La formula chiave è la 7.4.5., non la 7.4.4.
Antepongo come ipotesi di partenza, giusto per ossevare meglio il problema, che l'ag sia nulla. La sismica si esaurisce con le GdR.
Partiamo dalla fine. Si supponga di "verificare" l'armatura minima: rho=1 e staffe minime sindacali.
per focalizzare il problema partiamo dal nodo della pilastrata meno problematico, ossia l'ultimo e il penultimo.
sia tale porzione di pilastro di altezza Lp e si disponga l'armatura minima.
Essa genera un taglio minimo da imporre (7.4.5.). Tale taglio deve essere inferiore del taglio resistente. Il taglio resistente esiste perchè la pilastrata resiste (e di più) nei riguardi di altre sollecitazioni. Infatti ci fossero problemi nel momento flettente (Me>Mr) ovviamente non ha senso porsi problemi nel taglio.
Si scelga quindi un'armatura a taglio minimale tale da avere Tr>Te.
Dalla scelta di Tr si hanno due valori Mri Mrs (momenti resistenti pilastro sopra e pilastro sotto) con i quali posso giocare.
Nel nodo di sopra dell'ultimo tratto di pilastro (Mrs) non serve la GdR (7.4.4.) quindi lo scelgo in base alle sollecitazioni di analisi.
In quest'ottica si può assegnare un Mri, di tale tratto di pilastro, maggiore (pur rispettando la 7.4.5.) e in ottica di avere meno problemi con la 7.4.4. all'atto di verificare il penultimo nodo.
A catena arrivo alla base.
Riassumo: per ogni pilastrata, note le sollecitazioni d'analisi e le sollecitazioni delle travi:
N: numero di tratti di pilastri (numero elevazioni sismoresistenti)
1° anello: MrpsupN > MrpsupN* > MepsupN
2° anello: inverto la 7.4.5. per trovare MrpinfN*
3° anello: MrpinfN* > MepinfN
4° anello: inverto la 7.4.4. per l'N-1-esimo nodo per determinare MrpsupN-1*
5° anello: armo perchè sia MrpsupN-1>MrpsupN-1*>MepsupN-1. Osservo che al fine di mitigare MrpsupN-1 potrebbe convenire aumentare MrpinfN*. (...)
riparto dall'anello 2 cambiando N in N-1, via via fino alla fondazione.