Author Topic: Momento resistente elementi in CA  (Read 9490 times)

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Massimo.T

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Re: Momento resistente elementi in CA
« Reply #15 on: 12 January , 2010, 16:57:33 PM »
@afazio, i punti incriminati sono due:

formula 7.4.5. e formula derivante dal §7.4.4.1.1.2°capoverso.

esse legano la resistenza a momento ad un valore di resistenza minima a taglio.

tale resistenza a momento può essere a volte ben superiore a quello che serve.
Supponi che la resistenza "tirata" sia Mrp (o Mrt per le travi) e quella richiesta sia Mrp* (o Mrt*). Richiesta dalla 7.4.4. e dall'inviluppo delle sollecitazioni.
Ebbene, essendo Mrp* (Mrt*) concettualmente inferiori o al più uguali dei tirati, vien da sè che la 7.4.5. è con tali valori meno gravosa. Ciò induce a valori che potrebbero rendere accettabili situazioni altrimenti non accettabili.

Es. pensiamo ad una scala.
sia il pilastro un banale 30x30 avente però Lp dimezzate. La 7.4.5. facilmente potrebbe creare situazioni insuperabili.
Ora ragioniamo con ciò che dico. Il regettone e la trave dell'orditura sono poco sollecitate in quanto siamo di fronte a travi di bordo. Sia quindi Med pari a Med/2 rispetto alle altri travi non di bordo.
Valuto per esse un Mrt* pari a un 1Ncm in più di Med/2. Controllo che Mrt* sia < Mrt. Non lo fosse occorre aggiungere ferro.
Valuto la 7.4.4. con i Mrt* da cui discendono gli Mrp*. Gli Mrp* dovranno quindi rispettare la 7.4.4.; dovranno rispettare gli Mep; dovranno essere <Mrp.
Ora valuto la 7.4.5. con gli Mrp*, figli di un Med/2, e pertanto molto più convincenti nel voler far tornare la 7.4.5. con la Lp dimezzata.
Per il §7.4.4.1.1.2°capoverso, idem, nel senso che comunque sia Mrt* sarà meno gravoso per calcolare il Tet rispetto al Mrt.

Massimo.T

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Re: Momento resistente elementi in CA
« Reply #16 on: 23 February , 2010, 15:39:55 PM »
riesumo questo topic.

provo a riprenderne il filo con nuove parole.

1. uno dei più grandi problemi delle ntc è che si predimensiona, si verifica e si arriva a un'armatura talvolta folle.
1.bis. ciò è dovuto ad un errato predimensionamento.

2. l'ultimo anello della progettazione è il taglio. sia esso quello nei pilastri che quello nelle travi, occorre sempre il rispetto della GdR: rottura a taglio successiva a quella flessionale.

3. ciò implica che se si rompe a taglio non ha senso nemmeno pensare che ci sia un Mrt / Mrp.

4. si studi quindi dapprima a taglio l'elemento strutturale. Esso dovrà resistere almeno al taglio d'analisi.
4.bis. potendo scegliere il ctg theta quasi a piacere, conviene ritrovarsi con un taglio resistente pressochè coincidente a quello d'analisi: il più basso possibile.

5. mediante la 7.4.5. tale taglio crea un Mrp1+Mrp2=taglio resistente * Lp/gamma (e qualcosa di molto simile per le travi).

5.bis. tali Mrp /Mrt così calcolati sono concettualmente insuperabili. Sopra ad essi si ha la rottura a taglio, che è comunque una rottura.

6. a tali Mrp / Mrt c'aggiungiamo anche il calcolo vero e proprio dell'Mrp / Mrt.
6.bis. Il minimo valore è quello che determina l'incipiente rottura.

7. Tale valore minimo è il reale Mrp / Mrt. Ciò vuol dire che esso può essere diverso da quello del punto 6.
7.bis. è evidente che per Lp basso i momenti resistenti siano bassi, mente per Lp alto conti la vecchia impostazione.

8. questa procedura ha l'effetto di essere tesa a mitigare la 7.4.4. (in quanto fornisce gli strumenti per scegliere gli Mrt bassi).




concludendo:

questa discussione dice in sostanza che riducendo all'osso i valori resistenti tali ad rientrare anche al limite risicatamente nelle formule, non sicommettono imprudenze anche in luce delle ntc.


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« Last Edit: 23 February , 2010, 17:00:20 PM by Massimo.T »

 

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