Dopo aver superato l'SLU di un pannolino e controllato la curva di capacità del secchio della mondezza [il mestiere dell'ingegnere è duro, specialmente se si riproduce (avvertimento per gilean)] rispondo... in merito alle questioni che hanno portato alle considerazioni nell'ambito dell'amplificazione... di cui alle perplessità di michele...
Vs30 = 332m/s (tengo a precisare che si parla di due penetrometriche ed una prova sismica, tuttavia non viene descritto alcun metodo e/o attrezzatura per giustificare tale ultima prova per cui, la misura Vs30 mi pare sia stata fatta "ad occhium" o in correlazione con le penetrometriche... nessuna misura diretta)
Cl II; VN 50; ag: O=0.036 D=0.044 V=0.085 C=0.102
La zona in questione appartiene alla zona sismica 3 sottozona a, per cui il valore ag. espresso come accelerazione orizzontale, con probabilità di superamento del 10% in 50 anni (ag/g), è 0.10 ? ag < 0.15
Fatta salva la necessità della caratterizzazione geotecnica dei terreni nel volume significativo ai fini della identificazione della categoria di sottosuolo, la classificazione si effettua in base ai valori della velocità equivalente Vs30 di propagazione delle onde di taglio entro i primi 30m di profondità. Per le costruzioni la caratterizzazione è all’interno del volume significativo, fino al piano di imposta della struttura da realizzare.
Ai sensi del D.M. 14.01.2008 (“Norme Tecniche per le Costruzioni”, Tab. 3.2.II), per la progettazione di manufatti soggetti ad azioni sismiche, il terreno in esame può essere riferito cautelativamente alla Categoria di Suolo di Fondazione C – [depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fine mediamente consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di VS30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero resistenza penetrometrica 15 < NSPT < 50 nei terreni a grana grossa e 70 < cu < 250 kPa nei terreni a grana fine)].
La zona indagata non ha teoricamente caratteristiche morfologiche tali da poter amplificare gli effetti di un eventuale sisma.
Effettivamente l'affermazione NON mi risulta motivata se non da questi richiami che oserei definire ... "bibliografici".. tuttavia ricordiamo sempre lo schemino orribilis che ci dice che sono due livelli interrati e due ft di dimensioni limitatissime.... (non so quanto possa essere incidente una eventuale frequenza di risonanza)....
Il rumore sismico è presente in qualsiasi punto della superficie terrestre e consiste per lo più nelle onde prodotte dall'interferenza costruttiva delle onde P ed S negli strati superficiali. Il rumore sismico viene prodotto principalmente dal vento e dalle onde del mare. Anche le industrie e il traffico veicolare producono localmente rumore sismico ma, in genere, solo a frequenze relativamente alte, superiori ad alcuni Hz, che vengono attenuate piuttosto rapidamente.
A tale andamento generale, che è sempre presente, si sovrappongono gli effetti locali, dovuti a sorgenti antropiche e/o naturali.
Il rumore di fondo agisce da funzione di eccitazione per le risonanze specifiche sia degli edifici sia del sottosuolo, un po' come una luce bianca che illumina gli oggetti, eccitando le lunghezze d'onda del loro stesso colore. Ad esempio, se ci si trova all'interno di un edificio con frequenze di risonanza a 6 e 100 Hz, il rumore di fondo ecciterà queste frequenze, rendendole chiaramente visibili nello spettro di rumore. Allo stesso modo compariranno anche le frequenze di risonanza del sottosuolo. Ad esempio, se il sottosuolo su cui lo strumento è posto ha una stratificazione con frequenze proprie a 0.8 Hz e 20 Hz, queste frequenze appariranno nello spettro come picchi facilmente individuabili rispetto alla traccia di sottofondo.
Durante un terremoto che si può assimilare ad una traccia di rumore con ampiezze sino a 1010 volte maggiori del rumore di fondo, se la frequenza di risonanza del suolo e quella dell'edificio che si trova su di esso sono uguali, viene indotta un'oscillazione risonante accoppiata, detta amplificazione sismica, che accresce enormemente le sollecitazioni sull'edificio.
L'amplificazione sismica è la prima causa dei danni agli edifici durante un terremoto, molto più della grandezza stessa del terremoto. Un esempio notevole di amplificazione sismica si è avuto in anni recenti, il 19 settembre 1985, quando un terremoto "medio" (M=6.6) colpì il Messico Centrale producendo danni modesti vicino all'epicentro, ma provocando il crollo di 400 palazzi a Città del Messico, distante 240 km dall'epicentro. Analisi successive hanno mostrato come Città del Messico sia costruita su di un bacino sedimentario la cui frequenza, circa 1 Hz, è identica a quella dei palazzi di 10 piani che risultarono essere i più danneggiati dal terremoto. Allo stesso modo, il terremoto calabro-messinese del 28 dicembre 1908 (M=7.2) distrusse il 95% delle case di Messina ma lasciò praticamente intatte tutte quelle costruite su roccia e quindi non soggette ad amplificazione sismica.
pensa Gil... osa addirittura nominare Messina...
mmmmm... T4??.... la pendenza c'è e la vicinanza al ciglio è di 3-4 metri... quello che tuttavia mi perplime è l'altezza di scarpata molto minore dei trenta metri...