Mi sono posto il problema di seguito illustrato con riferimento a EDILUS, che è il programma che utilizzo io. Non so, e ne chiedo conferma ai consoci, se la stessa cosa si verifica con gli altri programmi.
DUnque, capita sovente che una trave venga schematizzata come un insieme di tratti differenti, in quanto, ad esempio la trave è a ginocchio, oppure in un punto insiste un carico concentrato o una trave secondaria ... insomma quella che è fisicamente una trave che va da pilastro a pilastro viene spezzata in diversi tronchi nediante l'inserimento di nodi intermedi.
Una volta lanciato il calcolo con EDILUS, emerge chiaramente che i conci corti appaiono dimensionati con un taglio di progetto elevatissimo, in quanto viene applicata la gerarchia taglio/flessione con riferimento al singolo concio (che ha una luce, che compare a denominatore, anche molto piccola), e non alla trave nel suo insieme.
Ne ho parlato con l'assistenza, e mi hanno detto che nella prossima release (attesa a giorni) inseiranno la facoltà di disattivare la GR taglio/flessione per singoli tratti di trave.
In questo modo però la norma non è rispettata.
Io ho replicato che secondo me la norma sostanzialmente impone che i tagli vengano calcolati con il criteriori di gerarchia derivante dalla somma dei momenti alle stremità (più carichi gravitaz. ecc.ecc.) ma considerando i tagli alle stremità della trave (pur suddivisa idealmente in conci) nel suo insieme, e cioè da nodo pilastro a nodo pilastro, e, appunto, la luce della trave - che compare a denomnatore - da pilastro a pilastro. Quindi occorrerebbe una funzione con la quale imporre noi al programma il calcolo del taglio di progetto con la trave "ricomposta" con il criterio innanzi illustrato.
L'assistente della ACCA mi ha replicato che la norma può non esser letta come dico io, e quindi, nel dubbio, non hanno pensato a implementare l'opzione da me richiesta.
Voi che ne pensate?