Author Topic: Futuro di un INGEGNERE CIVILE  (Read 4002 times)

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Offline Fabio Di Primio

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Futuro di un INGEGNERE CIVILE
« on: 11 January , 2015, 19:13:20 PM »
Salve a tutti,
sono studente al terzo anno in Ing. Civile al Politecnico di Torino. Essendo all'ultimo anno della laurea breve, la scelta della specializzazione incombe, e più pressante della stessa scelta c'è la critica situazione lavorativa che investe il nostro settore in questi anni. Volevo discutere con voi alcuni argomenti:
1) quale specializzazione (al dilà delle preferenze soggettive che un individuo possa avere) è più indicata per permettere all' ingegnere di fare l' INGEGNERE in Italia? (ovvero evitare di dover perder tempo con ristrutturazioni, che vincolano l'esperienza, la fantasia e libertà di ingegno di un giovane ingegnere che tutto vuole meno che rinchiudersi in calcoletti e formalismi applicativi vari)

2) ci sono oggi reali possibilità di lavorare fuori italia da ingegnere civile laureato IN ITALIA? ovvero, come viene riconosciuta la laurea triennale e magistrale nelle università italiane ( Polito e Polimi in primis) all'estero e in europa?

Ora, venendo un pò al mio caso personale, sono una persona estremamente versatile e poco affine con la staticità e fossilizzazione mentale e progettuale, per cui temo che rimanendo in questo paese retrogrado finisca io stesso con l'occupare un lavoro di routine, noioso, sottopagato e privo di aspettative e soddisfazioni. Giusto per farvi capire qualcosa di me, sono al terzo anno con esami in regola e in corsa per un 110/110 (Ing Civile al Polito credo sia la sede più rigida dove studiare, per via di tanti fattori), e VI PREGO di non prendermi come uno che vuole sopraelevarsi, perchè vi assicuro che non è così, ma mi serviva semplicemente per farvi capire che non sono un perditempo, perchè, ahimè, oggi ce ne sono sempre di più di perditempo. La forza di una Nazione la fa la popolazione, e noi tutti abbiamo perso la voglia e il desiderio di sognare in grande, di migliorarci e di migliorare ciò che ci circonda, accontentandoci di un piatto di pasta e un televisore per elogiare chi ha semplicemente creduto nei propri sogni, realizzandoli. Scusate, ma a 21 anni mi sembra ancora presto per smettere di sognare e di credere che un domani anch'io possa collaborare alla realizzazione di una "Megacostruzione".

3) In ultimo, sto pensando seriamente di fare la specialistica al Politecnico di Milano, interamente in lingua inglese. Se sapete darmi qualche consiglio anche in merito a questa possibilità ve ne sarei grato.

Grazie a tutti.

 

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