partendo dal presupposto che neanche secondo me ha senso parlare di fattore di struttura (ma a mio parere neanche per le strutture a pareti), perche' nel caso di serbatoi poggiati a terra in particolar modo?
Non comprendo la tua domanda.
In ogni caso tento di anticiparti la risposta. Il fattore di struttura modifica in qualche misura lo spettro elastico riducendone le ordinate e portandolo quindi ad uno spettro di progetto.
Nel caso di serbatoi delle dimensioni che abbiamo accennato, la massa "rigida" che sarebbe sottoposta a questo spettro ridotto e' ben poca cosa rispetto alla massa del liquido.
Il liquido risponde al moto sismico del terreno non in base ad uno spettro di progetto che terrebbe conto della "duttilita" delle parti in c.a., bensi sulla base dello spettro elastico. La dissipazione dell'energia nel moto dell'acqua è sostanzialmente nulla.
Spero di aver bene anticipato la risposta.
Comunque capirai meglio il concetto, proprio quando si parlerà di determinare quale quota parte della massa di liquido risponde con moto di tipo "convettivo" e quale invece con moto di tipo "impulsivo".
Infatti, la teoria relativa alla risposta sismica dei serbatoi contenenti liquido, considera che la risposta complessiva del liquido possa essere scissa in due parti distinte: la massa convettiva indicata con mc, e la massa impulsiva indicata con mi.
La massa impulsiva, nella risposta sismica, si muove in sincronia col moto del terreno (e quindi anche del serbatoio) ed è pensata applicata ad una quota che si indica con hi.
La massa convettiva e' invece quella che provoca le oscillazioni della superficie libera (il cosidetto sloshing) e quindi si muove asincronicamente. Questa è pensata applicata ad una quota hc dal fondo del serbatotio.
Ciascuna delle due parti determina un momento complessivo al piede delle pareti del serbatoio ed un momento complessivo ribaltante. La risposta sismica complessiva puo' essere determinata tramite somma nuda e cruda delle due parti oppure attraverso combinazione del tipo pitagorica.
Inoltre, per la verifica strutturale delle pareti, ciascuna delle due parti determina una pressione idrodinamica con legge nota o determinabile, la combinazione delle due unitamente alla pressione idrostatica ed all'inerzia della pareti consente di poter determinare il massimo momento flettente agente sulla parete e con questo condurre le verifiche allo SLU.