Author Topic: [MASTERSAP] Verifica del 2° ordine dei pilastri con teta maggione di 0.2  (Read 3059 times)

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Offline guidoungaroli

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Ho un modello con un teta maggiore di 0.2. Con mastersap c'é la possibilità di eseguire la verifica del secondo ordine? Se si come? Come posso eseguire la verifica del 2° ordine del capitolo 7.4.6.1.2 della circolare quando teta é maggiore di 0.1?

Grazie

 :ciau:
« Last Edit: 10 May , 2012, 17:20:28 PM by guidoungaroli »

Offline Salvatore Bennardo

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Ho un modello con un teta maggiore di 0.2. Con mastersap c'é la possibilità di eseguire la verifica del secondo ordine? Se si come? Come posso eseguire la verifica del 2° ordine del capitolo 7.4.6.1.2 della circolare quando teta é maggiore di 0.1?

Grazie

 :ciau:

Guido, ho seguito la discussione in chat con zax2012.
Per quello che posso dirti, quando tetha è > 0,2, nel mio testo AGMO leggevo che esiste il "metodo generale", ma in ogni caso è talmente complesso che non credo sia strada facilmente percorribile e risolutiva, specie per le cose professionali.
Non credo proprio esistano sw che abbiano implementato questo "metodo generale" (gli autori dicono che è applicabile solo in pochi casi).
Rispetto a quel 2° capoverso che C7.4.6.1.2 dice di NTC, quando tetha è > 0.1 C7.4.6.1.2 ti solleva da quella limitazione geometrica minima per i pilastri, ma l'alternativa che permette la vedo come un vicolo cieco.

Gli stessi metodi per tetha tra 0,1 e 0,2 non sono tanto agevoli.
« Last Edit: 10 May , 2012, 19:56:54 PM by Salvatore Bennardo »
massima mai scaduta: la tua sinistra non sappia mai del bene che fa la tua destra (sempre che sia vero che lo faccia)
sin²(theta)=omega*sin(alfa)
Mitico Crozza! Commento di Bossi dopo le disastrose elezioni amministrative: "Poteva andare peggio. Potevo avere più figli..." (per come replicato in un post da ing.Max)

Offline _automa_

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Ho un modello con un teta maggiore di 0.2. Con mastersap c'é la possibilità di eseguire la verifica del secondo ordine? Se si come? Come posso eseguire la verifica del 2° ordine del capitolo 7.4.6.1.2 della circolare quando teta é maggiore di 0.1?

Grazie

 :ciau:

teta maggiore di 0,2 puzza di errato dimensionamento.

Massimo.T

  • Guest
allora, come ho già avuto modo di dire il theta contiene a numeratore dr e a denominatore V.
Il dr, spostamento, cambiando famiglia di combo sismiche, NON sarà direttamente proporzionale al V. Lo sarà solo se si sceglie q=1.
Con q=1, con P ed h sempre costanti, l'ordinata spettrale è un mero moltiplicatore sia del dr che del V.
Con q>1, dr è quello proprio di un'analisi q=1 e V invece è quello dell'analisi col q.
In buona sostanza il theta_SLV è q volte il theta_SLD.
Se come immagino il theta a cui ti riferisci è il theta_SLD e già esso è superiore a 0,2 sei messo piuttosto male.
Occorre precisare che normalmente un programma di calcolo fornisce il theta_SLD.

Come comportarsi se il theta risulta essere >0.2?
Se si tratta del thetaSLD è sufficiente spuntare "analisi dinamica del 2° ordine". Solitamente questo caso non capita mai in quanto se si ha un così alto theta agli SLD, il q disponibile è veramente basso (q limite=0.3/thetaSLD...).
Se si tratta del thetaSLV è necessario invece eseguire un'analisi dinamica al 1° ordine ed una al 2° ordine. La sottrazione tra le due individua il contributo del solo 2° ordine. Essendo poi l'analisi al 2° ordine eseguita con "un solo step in più" tale contributo è direttamente proporzionale allo spostamento. A questo punto, sommando il risultato dell'analisi al 1° ordine con q volte questa sottrazione, otterrai il tuo contributo complessivo. In altri termini
E=q*(E_II)-(q-1)*E_I
dove:
E: effetto
E_II: effetto ottenuto da un calcolo al 2° ordine
E_I: effetto ottenuto da un calcolo al 2° ordine
« Last Edit: 11 May , 2012, 09:00:51 AM by Massimo.T »

Offline afazio

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allora, come ho già avuto modo di dire il theta contiene a numeratore dr e a denominatore V.
Il dr, spostamento, cambiando famiglia di combo sismiche, NON sarà direttamente proporzionale al V. Lo sarà solo se si sceglie q=1.
Con q=1, con P ed h sempre costanti, l'ordinata spettrale è un mero moltiplicatore sia del dr che del V.
Con q>1, dr è quello proprio di un'analisi q=1 e V invece è quello dell'analisi col q.
In buona sostanza il theta_SLV è q volte il theta_SLD.
Se come immagino il theta a cui ti riferisci è il theta_SLD e già esso è superiore a 0,2 sei messo piuttosto male.
Occorre precisare che normalmente un programma di calcolo fornisce il theta_SLD.

Come comportarsi se il theta risulta essere >0.2?
Se si tratta del thetaSLD è sufficiente spuntare "analisi dinamica del 2° ordine". Solitamente questo caso non capita mai in quanto se si ha un così alto theta agli SLD, il q disponibile è veramente basso (q limite=0.3/thetaSLD...).
Se si tratta del thetaSLV è necessario invece eseguire un'analisi dinamica al 1° ordine ed una al 2° ordine. La sottrazione tra le due individua il contributo del solo 2° ordine. Essendo poi l'analisi al 2° ordine eseguita con "un solo step in più" tale contributo è direttamente proporzionale allo spostamento. A questo punto, sommando il risultato dell'analisi al 1° ordine con q volte questa sottrazione, otterrai il tuo contributo complessivo. In altri termini
E=q*(E_II)-(q-1)*E_I
dove:
E: effetto
E_II: effetto ottenuto da un calcolo al 2° ordine
E_I: effetto ottenuto da un calcolo al 2° ordine

Non ho capito un tubo.

« Ogni qualvolta una teoria ti sembra essere l’unica possibile, prendilo come un segno che non hai capito né la teoria né il problema che si intendeva risolvere. »
K.P.

Offline Salvatore Bennardo

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allora, come ho già avuto modo di dire il theta contiene a numeratore dr e a denominatore V.
Il dr, spostamento, cambiando famiglia di combo sismiche, NON sarà direttamente proporzionale al V. Lo sarà solo se si sceglie q=1.
Con q=1, con P ed h sempre costanti, l'ordinata spettrale è un mero moltiplicatore sia del dr che del V.
Con q>1, dr è quello proprio di un'analisi q=1 e V invece è quello dell'analisi col q.
In buona sostanza il theta_SLV è q volte il theta_SLD.
Se come immagino il theta a cui ti riferisci è il theta_SLD e già esso è superiore a 0,2 sei messo piuttosto male.
Occorre precisare che normalmente un programma di calcolo fornisce il theta_SLD.

Come comportarsi se il theta risulta essere >0.2?
Se si tratta del thetaSLD è sufficiente spuntare "analisi dinamica del 2° ordine". Solitamente questo caso non capita mai in quanto se si ha un così alto theta agli SLD, il q disponibile è veramente basso (q limite=0.3/thetaSLD...).
Se si tratta del thetaSLV è necessario invece eseguire un'analisi dinamica al 1° ordine ed una al 2° ordine. La sottrazione tra le due individua il contributo del solo 2° ordine. Essendo poi l'analisi al 2° ordine eseguita con "un solo step in più" tale contributo è direttamente proporzionale allo spostamento. A questo punto, sommando il risultato dell'analisi al 1° ordine con q volte questa sottrazione, otterrai il tuo contributo complessivo. In altri termini
E=q*(E_II)-(q-1)*E_I
dove:
E: effetto
E_II: effetto ottenuto da un calcolo al 2° ordine
E_I: effetto ottenuto da un calcolo al 2° ordine
Non ho capito un tubo.

Io invece per ora getto la spugna... a terra.

Se mi ritrovo a ripassare su questa via forse ci tenterò.
massima mai scaduta: la tua sinistra non sappia mai del bene che fa la tua destra (sempre che sia vero che lo faccia)
sin²(theta)=omega*sin(alfa)
Mitico Crozza! Commento di Bossi dopo le disastrose elezioni amministrative: "Poteva andare peggio. Potevo avere più figli..." (per come replicato in un post da ing.Max)

Massimo.T

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1)theta=(P*dr)/(V*h)
2)P ed h sono sempre pressochè costanti e ce ne freghiamo.
3)Il rapporto dr/V è pressochè costante in ogni analisi dinamica lineare.
4)Però agli SLV, dr d'analisi è 1/q volte il dr effettivo. Se dal calcolo ottieni 3cm e hai usato q=4 lo spostamento in oggetto è in realtà 12cm.
5)Agli SLD se dal calcolo ottieni dr=4cm, 4 è, e 4 resta.
6)Mettiamo dei ulteriori numeri P=100,h=300,dr/V=0.18. Agli SLD hai un V=22, agli SLV hai un V=17.
7)thetaSLD=(100*4)/(22*300)=0.06
8)apparentemente thetaSLV=(100*3)/(17*300)=0.06 in realtà occorre fare i conti col q. Il thetaSLV in realtà è pari a (100*12)/(17*300)=0.24.
9)Valutiamo ora come modificare un effetto (es. il momento flettente M in una certa sezione di un certo elemento).
10)Svolgendo un'analisi al 1° ordine otteniamo M=100.
11)Svolgendo un'analisi al 2° ordine otteniamo M=105.
12)In base a quanto ho scritto il momento M con cui proseguire i calcoli è pari a q volte la differenza (ossia solo il contributo del 2° ordine)+il contributo del 1° ordine: 100+4*5=120
13)Usando la formula proposta: 105*4-100*3=120.

Perchè 120 e non 105? Perchè l'analisi del 2° ordine che ottiene il 105 si basa sullo spostamento "inelastico", noi abbiamo bisogno di ricreare l'effetto per uno spostamento 4 volte superiore.

Perchè basta moltiplicare per q? In primis perchè  il contributo del 2° ordine è proporzionale allo spostamento. Se ciò non bastasse, non siamo farmacisti.


8*)Per evitare un theta=0.24 qualcuno potrebbe limitare il q scelto a 3.3. Otterrebbe un theta pari a 0.198.
10*)In tal caso otterremmo M=121
13*)Usando il criterio semplificato proposto dalle NTC: M=121/(1-0198)=151

Offline _automa_

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non ho capito niente, pero' ribadisco che puzza di errato dimensionamento, sono circa 90 i prefabbricati di tutti i tipi, monopiano, multipiano, piccoli grandi, normali e strani che ho calcolato con dm08 e il teta piu' alto che horiscontrato fu 0,13 su pilastri alti circa 12 metri

Offline afazio

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1)theta=(P*dr)/(V*h)
2)P ed h sono sempre pressochè costanti e ce ne freghiamo.
3)Il rapporto dr/V è pressochè costante in ogni analisi dinamica lineare.
4)Però agli SLV, dr d'analisi è 1/q volte il dr effettivo. Se dal calcolo ottieni 3cm e hai usato q=4 lo spostamento in oggetto è in realtà 12cm.
5)Agli SLD se dal calcolo ottieni dr=4cm, 4 è, e 4 resta.
6)Mettiamo dei ulteriori numeri P=100,h=300,dr/V=0.18. Agli SLD hai un V=22, agli SLV hai un V=17.
7)thetaSLD=(100*4)/(22*300)=0.06
8)apparentemente thetaSLV=(100*3)/(17*300)=0.06 in realtà occorre fare i conti col q. Il thetaSLV in realtà è pari a (100*12)/(17*300)=0.24.
9)Valutiamo ora come modificare un effetto (es. il momento flettente M in una certa sezione di un certo elemento).
10)Svolgendo un'analisi al 1° ordine otteniamo M=100.
11)Svolgendo un'analisi al 2° ordine otteniamo M=105.
12)In base a quanto ho scritto il momento M con cui proseguire i calcoli è pari a q volte la differenza (ossia solo il contributo del 2° ordine)+il contributo del 1° ordine: 100+4*5=120
13)Usando la formula proposta: 105*4-100*3=120.

Perchè 120 e non 105? Perchè l'analisi del 2° ordine che ottiene il 105 si basa sullo spostamento "inelastico", noi abbiamo bisogno di ricreare l'effetto per uno spostamento 4 volte superiore.

Perchè basta moltiplicare per q? In primis perchè  il contributo del 2° ordine è proporzionale allo spostamento. Se ciò non bastasse, non siamo farmacisti.


8*)Per evitare un theta=0.24 qualcuno potrebbe limitare il q scelto a 3.3. Otterrebbe un theta pari a 0.198.
10*)In tal caso otterremmo M=121
13*)Usando il criterio semplificato proposto dalle NTC: M=121/(1-0198)=151

Ammiro la tenacia, tuttavia continuo a non capire il senso della tua risposta. Ti ricordo che la domanda è semplice: "cosa fare quando teta>0.2" ?

Ricapitoliamo:
se teta <=0.1, ce ne freghiamo degli effetti del secondo ordine (per non linearità geometriche)
se  0.1< teta <0.2 teniamo conto degli effetti del secondo ordine in maniera approssimata incrementando semplicemente gli effetti delle azioni sismiche (quindi le sollecitazioni) di un fattore che dipende proprio da teta
se 0.2<= teta <=0.3, non sappiamo cosa fare

se teta>0.3 strappiamo i tabulati e ricominciamo da capo piantando qualche alberello per sopperire alla carta che abbiamo utilizzato.

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Massimo.T

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Alla domanda <<"cosa fare quando teta>0.2" ?>> io ne faccio un'altra in cui chiedo:
"di quale theta stai parlando?"

Ecco perchè articolo la risposta: se si tratta del theta_SLD ho detto che è messo piuttosto male.
Se invece è quello SLV ho spiegato come mi muoverei che non è uguale al tuo "non sappiamo cosa fare"

Il problema semmai è che c'è poca informazione su questo cavolo di theta e spesso e volentieri ci si sofferma a pensare che il theta sia sempre quello.

Massimo.T

  • Guest
In realtà se vogliamo limitare theta_SLV a 0.3 allora il theta_SLD (che è poi quello che solitamente ci capita di rintracciare dai normali conteggi) deve essere limitato a 0.3/q.
Se poi ci si lascia spaventare dal theta>0.2 allora il limite diventa 0.2/q. In questa casistica, se ad es. q=3 e il display ci mostra 0.06, preso un effetto SLV (prendiamo per semplicità quel momento di 100 di prima) diventa M=100/(1-0.06*3)=122 (e non un erroneo M=100 in quanto 0.06<0.1....).
Giusto per comprendere l'andamento:
q=1.0--> M*=300-->M=300
q=1.5--> M*=200-->M=220
q=2.0--> M*=150-->M=170
q=2.5--> M*=120-->M=141
q=3.0--> M*=100-->M=122
« Last Edit: 11 May , 2012, 11:56:02 AM by Massimo.T »

Offline afazio

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In realtà se vogliamo limitare theta_SLV a 0.3 allora il theta_SLD (che è poi quello che solitamente ci capita di rintracciare dai normali conteggi) deve essere limitato a 0.3/q.
Se poi ci si lascia spaventare dal theta>0.2 allora il limite diventa 0.2/q. In questa casistica, se ad es. q=3 e il display ci mostra 0.06, preso un effetto SLV (prendiamo per semplicità quel momento di 100 di prima) diventa M=100/(1-0.06*3)=122 (e non un erroneo M=100 in quanto 0.06<0.1....).
Giusto per comprendere l'andamento:
q=1.0--> M*=300-->M=300
q=1.5--> M*=200-->M=220
q=2.0--> M*=150-->M=170
q=2.5--> M*=120-->M=141
q=3.0--> M*=100-->M=122

bah

continui a fare riferimento a q ed a limitazioni 0.2/q e blaterate via dicendo.

Quando valuti il teta devi prima valutare il dr e per fare questo prima tiri fuori il dEe ottenuto dall'analisi lineare e lo moltiplichi per q. Che poi il q sia stato assunto pari ad 1 (perchè stai analizzando lo SLD) o pari a 4.4 (perchè stai analizzando uno SLV), a questo punto poco importa. Il q sta a monte di tutto questo e non lo puoi piu tirare fuori per inserirlo nelle tue condizioni dato che ti è servito per determinarti dr.

Personalmente penso che quando si verifica la condizione teta>0.2 (ma minore di 0.3) si debba procedere ad una analisi non lineare per geometria con tutte le complicazioni legate a questo tipo di analisi e magari, per superare gran parte dei problemi, potrei cercare di condurre una analisi non lineare su un modello semplificato ed utilizzare il minor numero di step possibile.

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Offline afazio

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......
Se poi ci si lascia spaventare dal theta>0.2 allora il limite diventa 0.2/q. In questa casistica, se ad es. q=3 e il display ci mostra 0.06, preso un effetto SLV (prendiamo per semplicità quel momento di 100 di prima) diventa M=100/(1-0.06*3)=122 (e non un erroneo M=100 in quanto 0.06<0.1....).
......


Mi fai capire di quale display stai parlando? Forse del display che ti visualizza il valore di teta?
Se è cosi, cioe che il display ti da il valore di teta=0.06 (quindi inferiore a 0.1), mi spieghi perchè quel momento M=100 sarebbe erroneo?
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4)Però agli SLV, dr d'analisi è 1/q volte il dr effettivo. Se dal calcolo ottieni 3cm e hai usato q=4 lo spostamento in oggetto è in realtà 12cm.

ecco dove sta l'inghippo. Confondi il dE col dr.
avresti dovuto scrivere; "Però agli SLV, dE d'analisi è 1/q volte il dr", ma la cosa mi sembra ovvia.
Un display che mi visualizza il rapporto "N*dE/(V*h)" è un display che non mostra assolutamente il teta. Fatti montare quello giusto.
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Massimo.T

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Guarda che non te lo ordina il dottore di inserire q fin da subito. Esso agisce come un moltiplicatore (fatto salvo i rari casi in cui T<Tb)
Puoi benissimo aggiustare l'ordinata spettrale attraverso il q anche dopo aver analizzato. Ricordiamoci che i q forniti dalle norme sono i massimi consentiti, quindi puoi sempre limitare il tuo q.
Io non confondo dE con dr, comunque concordo sul fatto che al p.to 4) la tua frase è meglio della mia.

Dai per scontato che normalmente il theta che è letto dall'utente è quello giusto.. Non lo darei così per scontato.

 

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