Author Topic: Realizzazione prova edometrica  (Read 4986 times)

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Offline BidiBLU

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Realizzazione prova edometrica
« on: 25 August , 2013, 12:55:46 PM »
Ciao a tutti
Premetto che approfitto del forum perchè ho già cercato su testi e materiale didattico e i miei dubbi circa lo svolgimento della prova edometrica, non sono stati chiariti.... :-(

Innanzitutto il provino sul quale va effettuata la prova è rimaneggiato o viene preso dalla carota nelle condizioni in sito?
Poi, ancora, il provino, viene a trovarsi direttamente a contatto con i due dischi di pietra porosa o vanno applicati due dischi di carta porosa (soil mechanics Verruijt cit.)?
E ancora, nell'edometro si immette l'acqua quando è stato raggiunto un certo valore della tensione (ultima edizione Lacncellotta ed. zanichelli cit.) o il provino è immerso nell'acqua PRIMA della compressione (Carleton University di Ottawa – Canada Carleton University - CIVE 3208 Lab 5: Consolidation )??

Grazie in anticipo a tutti  :-)

Offline pasquale

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Re:Realizzazione prova edometrica
« Reply #1 on: 25 August , 2013, 14:29:23 PM »
non ne capisco molto perché ho assistito ad una sola prova, ma ho visto poco e non ricordo bene, ma il provino può essere anche rimaneggiato;
alcuni libri molto completi sono:
K. H. Head, Manual of soil laboratory testing (sono 3 volumi)
Germaine-Germaine, Geotechnical Laboratory Measurements for Engineers
impossibile est ut is faciat, qui nescit quomodo fiat
(Arnold Geulincx)

Offline Rambo3ITA

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Realizzazione prova edometrica
« Reply #2 on: 25 August , 2013, 21:01:43 PM »
Scherzate? Il principio della prova edometrica si fonda sul testare il modulo "elastico" del suolo, per come esso è in sito. Per cui terreno NON rimaneggiato. Inoltre il provino è bloccato nell'espansione laterale (cerchiamo una relazione non lineare del tipo sigma=EED*epsilon.)
Ovviamente NON si aggiunge acqua (che senso avrebbe farlo???) e le interfacce porose servono solo a dissipare le sovrapressioni. Ricordati che il campione di prova è estratto dal campione prelevato con uno Shelby o equivalente sigillato in sito con paraffina proprio per evitare al massimo perturbazioni, come la riduzione del contenuto d'acqua.

La prova ed. funziona bene come saprai per terreni coesivi, e permette, interpretando l'andamento della curva sperimentale di determinare i coefficienti di compressione e ricompressione oltre che il fondamentale OCR.

Senza scomodare tanta gente, (verrujit et al.) andiamo alle origini e guardati bene Terzaghi, il padre della disciplina, che faceva cose semplici, molte applicabili anche a mano, e che ancora oggi si rivelano validissime e nella stragrande maggioranza dei casi più affidabili di tante sofisiticazioni che presuppongono livelli di approfondimento irraggiungibili nella pratica professionale comune
Ingegnere ferroviario... professore... ma a 40 anni ancora disegni aste e cerchietti...... Per me Christian Otto Mohr, tu, sei fuori...

Offline BidiBLU

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Re:Realizzazione prova edometrica
« Reply #3 on: 26 August , 2013, 05:42:14 AM »
Ciao Rambo3ITA,
grazie per avermi risposto e grazie per avermi "sgridato": ho avuto così modo di vedere meglio alcune cose...
Innanzitutto tengo a precisare che non sono un tecnico di laboratorio ma solo uno studente e, tra l'altro, non ho la presunzione di conoscere tutte le norme (UNI, AGI, EC) che secondo me regolamentano l'esecuzione di una qualsiasi prova di laboratorio....

In allegato, innanzitutto, troverai l'immagine 4.1 riportata nel Lancellotta (4 ediz.) circa la "storia" che sta dietro al discorso di NCL e OC. Quell'immagine è tratta dallo Skempton (1970) e fa riferimento alle varie fasi di formazione di uno strato argilloso, da una prima deposizione alla successiva erosione ad una nuova sedimentazione... e da quell'immagine è evidente che il mio campione è saturo.
Tuttavia, nella pratica, il provino viene ottenuto da un campione indisturbato e di qui un mio primo dubbio

Sempre il Lancellotta (pag 134) mi dice che
"si immette acqua DOPO il raggiungimento di un carico corrispondente alla sigma'vo "...
- e qui posso immaginare che questa pressione serve a eliminare la parte gassosa del terreno - .... ma, sopratutto,
"La presenza di acqua serve a prevenire l'essiccamento del provino durante la prova e a fornire l'acqua di assorbimento durante la fase di scarico tensionale" (rigonfiamento)
- in effetti se un'argilla non entra in contatto con l'acqua non può rigonfiarsi e non mi spiegherei l'incremento dell'indice dei vuoti al decrescere della tensione -

Qui, naturalmente, è chiaro che il carico, prima di trasferirsi allo scheletro solido, deve agire sulle pressioni neutre. Il provino è confinato e si ha una nuova disposizione dei grani solo se l'acqua viene espulsa. Però.
Però, che senso ha mettere due dischi di carta porosa (che possono assorbire acqua e) che, bagnati, sono a contatto col provino? Dopotutto non assolvono allo stesso compito le pietre porose?

In ogni caso ti ringrazio per le tue osservazioni che mi hanno aiutato a riflettere sull'argomento :-)

A presto, BidiBLU :-)

Offline Rambo3ITA

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Realizzazione prova edometrica
« Reply #4 on: 28 August , 2013, 00:36:29 AM »
Calma ancora, non confonderti, concentriamoci solo sulle cose fondamentali: si applica una sigma per misurare una epsilon ricavando così la Ed. Nulla di più. La carta, le pietre, la pizza della scorsa settimana.. Va bene qualsiasi cosa sia abbastanza rigido e abbastanza permeabile da consentire la consolidazione del provino dissipando le pressioni neutre. Nulla di più! NON SI AGGIUNGE ACQUA PER CONSENTIRE IL RIGONFIAMENTO! Il rigonfiamento avviene perché ad un certo punto della prova smetto di caricare e scarico il campione recuperando una parte elastica delle deformazioni finora indotte. Questo processo é fondamentale per trovare l'ocr
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Offline BidiBLU

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Re:Realizzazione prova edometrica
« Reply #5 on: 28 August , 2013, 10:30:09 AM »
Ciao Rambo3ITA,
ieri ho visto un film dove il protagonista attraversava a piedi il deserto del Sahara lasciando dietro di sè delle orme.....
No non è vero, ma ho preso spunto da questa immagine per "comunicarti" delle "idee"

Il terreno è un qualcosa che, diversamente dall'acciaio, è "una porcheria" costituita da una parte gassosa (facciamo finta che non lo sia) una parte liquida e una parte solida (che non è omogenea fisicamente e chimicamente ed è di natura granulare)
I grani (consideriamoli tutti uguali tra loro e uguali a delle sferette) sono disposti in un certo modo, diciamo, per esempio, che si trovano ai vertici di un cubetto. Al "centro" del cubetto c'è un vuoto che è occupato da acqua (e gas che faccio finta che non ci sia).
Ipotizzo che sia i grani che il liquido interstiziale siano incomprimibili e definisco l'indic dei vuoti "e" come rapporto tra la parte vuota e la parte piena costituita dai grani)

Quando cammino sulla sabbia, visto che sia i grani che i liquidi sono incomprimibili, e visto che il mio provino (ci siamo arrivati) è confinato qualcosa accade: i grani si spostano, addensandosi e facendo in modo che l'acqua fuoriesca
Tolgo il mio peso.
Se si trattasse di acciaio, omogeneo... ed (più o meno) elastico, all'allungamento dovuto ad una tensione di trazione, seguirebbe un accorciamento dovuto alla sua assenza

Siccome sono sulla sabbia del deserto, questa parte "elastica" non c'è e rimangono le mie orme.
Ho avuto una diminuzione di volume dovuta alla fuoriuscita dell'acqua visto che i grani si sono ridistribuiti all'interno del provino.

Ok, ok, ti ho annoiato.
Consideriamo il grafico (log) sigma-"e" (indice dei vuoti)
Durante lo scarico (curva OC) ho una diminuzione della sigma associata ad un aumento di "e".
Come aumenta "e" (ricordiamoci che e è il rapporto tra volume dei vuoti Vv e volume dei grani Vs)?
I grani (Vs costante) non sono elastici, l'acqua è fuoriuscita (Vv diminuisce) , rimane la deformazione (irreversibile) dovuta alla ridistribuzione dei grani. Il mio provino deve necessariamente assorbire acqua, affinchè e(=Vv/Vs) possa aumentare e quell'acqua devo fornirla io immettendola nel "cilindro"

In breve, tu mi parli di recupero di una parte elastica (della deformazione), io ti parlo di mezzo granulare, di non continuità del materiale e di ridistribuzione di grani, e di incremento dell'indice dei vuoti nel tratto di sovraconsolidazione (e=Vv/Vs)

A presto e ancora grazie per avermi chiarito certe cose e per avermi fatto studiare (meglio?) certe altre :-)  :piacere:

BidiBLU

 

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