Ho letto tutto molto fugacemente e forse qualcosa mi è sfuggita.
Innanzitutto nulla si può dire senza accurate indagini e studi geologici (fondazioni immerse?, falda in pressione?, ecc...), ad esempio utilizzando dei piezometri per capire la presenza e la pressione delle eventuali falde acquifere presenti.
Operativamente, invece, il concetto dei dreni verticali non è che sia una pensata proprio negativa (a patto, ripeto, di capire cosa ci sia sotto!): è una tecnica abbastanza classica utilizzata per il miglioramento dei terreni fondali.
Ad esempio, sebbene ormai in disuso, alle volte per edifici di grosse dimensioni si utilizzano le colonne di ghiaia (c'è un esempio numerico su appunti del politecnico di torino, lezioni tenute dal prof. Ghionna).
Di norma, tuttavia, questi sistemi se incontrano una falda in pressione ed arrivano fino a profondità di terreno molto permeabile, possono rapidamente "burrar" altrove l'acqua che incontrano.
Ad ogni modo consiglio grandissima cautela, vista l'oscurità che regna sovrana...