Sperando di non dire una castroneria, mi sembra che la magnitudo Richter di un sisma sia indipendente dalla profondità del sisma, il cui punto di innesco in profoindità è definito ipocentro.
Più l'ipocentro tende a coincidere con l'epicentro più il sisma è superficiale.
A questo punto chiedo conferma nel dire che a parità di magnitudo un sisma più superficiale è più violento di uno profondo in termini di accelerazione al suolo. Questa affermazione è sempre vera?
Altra domanda: le faglie superficiali, come la famosa faglia di S. Andrea in California http://www.terremoti.it/faglia_di_sant_andrea_california_usa.htm generano sempre terremoti superficiali?
Ipocentro: Punto della crosta terrestre ove avviene la rottura.
Epicentro: Punto sulla superfice terrestre condotto sulla verticale dell'ipocentro.
Quindi, più si avvicinano, più il fenomeno è superficile.
La magnitudo Richter misura l'energia totale liberata (rilasciata) dal fenomeno.
E' una misura della sola energia liberata, quindi prescinde da tutto.
Nel Clough Penzien la trovi a pagina 571.
Si dimostra che ad un incremento unitario di M corrisponde un incremento pari a 32 volte di energia liberata (la funzione è logaritmica con base 10).
Terra terra, un sisma con M=5 libera la stessa energia di 32 sismi aventi M=4, la stessa energia di 1024 sismi con M=3, di 32768 sismi aventi M=2, etc.
La magnitudo Ritcher si misura con un particolare sismografo detto di Wood-Anderson, posto a 100 km dall'epicentro.
Come si fa se il sismografo tipo Wood-Anderson non si trova a 100 km?
I metodi ci sono per ricavare da più sismografi che si trovano posti a distanze "casuali" alla M di quel dato terremoto.
Può risalirsi alla M anche con i sismografi posti nella faccia opposta ove avviene il sisma.
A parità di M e di sito, solo in linea del tutto generale, più un sisma è profondo, minori sono gli effetti in termini di accelerazioni in superfice.
Dipendendo dal contenuto in frequenze dello strato all'ipocentro e dal contenuto in frequenze degli strati nei quali si propagano le onde, può benissimo accadere che un terremoto "superficiale " possa risultare meno devastante di uno "meno superficiale", sempre a parità di M e di sito.
Per il nostro lavoro non serve sapere M, ma le accelerazioni al suolo.
Dopo che la studiai io, cioè quando al magnitudo Richter era uno "standard" della Sismologia, ho visto su Internet che sono state proposte altre misure energetiche chiamate sempre magnitudo seguite da altri termini.
Cose un po' più sofisticate.
Credo che un po' di Sismologia e un po' di Teoria della Tettonica a zolle (dette anche placche) possa essere utile.
E spiegata nel cap. XXIV del Clough Penzien.
Vedi la fig. 24-1 a pag. 557 di quella edizione che sappiamo.
I puntini sono i sismi registrati in quel periodo e indicano (ovviamente) i limiti tra le zolle (placche).