Author Topic: Analisi di una trave di fondazione  (Read 10808 times)

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Offline ing.Lino

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Analisi di una trave di fondazione
« on: 18 September , 2015, 23:52:01 PM »
Salve,
Vorrei porre alla vostra attenzione un tema che mi ha sempre lasciato molto perplesso: l'analisi delle travi di fondazione.
Tutti i testi di geotecnica che ho consultato parlano in modo molto ricco e complesso della meccanica delle terre: curve di carico scarico, linee di rottura, cedimenti istantanei e differiti, modelli visco elastoplastici, ecc. Quando passo invece ai libri di fondazioni tutta questa scienza quasi pura tende a affievolire: prima si parla dei plinti e qui qualcosa di scientifico ancora c'è (la cp è ottenuta usando i teoremi dell'analisi limite e i cedimenti sono calcolabili da dati sperimentali consistenti elastici e edometrici). Quando si arriva alle travi invece vado un po in crisi perchè tutti citano solo e soltanto il modello di trave su suolo elastico, e il terreno è vero che ha qualcosa di elastico ma anche molto di più. La mie mie perplessità nascono da due fronti:
- dato un terreno come identifico k e la tensione ammissibile?
- come tengo in conto della parte differita di cedimento (quella che non avviene all'istante ma dopo che la consolidazione è avvenuta)?


Offline reversi

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Re:Analisi di una trave di fondazione
« Reply #1 on: 20 September , 2015, 14:00:35 PM »
- dato un terreno come identifico k e la tensione ammissibile?
- come tengo in conto della parte differita di cedimento (quella che non avviene all'istante ma dopo che la consolidazione è avvenuta)?
la stima del valore di k (ma meglio sarebbe dire: la stima di 2 valori limite che definiscono un intervallo probabile di k) non è ad oggi effettuabile con un procedimento codificato e/o condiviso da tutti. ricordo che quattropassi, qui o altrove, postò un link ad un documento molto interessante sull'argomento che, se legge, invito a postare anche in questo topic.

a fronte di questa incertezza sulla determinazione di un accettabile valore di k ai fini del calcolo, si è visto che la variabilità di k entro un range anche del 100% (vale a dire il doppio, oppure la metà) cambia poco i risultati dell'analisi. ricordo un post di g.iaria, qui o altrove, relativo ad un caso in cui k variava del 300% e venivano esaminate le variazioni nei risultati.

tutto ciò per dire che la maniera più opportuna di procedere è quella di fare riferimento a 2 valori di k che plausibilmente racchiudono il vero valore ed eseguire 2 analisi, confrontando poi i risultati. con il tempo e l'esperienza, capito quello che succede, potrai affinare la tua sensibilità ingegneristica e riferirti ad un unico valore di k.

per quanto riguarda la domanda sulla tensione ammissibile del terreno, non ne parlare nemmeno, perché non esiste e mai esisterà. ciò che esiste è la capacità portante, da determinarsi preventivamente con uno dei metodi disponibili in letteratura e dati ipotizzati sulle fondazioni, rideterminarsi a valle della progettazione con dati reali sulle fondazioni e confrontarsi con le tensioni sul terreno calcolate nell'analisi.

il calcolo del cedimento è altro argomento ostico. siccome tutti i metodi sono opinabili, scegli quello che più ti piace o quello che ti fa tornare i numeri che ti servono. però, ti ammonisco, come sono stato agli inizi ammonito io da un ingegnere anziano: devi prima di tutto essere convinto tu che tutto va bene, i numeri, poi, si fanno tornare.
« Last Edit: 20 September , 2015, 14:03:29 PM by reversi »

Offline ing.Lino

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Re:Analisi di una trave di fondazione
« Reply #2 on: 20 September , 2015, 15:55:24 PM »
Interessante, quindi mi dici che per strutture ordinarie valori di k molto diversi conducono a campi di sforzo sul terreno e a cedimenti differenziali simili (immagino cambi molto il valore assoluto di cedimento però, che poco importa ai fini delle sollecitazioni nella struttura).
Hai link interessanti o libri validi da consigliarmi?

Offline teoscotti

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"L'ignoranza è come un diamante, è per sempre..."

Offline Salvatore Bennardo

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Re:Analisi di una trave di fondazione
« Reply #4 on: 22 September , 2015, 14:41:29 PM »
Hai link interessanti o libri validi da consigliarmi?

l'unico testo abbastanza esteso è quello del 1953 del Pozzati.
se mi dai una mail (con mp) ti faccio 'visionare' il pdf in prova.
(pdf di 5 Mb, testo di 82 pagine).
p.s. vale anche per altri che volessero 'visionarlo'.

................................

(immagino cambi molto il valore assoluto di cedimento però, che poco importa ai fini delle sollecitazioni nella struttura).
anche se il cedimento (l'abbassamento a seguito di questo modello alla W.) vari poco, non ritengo che "poco importa ai fini delle sollecitazioni nella struttura".

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Offline ing.Lino

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Re:Analisi di una trave di fondazione
« Reply #5 on: 27 September , 2015, 13:30:12 PM »
Grazie, ho una copia del Pozzatti (metodi di calcolo delle fondazioni).

Sul cedimento assoluto ho sempre saputo che conta poco a livello di sollecitazioni nella struttura, quello che conta è il cedimento differenziale da un pilastro e l'altro.
Se ho un telaio costituito da tre pilastri e il primo pilastro cede di 2mm, il secondo anch'esso di 2mm e il terzo di 3mm l'unico cedimento "netto" che metterei nelle formule (ad esempio risolvendo lo schema con metodo spostamenti) è un cedimento differenziale nel pilastro 3 di 1mm.
Se avessi la stessa struttura con un cedimento di 5mm sul primo pilastro, 5mm sul secondo, 6 mm sul terzo a livello di calcolo e sollecitazioni non dovrebbe cambiare nulla: resta un cedimento imposto di 1mm sul pilastro 3 (i 5mm che restano sono un cedimento traslazionale rigido dell'intera struttura).

Credi che questo ragionamento sia viziato da un errore di fondo?
Io di geotecnica so poco, non l'ho mai studiata all'unviersità e mi sono cimentato da poco, ma ricordando quanto vedevo ai corsi di "tecnica delle costruzioni per allievi meccanici" mi pare di non commettere violazioni teoriche nel mio ragionamento.
« Last Edit: 27 September , 2015, 13:36:39 PM by ing.Lino »

Offline ing.Lino

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Re:Analisi di una trave di fondazione
« Reply #6 on: 27 September , 2015, 13:39:04 PM »



Tanto per descrivere meglio il problema: dato il telaio di figura. Se i cedimenti 1,2,3 sono tutti 1mm piuttosto che 2mm o 3mm cosa cambia in termini di azioni interne?

Offline Betoniera

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Re:Analisi di una trave di fondazione
« Reply #7 on: 27 September , 2015, 19:13:58 PM »
Ciao a tutti

Condivido quanto detto da reversi
la stima del valore di k (ma meglio sarebbe dire: la stima di 2 valori limite che definiscono un intervallo probabile di k) non è ad oggi effettuabile con un procedimento codificato e/o condiviso da tutti.
...
si è visto che la variabilità di k entro un range anche del 100% (vale a dire il doppio, oppure la metà) cambia poco i risultati dell'analisi.
...


a riprova di quanto affermato inserisco un esempio fatto con K=2 e K=5



Gli sforzi cambiano poco
Quello che cambia è, ovviamente, l'abbassamento calcolato dal programma.
Volevo poi ricordare che, spesso, si fanno dei calcoli ipotizzando la struttura incastrata alla base per poi calcolare, a parte, le fondazioni inserendo sulla singola fondazione le azioni proveneinti dalla struttura superiore.
Orbene, quelle azioni, calcolate su suolo elastico e calcolate su incastro fisso hanno una variabilità superiore al cambio del valore di K.
Quindi le indicazioni di Reversi mi sembrano "pratiche". Una variazione anche consistente di K non influenza sostanzialmente il calcolo della struttura.

Ciao




Offline ing.Lino

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Re:Analisi di una trave di fondazione
« Reply #8 on: 28 September , 2015, 08:49:07 AM »
Un'altra cosa mi rimane poco chiara... winkler permette di stimare il cedimento solo istantaneo o anche il differito?

Offline Betoniera

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Re:Analisi di una trave di fondazione
« Reply #9 on: 29 September , 2015, 22:30:29 PM »
Un'altra cosa mi rimane poco chiara... winkler permette di stimare il cedimento solo istantaneo o anche il differito?

Ciao Ing.Lino.
Provo a risponderti anche se non sono esperto in geotecnica.
A mio parere (poi sentiamo anche gli altri), Winkler non va bene per calcolare i cedimenti (che comunque sarebbero elastici e non differiti nel tempo).
Winkler era un ingegnere ferroviario che aveva notato l'abbassamento elastico delle traversine ferroviarie al passaggio dei treni.
Allora propose un modello di calcolo in cui si ipotizzava il terreno elastico.
I luminari di quel tempo lo derisero non poco.
Comunque per il calcolo delle travi di fondazione quel modello va bene.
Non ritengo vada bene per il calcolo dei cedimenti.
Sulla base di un esempio di calcolo avevo creato un foglio di excel per il cedimento delle fondazioni (istantaneo e differito).
Tuttavia non è sufficientenete testato. Lo trasmetto solo per avere una traccia su cui approfondire, se vuoi, l'argomento.
C'è molta documentazione, comunque in rete sull'argomento (più affidabile della mia).
Ciao



Offline g.iaria

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Re:Analisi di una trave di fondazione
« Reply #10 on: 30 September , 2015, 20:25:14 PM »
A proposito del coefficiente di Winkler, sul Bowles è possibile consultare le classiche tabelle con range di variabilità di k ed è anche presente una metodologia di calcolo analitico di k in funzione dei parametri meccanici del terreno.
Un bravo scienziato è una persona con delle idee originali.
Un bravo ingegnere è una persona che fa un progetto che funziona con il minor numero possibile di idee originali.

Freeman Dyson

 

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