Mi pare fosse in "Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta" un esempio relativo alle scatole di montaggio.
In ogni scatola vi č il fogliettino con le istruzioni e la sequenza di montaggio. L'autore ovviamente sostiene che quella sequenza di operazioni č solamente una delle possibili per giungere all'oggetto correttamente montato. E che il "montatore" potrebbe viceversa scegliere di seguire tutt'altra strada per giungere al risultato finale. La sequenza prevista nel fogliettino č solamente quella che una persona ha immaginato, ma non necessariamente valida per tutti gli altri.
Cosa voglio dire?
Che uno schema, per quanto completo ed esaustivo come quello che Michele ha postato, corre il rischio di ingabbiare la mente e lo spirito. Specie se tale schema divenisse il dogma di qualche collaudatore per cui o si prova un palo in quel modo, oppure in qualsiasi altro modo non č corretto (rischio purtroppo concreto).
E' ovvio, ogni cosa ha i suoi pro ed i suoi contro. Inutile ogni volta inventarsi la ruota, se giā qualcuno ci ha pensato per te, e lo ha tra l'altro sperimentato in prima persona.
