Author Topic: [MASTERSAP] Modellare le fondazioni di un capannone con MasterSAP & MasterARM  (Read 3016 times)

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Offline guidoungaroli

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In ufficio dove lavoro mi é stato consigliato di schematizzare il plinto a bicchiere come un segmento da inserire nella tipologia "travi e pilastri" di larghezza opportuna (in modo da far quadrare il peso) ed incernierato alla base. Poi però ho scoperto che esiste il layer plinto e mi sono chiesto a cosa servisse ed in che modo avrei potuto utilizzarlo per valutare agevolmente i carichi al piede per la verifica della sottofondazione. Vorrei sapere a grandi linee:

1) a cosa serve questo comando cioé cosa mi permette di calcolare (non c'entra nulla con la CNR, di questo ne sono certo...)
2) cos'é la caratteristica del suolo e dove se ne parla nella normativa
3) capire quale tipo di "sviluppo" del plinto usare (verso il basso o verso l'alto...)

Ciao e grazie mille

zax2010

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Quando inserisci in MasterSap un "plinto", a video vedi un rettangolone, di lati come la sezione attiva in quel momento, in realtà nel modello il programma non fa altro che 'appiccicare' al nodo in cui lo hai inserto tre molle (molle che normalmente inseriresti con i "vincoli"), una che contrasta la deformazione in direzione Z (globale) e le altre due che contrastano le rotazioni X e Y (sempre locali) del nodo stesso.
Tu devi inserire, oltre alla sezione del plinto (la sua forma in pianta) solamente i parametri "Caratteristica suolo" e "Altezza plinto".

Caratteristica suolo non è altro che il coefficiente di sottofondo alla Winkler. Altezza plinto è banale. L'ulteriore precisazione, se l'altezza del plinto deve essere verso l'alto o verso il basso rispetto al nodo, non saprei bene cosa comporta. Forse una diminuizione dell'altezza del pilastro che spicca del plinto, ma forse no. Una lettura al manuale dissiperà il dubbio.

Con tali input MasterSap è in grado di calcolare automaticamente la rigidezza delle molle, traslazionali e flessionali, che nel modello simulano il plinto stesso.

Altro vantaggio sarebbe che in questo modo il MasterSap è in grado di eseguire le verifiche sul plinto stesso, quindi dimensionare le armature. Sia a flessione che a punzonamento.
Altro vantaggio non da poco è che in automatico con l'oggetto 'Plinto' riesci ad ottenere le azioni al piede eventualmente moltiplicate per il fattore gamma di sovraresistenza per le azioni di tipo sismico. Cosa che invece per le altre tipologie di fondazione MasterSap in automatico non fa.

Qualche mio collega che opera in ambito prefabbricazione ad esempio utilizza i plinti esclusivamente per tale scopo. Inserisce i plinti al piede dei pilastri di strutture prefabbricate, indi genera il tabulato con le sole sollecitazioni, senza chiedere al programma la verifica di armature (non se ne fa nulla perchè il plinto è a bicchiere, quindi con gestione delle verifiche e delle armature differente), e tale tabulato lo consegna quindi, come azioni al piede, al progettista delle fondazioni in opera.

Offline guidoungaroli

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Risposta splendida ed ineccepibile!

 :clap:  :clap:  :clap:

[gmod]Ricordo che, volendo, si può esprimere il ringraziamento ai colleghi mediante apposito tastino (stellina rossa)[/gmod]

Se il modulo fa la verifica a punzonamento e a flessione perché NON dividere il plinto in 2 parti?

A) bicchiere (da modellare come elemento pilastro)
B) basamento (da modellare come strumento plinto)

:idea:

A presto e grazie ancora!

Siete stupendi

P.S.1: Hai parlato di 3 molle ma le sollecitazioni nello spazio sono 6, i tagli nel suolo alla Winkler come cambiano?
P.S.2: Gli sforzi normali sul piano di fondazione come cambiano? Si va a favore o a sfavore di sicurezza utilizzando questo metodo?
« Last Edit: 21 February , 2012, 23:28:22 PM by Cris »

zax2010

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P.S.1: Hai parlato di 3 molle ma le sollecitazioni nello spazio sono 6, i tagli nel suolo alla Winkler come cambiano?
P.S.2: Gli sforzi normali sul piano di fondazione come cambiano? Si va a favore o a sfavore di sicurezza utilizzando questo metodo?

Riguardo la prima richiesta è semplice: MasterSap blocca le traslazioni X ed Y del nodo cui attacchi il plinto, ed anche la rotazione attorno l'asse Z, quindi quel nodo avrebbe come unici gradi di libertà quelli 'vincolati' dalle molle.
Altra cosa che ho dimenticato di dire è che sull'elemento plinto MasterSap esegue anche le verifiche geotecniche, tramite MasterArm in cui va inserito e qualche altro dato di input prettamente geotecnico sul terreno di fondazione.
Per la cronaca questa feature che è abbastanza nuova io non l'ho mai utilizzata e quindi non saprei dirti. Devi impostare l'input relativo comunque nella tabella armatura plinti o giù di lì.

Circa la seconda richiesta tutto dipende da quanto sensibile è la tua struttura ai cedimenti verticali delle fondazioni. Con le strutture prefabbricate usuali sugli sforzi normali la presenza del plinto non modifica un bel niente.
Differente potrebbe essere il discorso invece sui momenti flettenti, nel caso in cui avessi plinti di differente dimensione alla base dei pilastri. Se vuoi possiamo approfondire.

Però se prima non 'sblocchi' la storia dei plinti a bicchiere.......

Offline guidoungaroli

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Purtoppo nel mio lavoro mi devo occupare di mille cose diverse e oggi non sono riuscito a fare nulla ma domani se posso mi cimento. Non mi spiacerebbe imparare a fare anche la verifica geotecnica ovvero a dimensionare anche il sottoplinto. Mi piacerebbe avere anche qualche altro esempio di applicazione...
A domani
P.S.:Ora non vi ringrazio più, uso il tastino!  :ook:

 

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