stavo proprio pensando in questi giorni di creare una sorta di piccolo tread in cui ciascuno esponesse le sue perplessità, ed in cui si affrontasse un piccolo tutorial con l'ausilio di qualche programma di calcolo (stap?) per la risoluzione di pendii ed eventi franosi (due cose molto diverse ovviamente). Il problema e' il tempo che mi manca, ma con validi aiuti (Conti? Zax? chi altro?) sono sicuro che ne uscirebbe fuori qualcosa di interessante.
Ecco il mio personale modo di vedere la cosa:
Una analisi di un pendio in frana e' profondamente diversa dalla analisi di staiblità globale di un pendio naturale. Difatti, mentre nel primo caso hai una superficie di scorrimento ben definita, nella quale le forze resistenti sono state superate dalle tensioni di taglio "mobilitanti", nella seconda non conosci a priori la superficie di scorrimento, e di conseguenza devi fissare una forma della stessa( circolare, logaritmica", una eventuale maglia dei centri e lunghezza del raggio. Nel caso di una frana io mi occuperei unicamente della superficie franata. Dapprima analizzerei il pendio in condizioni naturali (uso Morgenstein), con superficie di scorrimento generica, localizzata nell'interfaccia della frana (non quindi circolare). Una volta ricavatomi il coefficiente di sicurezza, hai due metodi
1: Effettuare una Back Analisi del pendio in termini di resistenza e posizionamento degli interventi, andando ad individuare la posizione e la resistenza dell'intervento atta a stabilizzare il tutto
2: se come succede spesso gli interventi hanno geometrie imposte, allora devi agire sulle resistenze degli stessi
Spero che Conti o altri colleghi possano contraddirmi o confermare, ed in caso ampliare quanto detto da me.