Author Topic: GUIDA SAP2000 (minimike)  (Read 21811 times)

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GUIDA SAP2000 (minimike)
« on: 28 March , 2011, 10:51:33 AM »
IN QUESTO TOPIC TROVATE SOLO LA GUIDA!!!

Eventuali commenti e discussioni dovranno essere postati nel vecchio topic della guida che ora si chiama
"FORUM DI DISCUSSIONE [GUIDA SAP2000 (minimike)]"
che trovate qui http://ingegneriaforum.it/index.php?topic=1212.0

grazie a tutti per la collaborazione!!!
  :piacere:


« Last Edit: 28 March , 2012, 13:39:47 PM by minimike »
la mamma degli imbecilli è sempre incinta?? se piglio lo st****o che la monta......

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Re:GUIDA SAP2000 (minimike)
« Reply #1 on: 28 March , 2011, 10:54:44 AM »
Allora, iniziamo!!! Preciso che la guida si riferisce alla versione 14 del Sap e i comandi descritti ed indicati sono in italiano!!! Per chi ha la versione in inglese, può tranquillamente andare sul sito http://www.csi-italia.eu e scaricare la .dll per cambiare i menu da inglese ad italiano. In pratica, copiate la .dll nella cartella di installazione del programma, avviate Sap e selezionate dalla tendina Aiuto l'ultima voce in basso per cambiare la lingua.

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AGGIORNAMENTO VERSIONE 15
A distanza di un anno dalla prima stesura della guida, ci troviamo oggi ad utilizzare la versione 15, che oltre al solito language pack in italiano prevede una libreria dei materiali italiani. Basta scaricare il file sul sito della Csi Italia nella sezione download e seguire le istruzioni.
Inoltre, nella nuova versione sono stati inseriti gli spettri di risposta secondo quanto dettato dalla normativa italiana.
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1. NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Dal menu a tendina cliccare su:
> Verifica > Verifica Frame C.A. > Vedi/Revisiona Preferenze
Selezionare la normativa di riferimento ed impostare i valori corretti (non essendoci l'NTC 2008), eventualmente si può selezionare l'EC2-1992 e controllare che i valori corrispondano a quelli appunto dell'NTC 2008, in particolare:
.Nu = 0,01
.Gamma (Steel) = 1,15
.Gamma (Concrete) = 1,5
.Fattore Carico Variabile per Campate = 0,75
.Limite Fattore di Utilizzo = 0,95
Per cui, utilizzando come normativa di riferimento l'EC2-1992 si possono lasciare i valori di default.


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2. INSERIMENTO DELLA STRUTTURA
Personalmente vi consiglio di creare il modello a fil di ferro (wireframe) in Autocad, ponendo tutti i frame su un layer nuovo diverso da quello di default (0) e utilizzare la stessa unità di misura sia in Autocad che in Sap. Se in Autocad disegnate il vostro modello in metri, prima di tutto all'apertura di un nuovo file col Sap selezionate in basso a destra una unità di misura che contenga i metri (per le forze e le temperature scegliete quello che più vi aggrada, tanto li potete cambiare in qualsiasi momento). Ricordatevi che per verificare il corretto disegno della struttura in Autocad dovete sempre andare a visualizzare le viste assonometriche, per controllare che l'altezza sia concorde con l'asse Z!!
Consiglio: prima di esportare il .dxf, spostate il disegno al centro degli assi X-Y di Autocad, prendendo il primo filo fisso più vicino al centro degli assi, semplicemente selezionando il comando sposta e dando le coordinate 0,0 per X e Y. Questo eviterà (per quanto possibile) che le coordinate dei vostri fili fissi non si trovino, ad esempio a 4,4999999 metri ma precisamente a 4,5.
Esportate il modello wireframe in .dxf ed importatelo in Sap nel seguente modo:
> File > Importa > AutoCAD .dxf File
-nella prima finestra selezionate Z come Direzione Globale in Alto
-selezionate poi l'unità di misura con la quale avete disegnato in Autocad, ad esempio "KN, m, C"
-nella seconda finestra, alla voce "Telai" selezionate dalla tendina il layer col quale avete disegnato la struttura (non deve essere quello di default di Autocad!!!!). Se non visualizzate ancora nulla, cliccate subito sulla vista 3D per controllare la corretta immissione del modello in particolare l'asse Z come sviluppo verticale.
Avrete notato come il Sap permetta di importare tutta una serie di elementi supplementari, come nodi speciali, link, ecc... Il mio consiglio è quello di importare solo i frame relativi a travi e pilastri, tutto il resto (e cioè setti, scale, eventuali nodi aggiuntivi) conviene crearlo successivamente direttamente in Sap, sia per evitare errori che per semplicità di modellazione.
Per controllare eventuali errori di disegno in Autocad, selezioniamo >Edita>Mostra Duplicati. Se il responso è negativo non abbiamo commesso errori.

Oltre a questo metodo facile e veloce c'è quello classico di inserimento di griglie all'interno delle quali andare a disegnare la struttura. Una volta creato un nuovo modello cliccando su File>Nuovo Modello... selezioniamo la voce "Solo Griglia" e confermiamo. Per modificarla in qualsiasi momento basta cliccare due volte su una delle linee grigie della griglia oppure clic destro>edita dati griglia>mod./mostra sistema.

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3. DEFINIZIONE MATERIALI E SEZIONI
una volta importato il nostro dxf in Sap, passiamo a definire prima di tutto i MATERIALI. Dal menu a tendina selezioniamo:
> Definisci > Materiali
nella finestra selezionare Aggiungi Nuovo Materiale, iniziamo col calcestruzzo:
nella tendina slezionare "Concrete" ed inserire poi tutti i parametri relativi a peso, E, Poisson, G, ecc..., facendo attenzione alll'ultimo parametro in basso relativo alla scritta "Resistenza a Compressione Calcestruzzo Specificata f'c", altro non è che il nostro Rck*0,83 cioè fck.
Per inserire le proprietà delle barre d'armatura selezionare dalla tendina "Rebar" e non Steel che servirà per costruzioni in acciaio. Anche qui inserite tutti i parametri da normativa, ponendo attenzione agli ultimi 4 valori in basso relativi alla voce "Altre Proprietà per Materiale Armature", inserendo sia per Fy che per Fye il valore della tensione di snervamento (450 N/mmq per il B450C), mentre per i parametri Fu ed Fue inserire il valore della tensione di rottura (540 N/mmq per il B450C).
OCCHIO ALLE UNITA' DI MISURA!!!!!!


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AGGIORNAMENTO VERSIONE 15
Con la nuova versione e scaricando l'apposito file per le librerie dei materiali italiani (come indicato sopra), è possibile selezionare direttamente i vari materiali già preimpostati, semplicemente cliccando su:
> Definisci > Materiali > Aggiungi Nuovo Materiale...
nella finestra che si apre selezionate dalla prima tendina la voce Italy e successivamente la tipologia di materiale (steel, concrete, rebar) e la relativa classe di resistenza nell'ultima tendina in basso. Potete cliccare successivamente su modifica (selezionando la voce appena inserita) per controllare o modificare manualmente i valori.

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Passiamo ora a definire le SEZIONI, selezionando dal menu a tendina:
> Definisci > Proprietà Sezione > scegliere tra le opzioni:  (facciamo l'esempio per le classiche aste), scegliendo Sezioni Frame:
dalla finestra scegliere "Agg. Nuova Prop.", selezionate dalla tendina "Concrete" e scegliete la tipologia di sezione che vi occorre. Una volta scelta la sezione definire le dimensioni e selezionare il materiale nella tendina, appunto, "Materiale", poi cliccare in basso su "Armatura Calcestruzzo": sia per gli elementi pilastri che per quelli trave occorre definire il materiale per le armature, selezionandolo nelle due tendine in alto (cioè B450C se avete così chiamato l'acciaio per armature);
- per gli elementi pilastro selezionare, nella sezione "Tipo di Progettazione", la voce "Pilastro (P-M2-M3)"
- per gli elementi trave selezionare, nella sezione "Tipo di Progettazione", la voce "Trave (Solo Progetto M3)"
Selezionare poi in basso le tipologie di armatura tipo che dovranno poi essere progettate o verificate a seconda delle esigenze, ricordando che i nostri "fi-12 o fi-16" corrispondono a "d12 o d16" selezionabili nelle tendine.
Per modificare o attribuire le proprietà sezione ad un frame, basta selezionare il frame stesso e cliccare su:
>Assegna>Frame>Sezioni Frame
e scegliere la sezione interessata.


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4. VINCOLI
Per inserire i vincoli alla base della nostra struttura, basta selezionare tutti i nodi alla base ponendosi in una vista piana X-Y oppure tridimensionale ruotando il modello in maniera tale da visualizzate i nodi alla base quasi sullo stesso livello. Con un rettangolo di selezione (in vista 3D da sinistra verso destra così evitiamo di selezionare le aste), selezioniamo tutti i nodi cliccando su:
>Assegna>Nodo>Vincoli Esterni
e nella finestra che ci appare selezioniamo la condizione di vincolo che ci interessa. (generalmente per strutture convenzionali pare sia consigliato porre sempre un incastro alla base, facendo la verifica delle fondazioni a parte).


Per quanto riguarda i cosiddetti vincoli interni alla struttura inseriamo il Piano Rigido, definendolo in questo modo:
Definisci>Vincoli Int Nodi
e nella finestra selezioniamo dalla tendina la voce "Diaphragm" e clicchiamo su "Aggiungi nuovo vincolo", e nella finestra che ci appare alla voce "asse vincolo" selezioniamo Auto per evitare casini di ogni genere (altrimenti selezioniamo l'asse Z). Ripetere l'operazione per tutti i piani che costituiscono la struttura.
Per assegnare ai vari piani i relativi diaframmi, poniamoci in una visuale comoda, anche 3d, selezioniamo tutti gli elementi nodo del piano e poi clikkiamo su:
>Assegna>Nodo>Vincoli Interni
e selezioniamo il diaframma di riferimento per ogni piano, quindi Diaph1 per il primo piano, Diaph2 per il secondo e così via...


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5. SCHEMI DI CARICO
Gli Schemi di Carico rappresentano le varie tipologie di carichi che inseriremo nel modello (pesi propri, permanenti, accidentali, ecc...). Per definirli basta cliccare su:
>Definisci>Schemi di Carico
nella finestra che appare notiamo che è già presente la condizione DEAD, che molti consigliano di lasciare e non modificare per averne una che rappresenti e tenga conto dei Pesi Propri degli elementi strutturali. Si nota infatti che sotto la voce "Peso Proprio Moltiplicat." c'è il coefficiente 1 che tiene conto appunto del peso proprio degli elementi strutturali, coefficiente che solo in uno schema di carico deve essere pari ad 1, altrimenti si terrà conto più di una volta del p.pr. degli elementi.
A questo punto per aggiungere un nuovo schema di carico basta inserire il nome (ad es. PERM), selezionare la tipologia dalla tendina a fianco (per questo vi rimando alla letteratura tecnica, comunque solitamente si usa DEAD o SUPER DEAD per i Permanenti e LIVE per gli Accidentali), lasciare 0 come moltiplicatore del peso proprio (se lo si è già attribuito al caso DEAD) e selezionare aggiungi.
Ripetere la procedura per ogni schema di carico che si vuole inserire.
Per modificarne uno già inserito, selezionarlo, cambiare i parametri nelle caselle di modifica in alto e infine cliccare su "Modifica".


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6. ASSEGNAZIONE DEI CARICHI
Cominciamo col dire che, in base alla tipologia di carichi che si deve inserire, ci sono tanti modi in SAP per poter assegnare i carichi al modello, qui di seguito illustrerò quelli classici. Per maggiori dettagli vi invito a consultare i manuali ufficiali in pdf della CSI Italia presenti sul sito www.csi-italia.eu.

a) Carichi distribuiti sulle aste (frame):
il metodo più semplice e diretto per attribuire carichi ad un'asta (o frame) consiste nel selezionare l'asta o un insieme di aste, e poi cliccare su:
>Assegna>Carichi Frame>  "selezionare la tipologia di carico interessata"
nella finestra che appare fate attenzione nel:
- selezionare lo schema di carico appropriato,
- impostare le opportune unità di misura,
- verificare il sistema di riferimento (globale o locale),
- controllare se il carico che state inserendo va aggiunto, in modifica o cancellato rispetto ad altri eventualmente già inseriti per lo stesso schema di carico ed elemento strutturale!!

Per verificare la corretta assegnazione del carico, selezionare:
>Visualizza>Mostra Assegnazioni Carichi>Frame/Cavo/Tirante...
selezionate dalla tendina lo schema di carico corrispondente come in figura.


b) Campi di solaio Una maniera molto comoda e rapida per inserire i carichi per superficie dei solai ed i relativi scarichi per unità di lunghezza direttamente sulle aste, è quella di selezionare e disegnare una AREA NULLA, cliccando su:
>Disegna>Disegna Area Poligonale
e nella finesta che appare, impostare la voce None selezionandola dalla tendina. Disegnare l'area selezionando tutti i nodi che essa comprende assicurandosi che si stia disegnando su una superficie perfettamente piana!!! Il disegno dell'area nulla si estrinseca nel cliccare sui vari nodi del piano in senso orario o antiorario per chiudere la poligonale.
Una volta disegnata l'area nulla, cliccarci sopra (si noterà un tratteggio appena all'interno) e selezionare:
>Assegna>Carichi Area>Uniformi Verso Frame(Shell)...
inserire il carico per unità di superficie (ad esempio il peso del solaio a mq) facendo attenzione sempre allo schema di carico, all'unità di misura, ecc..., in particolare alla voce "Distribuzione", dove occorre selezionare "One-Way" per far si che lo scarico sia lungo una sola direzione.
Solitamente la direzione del solaio avviene secondo l'Asse X del riferimento Globale. Se vi occorre capovolgerla in direzione Y, la via più semplice è la seguente:
- selezionare l'area col tasto destro del mouse
- nella tendina Assegnazioni cliccare due volte sulla voce "Assi Locali"
- impostare come angolo "90" per ruotare la direzione di carico lungo Y.
Per controllare i carichi distribuiti sulle aste mediante l'inserimento delle aree, basta cliccare su:
>Visualizza>Mostra Assegnazioni Carichi>Area...
nella finestra selezionare lo schema di carico che si vuole controllare e in basso spuntare la voce "Risultanti Carico Uniforme su Frame" con distribuzione One-Way, come in figura.


c) Per i carichi nodali è semplicissimo, selezionare i nodi interessati e cliccare su:
>Assegna>Carichi Nodo>Forze...
impostare la forza o il momento facendo attenzione sempre ai soliti paramentri ed in particolare al sistema di riferimento.
Anche in questo caso, per verificare la corretta assegnazione dei carichi nodali, selezionare:
>Visualizza>Mostra Assegnazioni Carichi>Nodo...
dalla tendina selezionare lo schema di carico di riferimento


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7. CALCOLO SPETTRI DI PROGETTO
Facciamo l'ipotesi di dover costruire in Abruzzo, provincia di Chieti, comune di Casoli (dove abito io), quindi zona sismica di 1° categoria (tanto per usare la vecchia terminologia). Creiamo gli spettri di progetto tramite l'utilizzo del file excel "SpettriNTC_ver1.0.3" scaricabile dal sito del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici al seguente link:
http://www.cslp.it/cslp/index.php?option=com_docman&task=cat_view&gid=295&&Itemid=10
Procediamo con la determinazione degli spettri seguendo passo passo le varie fasi:

- FASE 1:
selezioniamo dalle tendine "Abruzzo" come Regione, "Chieti" come Provincia, "Casoli" come Comune. Il semaforo è verde per cui l'interpolazione dei dati è corretta. Altrimenti possiamo inserire le coordinate precise del sito.
* se c'è qualcuno che intende specificare la differenza tra "media ponderata" e "superficie rigata" nella tendina Interpolazione pregherei lo facesse!


- FASE 2:
il primo valore da impostare è la Vita Nominale Vn, che in questo caso è pari a 50 trattandosi di un'opera ordinaria essendo un edificio per civile abitazione;
il Coefficiente d'uso Cu è pari ad 1 poichè siamo in presenza di Classe d'uso II e cioè "Costruzioni il cui uso preveda normali affollamenti" (capitolo di riferimento 2.4.2 e successivi); notiamo subito che la Vita di Riferimento Vr è pari a 50 essendo Vr=Vn x Cu. Appena sotto controlliamo i valori per i vari Stati Limite e il grafico relativo alle 2 tipologie di strategia di progettazione, che in questo caso coincidono perchè la nostra costruzione è ordinaria (Vn=50 e Cu=1);


- FASE 3:
3.1 Spettro di progetto per gli Stati Limite di Esercizio (SLE):
per questa tipologia selezioniamo dalle varie tendine:
- SLD
- Categoria di sottosuolo C
- Categoria Topografica T2 e un rapporto h/H pari a 0,5 cioè a metà pendio, notiamo infatti che il relativo codice St=1,1;
nella sezione sottostante selezioniamo "Spettro di Progetto Elastico (SLE)", controllando solo lo smorzamento, dato che cambiare il fattore di struttura non ha senso essendo 1 per gli SLE e pur inserendo un valore diverso da 1 non lo considera. Il fattore di struttura verticale è impostato a 1,5 come impone la normativa e lasciamolo così tanto per strutture "ordinarie non ci serve". Da una prima occhiata ai grafici sottostanti possiamo notare 3 spettri, quello blu non ci interessa perchè è la componente vericale, mentre quello che a noi serve è di colore NERO! Lo spettro di colore rosso è l'equivalente di quello nero ma su suolo A cioè su roccia, quindi è giusto avere uno spettro di progetto amplificato proprio perchè il nostro terreno è di tipo C.
Clikkiamo sulla freccia a fianco alla scritta "Parametri e punti spettri di risposta", selezioniamo entrambe le colonne di valori sulla destra e incolliamo i valori su un file txt.


3.2 Spettro di progetto per gli Stati Limite Ultimi (SLU):
per questa tipologia selezioniamo dalle varie tendine:
- SLV
- Categoria di sottosuolo C
- Categoria Topografica T2 e un rapporto h/H pari a 0,5 esattamente come prima;
nella sezione sottostante selezioniamo "Spettro di Progetto Inelastico (SLU)", impostiamo il fattore q0 come definito da Normativa al paragrafo 7.4.3.2, che in questo caso ipotizziamo essere pari a 3,9 (CDB con 3x1,3) e non regolare in altezza (corrisponde al parametro Kr che in questo caso è pari a 0,8). Notiamo che stavolta lo spettro di progetto, di colore NERO, è più basso di quello rosso, questo perchè stiamo progettando in duttilità, infatti lo spettro di progetto elastico di riferimento rosso su suolo A è più alto, abbattuto proprio grazie al fattore di struttura! Anche in questo caso likkiamo sulla freccia a fianco alla scritta "Parametri e punti spettri di risposta", selezioniamo entrambe le colonne di valori sulla destra e incolliamo i valori su un file txt.


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AGGIORNAMENTO VERSIONE 15
Come ho già anticipato all'inizio del post, con la nuova versione sono stati inseriti gli spettri di risposta secondo le NTC2008 (ci sono anche quelli della 3274). Per creare uno spettro direttamente nel SAP, basta selezionare:
>Definisci>Funzioni>Spettro di Risposta...
nella finestra che si apre, selezioniamo dalla tendina la voce "Italian NTC 2008", cliccare su "Aggiungi nuova funzione" e impostare tutti i parametri per la definizione dei vari spettri che occorrono.
NB: fate molta attenzione al fattore di struttura q, sia perchè si tratta del valore totale ovvero del prodotto tra q0 e Kr (cioè il coefficiente di regolarità in altezza), sia perchè la casella non viene oscurata mentre si stanno impostando gli SLE (SLO e SLD), che essendo spettri elastici non hanno nulla a che vedere col fattore di struttura, per cui occhio a LASCIARE IL VALORE 1 quando state impostando gli spettri per gli Stati Limite di Esercizio!!!!

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8. INSERIMENTO DEGLI SPETTRI NEL SAP
Una volta salvati su 2 file di testo differenti i valori degli spettri SLD ed SLV passiamo alla fase successiva, inseriamoli nel programma selezionando i seguenti comandi:
>Definisci>Funzioni>Spettro di Risposta...
dalla tendina selezioniamo "From File", poi clikkiamo su "Aggiungi nuova funzione" e nella finestra successiva su "Sfoglia"
e selezioniamo uno dei 2 file txt (se non lo vedete filtrate selezionando "tutti i file"); una volta caricato il file selezioniamo sulla destra "Periodo vs Valore" e controlliamo i valori cliccando in basso su "Visualizza Grafico". Stesso discorso per l'altro spettro.


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« Last Edit: 29 March , 2012, 15:11:01 PM by minimike »
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Re:GUIDA SAP2000 (minimike)
« Reply #2 on: 28 March , 2011, 10:55:27 AM »
9. CREAZIONE RESPONSE SPECTRUM
Inserite le funzioni in Sap, passiamo alla definizione delle "Response Spectrum" come Caso di Carico, slezionando:
>Definisci>Casi di Carico...
clikkiamo su "Aggiungi nuovo caso di carico"; dalla finestra che appare selezioniamo dalla tendina la tipologia "Response Spectrum", lasciamo la CQC come combinazione modale essendo la più precisa in questo caso; dalle tendine in basso selezioniamo "U1" (cioè direzione X), la funzione spettro che vogliamo inserire e come fattore di scala "9,81" se stiamo usando i metri!!!
Ripetere la stessa procedura per l'inserimento del sisma in direzione Y cambiando solo il parametro "U2" (cioè direzione Y) nella tendina in basso.
vedi figure:


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10. DEFINIZIONE SORGENTE MASSA
Prima di lanciare l'analisi dobbiamo definire la sorgente delle masse, cioè dobbiamo far capire al programma dove andarle a prelevare. Dai menu a tendina selezioniamo:
>Definisci>Sorgente Massa...
selezioniamo l'ultima voce, "Da Elementi, Masse Aggiunte e Carichi" facendo attenzione a NON inserire il caso DEAD altrimenti lo andiamo a considerare 2 volte!!! Selezioniamo dalla tendina i vari Schemi di Carico, attribuendo il coefficiente 1 per i permanenti G e i vari PSI2j per i variabili Q a seconda della Categoria, definiti nella tabella 2.5.I al capitolo 2 delle NTC08.


A questo punto possiamo lanciare l'analisi cliccando sul pulsante oppure dalle tendine selezioniamo:
>Analizza>Lancia Analisi... o anche "F5".

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11. COMBINAZIONI DI CARICO
Lanciata l'analisi, possiamo impostare le varie combinazioni di carico così come richiesto dalle NTC08. Specifichiamo subito che Sap non ha bisogno di rifare l'analisi, perchè nelle cobinazioni di carico semplicemente combina i risultati.

a) Combinazione di Carico Fondamentale per gli SLU (NTC08: paragrafo 2.5.3 - formula 2.5.1):
dai menu a tendina selezioniamo:
>Definisci>Combinazioni di Carico...
clikkiamo su "Aggiungi Nuova Combinazione"; nella finestra che ci appare denominiamo la combinazione come meglio crediamo (ad es. COMB-SLU) e inseriamo tutti i casi di carico Permanenti (G) e i Variabili (Q), compreso il caso DEAD che rappresenta il peso proprio (quindi anch'esso G). Generalmente per questa combinazione si è soliti usare 1,3 come coefficiente amplificativo dei Permanenti (G), mentre 1,5 per i Variabili (Q), salvo altre sofisticherie come i permanenti non strutturali G2 (per i quali a mio avviso conviene differenziare solo per i divisori interni, per i permanenti portati non credo abbia molto senso) e i vari GAMMAqi x PSI0i x Qki (io metto tutti i variabili Q a 1,5 e santa notte a tutti). Come tipologia di combinazione selezioniamo "Linear Add".


b) Combinazione di Carico per gli SLE:
Precisiamo subito che la Normativa per gli SLE richiede di verificare gli spostamenti e non le sezioni. Per cui, secondo me, conviene creare una combinazione relativa alla sola Azione Sismica E per gli SLD, epurata dei vari permanenti e accidentali che potrebbero dare contributo negativo e sottostimare gli spostamenti. Procediamo quindi alla creazione di una Combinazione relativa solamente all'azione sismica per gli SLD, dai menu a tendina selezioniamo:
>Definisci>Combinazioni di Carico...
clikkiamo su "Aggiungi Nuova Combinazione"; nella finestra che ci appare denominiamo la combinazione come meglio crediamo (ad es. SLD(E) ) e inseriamo i casi di carico relativi alle funzioni spettro per gli SLD, in direzione X e Y, applicando come coefficiente il valore 1 se utilizziamo la "SRSS" come tipologia di combinazione. Se vogliamo usare la cosiddetta "100/30" (paragrafo 7.3.5 da Normativa), se non erro, dovremmo fare una Linear Add e applicare per una direzione il coefficiente 1 e per l'altra 0,3.


c) Combinazione di Carico Sismica per gli SLU (NTC08: paragrafo 2.5.3 - formula 2.5.5):
Prima di creare la combinazione Sismica vera e propria, dobbiamo creare la E per gli SLV, cioè l'azione sismica E relativa alle funzioni spettro per gli SLV. Il procedimento è identico a quello indicato sopra per l'azione sismica agli SLE, per cui:
>Definisci>Combinazioni di Carico...
clikkiamo su "Aggiungi Nuova Combinazione"; nella finestra che ci appare denominiamo la combinazione come meglio crediamo (ad es. SLV(E) ) e inseriamo i casi di carico relativi alle funzioni spettro per gli SLV, in direzione X e Y, applicando come coefficiente il valore 1 se utilizziamo la "SRSS" come tipologia di combinazione. Se vogliamo usare la cosiddetta "100/30" (paragrafo 7.3.5 da Normativa), se non erro, dovremmo fare una Linear Add e applicare per una direzione il coefficiente 1 e per l'altra 0,3. (vedi figura)

Creata la E passiamo a definire la Combinazione Sismica come richiesto da Normativa (paragrafo 2.5.3 - formula 2.5.5). Dai menu a tendina selezioniamo:
>Definisci>Combinazioni di Carico...
clikkiamo su "Aggiungi Nuova Combinazione"; nella finestra che ci appare denominiamo la combinazione come meglio crediamo (ad es. COMB-SISMICA-SLV) e inseriamo prima di tutto l'azione sismica E per lo SLV ( cioè quella precedente che abbiamo denominato SLV(E) ) con coefficiente pari ad 1, poi tutti i Permanenti(G) con coefficiente 1 e infine tutti i Variabili(Q) con i relativi coefficienti PSI2i indicati nella tabella 2.5.I


d) Combinazione di INVILUPPO:
possiamo creare una combinazione di inviluppo in cui Sap prenderà i Max e i Min. Per fare questo selezioniamo:
>Definisci>Combinazioni di Carico...
clikkiamo su "Aggiungi Nuova Combinazione"; nella finestra che ci appare denominiamo la combinazione come meglio crediamo (ad es. INVILUPPO-SLU) e inseriamo la combinazione fondamentale per gli SLU (paragrafo 2.5.3 - formula 2.5.1) e la combinazione sismica per lo SLV (paragrafo 2.5.3 - formula 2.5.5). Selezioniamo come tipologia di combinazione "Envelope".


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« Last Edit: 28 March , 2012, 14:49:25 PM by minimike »
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Re:GUIDA SAP2000 (minimike)
« Reply #11 on: 28 March , 2011, 11:34:09 AM »
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la mamma degli imbecilli è sempre incinta?? se piglio lo st****o che la monta......

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Re:GUIDA SAP2000 (minimike)
« Reply #12 on: 28 March , 2011, 11:35:54 AM »
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la mamma degli imbecilli è sempre incinta?? se piglio lo st****o che la monta......

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Re:GUIDA SAP2000 (minimike)
« Reply #13 on: 28 March , 2011, 11:37:13 AM »
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Re:GUIDA SAP2000 (minimike)
« Reply #14 on: 28 March , 2011, 11:37:42 AM »
RISPONDI
« Last Edit: 29 March , 2011, 15:58:35 PM by minimike »
la mamma degli imbecilli è sempre incinta?? se piglio lo st****o che la monta......

 

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