Author Topic: Piano di posa fondazioni incerto  (Read 13930 times)

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zax2010

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Re: Piano di posa fondazioni incerto
« Reply #15 on: 23 July , 2010, 10:54:38 AM »
Mi sorge una curiosità.
Per me non ha senso affibbiare una categoria di suolo di fondazione al singolo strato. Dire che la categoria del terreno da 0 a -4.5 (limo augitico) è 'D' e lo strato successivo è 'B', non è affatto corretto.

Il Vs30 con cui si dovrebbe classificare il terreno, si calcola nel caso di terreno stratificati, con la formula (3.2.1) che tiene conto della diversa velocità di propagazione delle onde di taglio nei vari strati, facendo una sorta di media ponderata.

Ma a quel punto esce fuori una certa velocità di propagazione delle onde "media" e con quella battezzo il terreno, e di conseguenza le azioni sismiche.
Se poi faccio fondazioni superficiali o più profonde non ha alcuna importanza (ai fini delle azioni).
Per cui l'affermazione di Matt:

Utilizzare un unico piano fondazionale come da voi suggerito comporta che parte di queste fondazioni si attestino su un terreno molto scarso (siamo a ridosso di un fosso) che ricade nella categotia D di normativa per cui per il progetto strutturale risulterebbe una azione sismica molto maggiore di quella che ottengo con un terreno di tipo B.

....a mio avviso è totalmente priva di senso.

Offline matt

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Re: Piano di posa fondazioni incerto
« Reply #16 on: 23 July , 2010, 11:54:49 AM »
Zax hai ragione, in effetti la [3.2.1.] recita una media! Dalla relazione geologica risulta che sia stato assegnata una categoria sismica al singolo strato e non mediando quella degli strati. Ne consegue che il geologo si debba  studiare meglio la questione e che il lavoro svolto dallo stesso non  è dei migliori.

 

Offline Ing. Edoardo

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Re: Piano di posa fondazioni incerto
« Reply #17 on: 23 July , 2010, 11:55:21 AM »


quello che ti propongono è questo.


se ti vuoi levare dagli impicci chi ti vieta di chiamarlo plinto a gradoni anziche sottoplinto e plinto, in questo caso fallo tutto col calcestruzzo strutturale sarà comunque un dado di calcestruzzo praticamente senza armatura

rimane il problema dei cordoli di collegamento per la prescrizione criptica delle ultime tre righe del punto 7.2.5.1

Ma con che criterio vengono progettati questi "sottoplinti"? Io non sarei così convinto della loro validitaà
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Offline Cris

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Re: Piano di posa fondazioni incerto
« Reply #18 on: 23 July , 2010, 12:22:57 PM »
...Se non vuoi barcamenarti comunque in soluzioni complesse (ma in realtà non lo sono nemmeno tanto) potresti sempre fare fondazioni su pali......

Per carità, la discussione didattica accresce ognuno di noi ma... quotare salvo no? :-\
Quando i nani fanno l'ombra lunga.... è l'ora del tramonto.

zax2010

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Re: Piano di posa fondazioni incerto
« Reply #19 on: 23 July , 2010, 13:03:11 PM »
Per carità, la discussione didattica accresce ognuno di noi ma... quotare salvo no? :-\

Salvo@ing propone una soluzione su pali.

In realtà lo spessore di terreno scadente, e da superare, indicato da Matt, è di una quantità tale (3-4 m) che generalmente mette in crisi qualsiasi progettista che voglia fare la "cosa giusta".
Fondazioni su pali, consolidamento del terreno scadente, eliminazione totale del terreno scadente e ripristino delle quote di appoggio con magrone, ecc. sono tutte soluzioni valide, e forse anche equivalenti da un punto di vista economico.
Io non mi esprimo. Al progettista la scelta.

Offline Ing. Edoardo

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Re: Piano di posa fondazioni incerto
« Reply #20 on: 23 July , 2010, 13:29:42 PM »
Viva la diplomazia di Zax :)
Io mi esprimo e continuo a ribadire di consolidare questo benedetto terreno ed abbandonerei questi sottoplinti  (decisamente inguardabili e poco gestibili a livello di calcolo).
P.s: Se mai dovessi farei i sottoplinti, ti prego di darmi una indicazione di come avresti intenzione di farli, perchè non mi  piacciono proprio ma magari funzionano bene...
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zax2010

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Re: Piano di posa fondazioni incerto
« Reply #21 on: 23 July , 2010, 14:17:18 PM »
Ok, allora.

Parliamo di sottoplinti. O meglio del riempimento in magrone che consenta di eliminare il terreno scadente e di "ritornare" alla quota di progetto.
Parliamo per adesso di un semplice plinto, ma penso che i concetti possano estendersi anche a fondazioni nastriformi.

I casi sono due. O considero il sottoplinto come facente parte della mia fondazione....oppure non lo considero affatto ed è come se non ci fosse.

Se il mio sottoplinto ha più o meno la stessa dimensione del plinto, esso verrebbe sollecitato a semplice compressione e la presenza o meno di eventuali armature è ininfluente.
A livello di verifica, il considerarlo, significa poter aumentare la profondità della fondazione con una impennata verso l'alto del carico limite. Anche a livello di cedimenti, attestandosi sul terreno "buono" non posso che giovarmene.

Viceversa se non lo considerassi, potrei svolgere la verifica con i parametri geotecnici del terreno migliore (anche se su questo ho un dubbio, ma adesso non ve lo dico). Ed in ogni caso sono a favore di sicurezza perchè una porzione di terreno è cls, quindi migliore. Per i cedimenti stesse considerazioni di cui sopra.

Insomma la furbata da capomastro, io penso che possa gestirla anche un ingegnere in maniera opportuna.

Offline Ing. Edoardo

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Re: Piano di posa fondazioni incerto
« Reply #22 on: 23 July , 2010, 14:40:13 PM »
Grazie della spiegazione ma un dubbio mi sorge: Nella realtà nel caso in cui non consideri il sottoplinto come un pezzo di plinto aggiuntivo, la suola del plinto può anche parzializzarsi, allora anche il sottoplitno dovrebbe parzializzarsi proprio per una trasmissione delle sollecitazioni tra plinto e sottoplinto. Non avendo armatura nel sottoplinto come ci si comporta?
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zax2010

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Re: Piano di posa fondazioni incerto
« Reply #23 on: 23 July , 2010, 15:11:30 PM »
Come se fosse terreno. Ma con valori delle tensioni tangenziali migliori.

Offline salvo@ing

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Re: Piano di posa fondazioni incerto
« Reply #24 on: 23 July , 2010, 19:27:23 PM »
Nonostante l'esauriente spiegazione di Zax, che mi trova alquanto d'accordo (nulla da eccepire), io continuo comunque a ribadire che, a vantaggio di sicurezza, la situazione con i sottoplinti non è facilmente rappresentabile.
Quindi potrebbe essere possibile che una soluzione vantaggiosa in termini di sicurezza, non sapendo quanto vantaggiosa, possa esserlo troppo. Ossia sprechiamo soldi e tempo.
Inoltre tra le varie soluzione che abbiamo proposto, tutte ripeto più che valide - e senza numeri non posso aggiungere altro -, perché non praticare quelle più semplici, facilmente numerabili e che ci danno possibilità di controllare i risultati nella maniera meno approssimativa possibile?
P.S. Non posso credere che il geologo abbia sbagliato la formula per il calcolo del Vs30. In tal caso mostra il tuo violento disappunto con la committenza o con il geologo stesso, nel caso l'abbia chiamato tu. Sono esterrefatto!!!
S.L.F.

Offline matt

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Re: Piano di posa fondazioni incerto
« Reply #25 on: 23 July , 2010, 19:48:00 PM »
Quella dei sottoplinti era la soluzione che avrei voluto adottare e che mi era stata consigliata anche da altri colleghi riportandomi le stesse motivazioni di Zax su la fatto che il magrone avrà sicuramente qualità migliori di uun terreno e che la verifica stessa del plinto viene svolta con i parametri del terreno e non del magrone.

Poi come qualcuno diceva esiste la discrezionalità del progettista.

Ho trovato le soluzioni proposte da tutti voi molto interessanti e di notevole utilità didattica dato che non da molto esercito la "nostra" professione, per cui, oltre alle stelline tanto care a Gil, un sentito grazie.

Salvo...credici. Lavoro, di geologo, scadente.

Offline salvo@ing

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Re: Piano di posa fondazioni incerto
« Reply #26 on: 24 July , 2010, 10:10:20 AM »
Tra le altre cose, se considerassimo il magrone come un tutt'uno con il plinto, quindi come elemento di fondazione e non ti terreno, rimane il problema di un eventuale Vs30 scadente (peraltro da ricalcolare).
Se invece il matrone lo valutiamo come fosse "terreno", onde migliorare lo spettro dovremmo effettuare un Vs30 con plinto installato e vedere cosa succede. Secondo me non succede nulla visto l'esiguo spessore del plinto, se paragonato agli strati di analisi.
Quindi torno a ribadire: o si effettua un miglioramento globale delle caratteristiche del terreno, oppure fondi su palli. Solo che ne primo caso, se riuscissi a "trasformare" il tuo bel terreno da D a B o addirittura A, avresti un risparmio enorme su tutte le strutture in elevazione.
Comunque non e' affatto facile, ne tantomeno scontato.
Ciao
S.L.F.

 

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