La tua sarà una Srl erogatrice di servizi, in generale, e specificatamente di servizi di ingegneria. Non è una società di ingegneria.
Questo ti consente di non aver bisogno di nominare un direttore tecnico. Unico 'attore' che potrà/dovrà firmare tutto quanto la società redige ovviamente per le cose per cui la legge italiana prevede una firma 'professionale').
Nel senso che non necessariamente, nel caso della Srl, il firmatario (sempre se ciò che è prodotto dalla Srl debba essere firmato) dovrà essere sempre la stessa persona, ma, ad esempio, uno o più soci, ma anche persone esterne.
Se sei unico socio, unico firmatario, le soluzioni possono essere due.
1) Farti assumere dalla tua società come dipendente.
(Percepirai stipendio e tutto il resto, ferie, malattie, ecc. come da contratto nazionale - commercio. Sarà la tua società a pagarti tasse, previdenza Inps, Inail, ecc. Ovviamente avrai una posizione INPS e quindi una pensione INPS alla fine della carriera. Non so se potrai, visto che firmi, cancellarti da INARCASSA, perchè probabilmente dipenderebbe dal contratto che vai a firmare. E qui ci vuole un commercialista bravo per consigliarti al meglio).
2) Rimanere libero professionista e stipulare un contratto tra la Srl e te per ogni singola commessa che la Srl acquisisce con tanto di remunerazione.
(In questo caso la tua posizione previdenziale rimane INARCASSA - salvo quanto dirò dopo - e la Srl essendo al 100% con pacchetto societario 'ingegneri' quando fattura inserirà il 4% di INARCASSA da far pagare al cliente. Nelle fatture che tu invece farai alla Srl, per quanto relative a prestazioni professionali, il 4% non dovrai metterlo).
Stante la compagine sociale (unico socio), e mi pare di capire anche considerando che l'unico lavoratore all'interno della Srl sarai tu, sia nell'ipotesi 1 che 2 non ci vedo grandi convenienze effettive, se non per 'futuri sviluppi', che ovviamente io non conosco.
La società si porta con se un bel pò di pesi. Iscrizione alla camera di commercio, apertura posizione INPS e INAIL, redazione del bilancio (il commercialista ti chiederà certamente più che non a fare la tua dichiarazione dei redditi), necessità di nominare un Amministratore.
Amministratore che a rigore deve essere remunerato, forse anche se è socio. E quindi essere iscritto all'INPS per la quota parte di 'stipendio' che percepisce per questa mansione. Gestione separata, ovvero tanti contributi-poca resa finale.
Circa la ripartizione degli utili, questi vengono tassati alla fonte, anche del 50%, a meno che non vengano reinvestiti nella Srl stessa (vengono tassati molto meno, ma mi pare che vengano tassati ugualmente).
Nel caso in cui tu decidessi di prenderli, oltre alla tassazione alla fonte, diventano per te, personalmente, utili finanziari e dunque ulteriormente tassato con ritenuta, una volta del 12.5%, ma con la manovra di agosto berlusconiana, forse del 20%.
Boh. Io ho qualche perplessità. Prima di fare questo passo, una bella chiaccherata, ma approfondita, con un buon commercialista è d'uopo.
E comunque considera che anche dopo, scoprirai che la tua ignoranza è grande, che il commercialista tante cose le ha date per scontate, e che alla fine le sorpresine ci sono e ci saranno.