Author Topic: Le fondazioni superficiali. Coesione drenata e non, nel breve periodo e non.  (Read 27110 times)

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Massimo.T

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Ben consapevole della grande esperienza nel ramo geotecnico di Afazio, ho fatto una domanda riguardante il tema in oggetto ed egli mi ha risposto in un modo piuttosto esaustivo e quindi si è ritenuto opportuno pubblicarlo in chiaro nel forum.

Quote from: Afazio
L'uso della coesione drenata o non drenata dipende esclusivamente dal tipo di verifica che intendi condurre, se a breve termine o se a lungo termine indipendentemente dallo stato limite che prendi in considerazione.
Intanto nel caso di terreni coesivi occorre condurle entrambe, sia in condizioni drenate che non.
Quando conduci una verifica in condizioni non drenate, l'angolo di attrito e' nullo mentre la coesione da assumere e' cu (quella non drenata) e le verifiche vanno condotte in termini di tensioni totali (e non effettive). Quando invece conduci una verifica in condizioni drenate, l'angolo di attrito e' diverso da zero e se il terreno e' coesivo anche la coesione e' diversa da zero, ma non e' uguale a quella cu, bensi alla coesione efficace solitamente indicata con c'. In questo caso devi fare riferimento non più alle tensioi totali bensi a quelle effettive.
La coesione non drenata cu è geralmente un ordine di grandezza maggiore di c', cioe se c'=10 kPa (0.1 kg/cm²) quella non drenata si attesta a cu= 100 -120 kPa.

Pertanto se stai conducendo una verifica agli SLE potresti pensare di condurla in condizione drenate (a lungo termine compatibile con lo stato limite di esercizio) e quindi devi riferiti ai parametri drenati c' e fi.

Quote from: Massimo.T
grazie per l'esaustività della risposta.
a dire il vero era sufficiente solo l'ultima frase a cui ti chiedo la precisazione: è forse meglio considerare nullo c' in SLE?

tale dubbio deriva dal fatto che nel lungo termine la coesione tende a ridursi (per analogia al fatto che una scarpata tenda ad assumere un angolo pari al phi, indipendentemente dal c'...)

in altre parole è giusto (o eccessivamente prudente) eseguire le seguenti verifiche:
SLU (condizione drenata e condizione non drenata);
SLE (condizione drenata con c'=0)
?

saluti

Quote from: Afazio
Intanto stabilisci cosa ti chiede la norma di verificare nello SLE.
Nello stato limite di esercizio non e' richiesta la verifica a carico limite, quindi il problema che ti poni e' irrilevante.
Nello stato limite SLE devi solo verificare o lo stato tensionale o lo stato deformativo. Per il primo la norma non detta dei limiti come fa per le strutture in elevazione e per la verità nemmeno per i cedimenti.
Quindi nello SLE dovresti solo calcolarti i cedimenti e poi trovare una forma attraverso letteratura che ti fa dire che sono accettabili.
Per il calcolo dei cedimenti non servono ne la coesione ne tampoco l'angolo di attrito.

saluti

Quote from: Massimo.T
grazie, devo aver sbagliato il tiro.
volevo scrivere uno script funzionante con nòlian in linguaggio lua in modo da ottimizzare le fondazioni lavorando con diverse iterazioni in cui ad ogni ciclo mi ottimizzi la base della trave rovescia in funzione della base dello step precedente.

attualmente sono arrivato a scrivere scriverlo considerando 4 tensioni nel terreno costanti:
tensione d'esercizio sle
tensione d'esercizio sld
tensione slu
tensione slv

quindi trascurando il contributo dato dall'estensione della B.

Sono ovviamente ben accetti i commenti di altri.

Offline Gilean

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Nulla da obiettare su quanto detto. Essenzialmente nei terreni coesivi le verifiche vanno condotte sia in termini di tensioni totali (a breve termine), sia in termini di tensioni efficaci (lungo termine). Inizialmente infatti, il carico della sovrastruttura grava non sul terreno, bensì tale pressione viene integralmente sostenuta dalla contropressione dell'acqua. Come conseguenza di ciò, ipotizzando un grado di saturazione del terreno pari ad 1, le molecole del terreno coesivo sono legate tra loro non attraverso l'attrito, bensì attraverso deboli legami (es: forze di van der Waal), che si instaurano tra le particelle componenti il terreno stesso. A lungo termine tale legame si modifica, in quanto si passa da condizioni non drenate a condizioni drenate (l'acqua defluisce attraverso i vuoti del terreno), di conseguenza diminuisce il contributo di sostentamento delle pressioni dell'acqua, ed il carico sovrastante viene sempre più sostenuto dal terreno vero e proprio. A causa di ciò le forze resistive sono essenzialmente quelle coesive e quelle di attrito, ma ovviamente in tale condizione si assisterà ad un degradamento delle prime a vantaggio delle seconde (l'acqua sta defluendo, per cui i legami si affievoliscono) . Proprio in questa fase (lungo termine) si hanno i cedimenti (edometrici). Nel caso di sabbie invece è tutto relativamente più semplice, coincidendo le due condizioni, avremo forze di tipo attritivo ed i cedimenti saranno di natura pressochè elastica (non possedendo le sabbie un modulo edometrico). Tutto quindi sembra quadrare: allo SLU si verifica la portanza della fondazione, mentre agli SLE si verificano tensioni e deformazioni, ma si badi che non vi è un legame diretto tra gli stati limiti considerati, e le condizioni di breve e lungo termine, dipendendo i primi  dal livello di sicurezza considerato, ed i secondi dalle condizioni geologiche e meccaniche dei terreni, come giustamente sottolineato anche in più punti da afazio.
Il calcolo è come la pelle delle @@, lo tiri dove vuoi tu.
Esempio di programmazione a Loop:
L'enunciato che segue è falso
L'enunciato precedente è vero.

Nonostante la consapevolezza dei rischi che si corrono dopo aver visto le prestazioni da 3° dan

 

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