Premetto che faccio parte della platea generale degli ingegneri italiani che considera i tomi di Leonhardt assolutamente da leggere, e che, a dispetto dei lustri, considero quei testi molto più ricchi di contenuti della stragrande maggioranza dei libri scritti oggigiorno, scritti da sedicenti esperti che basano la loro esperienza sul niente, come testimoniano le loro pubblicazioni scientifiche.
La trattazione del III volume del Leonhardt tratta ad esempio le travi parete ed appunto le mensole tozze. L'esposizione è estremamente rigorosa e si basa sulle osservazioni sperimentali di elementi in c.a. portati a collasso. Quelle risultanze ed osservazioni sono tutt'oggi un validissimo supporto per la corretta modellazione dei tralicci resistenti dei modelli a tiranti e puntoni, sia nella geometria delle aste che di quella dei nodi.
Sia chiaro che rispetto l'opinione di zax che avrà sicuramente i suoi ottimi motivi per ritienere la lettura del Leonhardt inutile, ma sentivo la necessità di spezzare una lancia in favore di quello che per me è stato e rimane una vera e propria bibbia del c.a.
Detto questo, la progettazione con modelli a tiranti e puntoni, varata definitivamente con l'EC2 al §6.5, rappresenta ad oggi lo stato dell'arte della progettazione delle zone di discontinuità, questa tecnica non si limita alle sole mensole tozze, ma anche alle selle Gerber, alle travi Vierendel, alle travi parete, agli angoli dei portali, ai carichi puntuali, ai plinti su pali etc., insomma in tutte le tantissime zone di una struttura in c.a. in cui l'ipotesi di Eulero-Bernoulli di conservazione delle sezioni piane va a quel paese.
Il problema e l'incertezza di un siffatto metodo di calcolo è proprio nella costruzione del traliccio, ed in questo devono venire giocoforza in supporto gli studi basati sulle osservazioni reali, in quanto è necessario determinare un meccanismo che sia sì staticamente ammissibile (traliccio composto da puntoni in cls, tiranti in acciaio e nodi) ma che al contempo sia compatibile con le capacità deformative della struttura in esame. Per alcuni casi particolari come appunto le mensole tozze, l'EC2, nell'appendice J.3, fornisce direttamente delle schematizzazioni che sono compatibili dal punto di vista deformativo, a questo punto il problema è praticamente risolto in quanto in virtù del teorema del limite inferiore del calcolo a rottura sarà necessario verificare che il traliccio sia ingrado di stabilire l'equilibrio con i carichi esterni per determinare un limite inferiore del carico di rottura.