INARCASSA ACQUISTA PALAZZO VATTELAPPESCA NEL CENTRO STORICO DI AOSTA
… cosicché nelle ferie di fine anno “qualcuno” avrà a disposizione un alloggio a “modica” cifra per la settimana bianca!!!
Buongiorno cari colleghi.
Ecco a cosa servono i NOSTRI contributi ad INARCASSA.
Credete ancora che possano servire per le nostre pensioni? Ma quanti Ingg/Archh conoscete che hanno dismesso timbro e firma per andare in pensione? Anche se diventerò vecchio bacucco e pure rinco avrò sempre un giovane collega al fianco (naturalmente sotto-sotto-sottopagato!!) che porterà avanti i miei progetti, che seguirà le mie direzioni lavori ed io…. pronto con timbro e firma!!
Se avete qualche minutino (se state leggendo questo forum lo avrete sicuramente, come me che sto scrivendo!!) Vi racconto quanto accaduto con INARCASSA al mio collega di studio.
Dicevo, il collega laureato da pochi anni - poco più di due - sta “costruendosi” casa (si, anche materialmente con le sue mani, e senza DURC, …per risparmiare qualcosa!!) con l’aiuto economico dei genitori.
Quante volte avrete letto, cari colleghi, sulla rivista Inarcassa a caratteri cubitali :” Prestiti a tasso agevolato per i GIOVANI ingegneri”? Bene, lo ha letto anche lui.
Decide quindi di rivolgersi ad Inarcassa, la NOSTRA (
) cassa di previdenza (!!), per richiedere un prestito di 100.000 euro per la costruzione.
Oltre tutta la caterba di incartamenti comunica il proprio reddito annuo di circa 17.000 eurini, che non sono pochi di questi tempi e soprattutto qui in Sicilia dove siamo tutti “cumpari”, “cummari” e “…dumani passu!” (traduzione: compari, commari e …domani passo, sottinteso dal tuo studio per pagarti!).
Il terreno su cui sta costruendo casa era (più avanti capirete perché “era” e non “è”) a nome sia del collega che della sorella (lotto indiviso). Inarcassa in prima battuta rifiuta la richiesta di prestito per questo motivo: il terreno deve essere di proprietà solo dell’ingegnere che richiede il prestito.
Il collega contatta Inarcassa e comunica di essere nelle condizioni di effettuare il frazionamento del terreno e quindi divederlo con la sorella. Inarcassa risponde che poteva farlo.
Procede quindi in tal senso. Effettua il frazionamento (tanto non paga parcella!!!), fa l’atto di divisione del terreno da un notaio (e qui però paga…ed anche salato circa 7.000 euro – diconsi settemilaeuro!!!) , fa volturare la concessione edilizia solo a suo nome, ecc. ecc. ecc….
Fatto per bene tutto (e leccandosi le ferite per le spese, soprattutto quelle del notaio) invia tutta la nuova documentazione ad Inarcassa: è fatta!!
Macché!! Volete sapere cosa ha risposto Inarcassa? Niente prestito, il reddito è troppo basso!!!
Sarebbero necessari almeno 50.000 euro l’anno!!!
Scusate, se tra i lettori del forum o loro conoscenti c’è un collega neo-laureato che dopo soli due anni di attività riesce a fatturare questa cifra alzi la mano!!
Ma perché non me lo dicevi prima? Dopo tutte le spesate che ho sostenuto!
E poi, cari colleghi, se facciamo quattro conti (alla fin fine siamo ingegneri): se guadagnassi 50.000 euro l’anno chiederei il prestito? Se adesso “campo” (traduco: “sopravvivo”) con 17.000 euro… con 50.000 ne metterei da parte 33.000 l’anno ed in tre anni avrei a disposizione quanto ti ho richiesto, o no?
Ecco Inarcassa… la NOSTRA cassa… anche il 60% di mora se versi in ritardo i TUOI contributi per acquistare il LORO Palazzo Vattelappesca nel centro storico di Aosta.
Buona giornata cari colleghi e grazie per l’attenzione.
Come si conclude in radio:
abbiamo trasmesso lo sfogo di un ingegnere (24 anni di iscrizione ad Inarcassa) che ad oggi non è riuscito ancora a pagare la rata di contributi dello scorso giugno (quindi neanche quella scaduta lo scorso 30 settembre,.. e siamo a due!!) e che pertanto resta in attesa della batosta di more che gli arriveranno puntualmente dalla SUA beneamata cassa di previdenza.