Author Topic: edilus ca  (Read 2386 times)

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Offline niriro

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edilus ca
« on: 09 July , 2009, 10:29:50 AM »
Riporto la comunicazione che ho inviato il  giorno 7 all'assistenza Acca a riguardo del programma Edilus:

Buon giorno sono l'ing. Elitropi Alessandro di Bergamo, vi scrivo per sottoporre alla Vs. attenzione alcune considerazioni.
Recentemente, con altri colleghi utilizzatori di edilus, ho seguito dei corsi di progettazione delle strutture in zona sismica tenuti dal prof. Biasioli del Politecnico di Torino e  dal prof. Riva dell'Università di Bergamo.
Sono emerse delle indicazioni operative che, pur essendo più o meno condivisibili, sono accettate da tanti altri colleghi con cui mi sono confrontato.
In pratica si opera affidando i carichi verticali ai pilastri e le forze orizzontali (sima - vento) a dei setti.
Ciò permette anche, di non dover sottostare alle varie limitazioni dimensionali di travi in spessore in quanto non facenti parte del sistema sismoresistente (i setti),  è sufficiente avere un piano rigido.
Questo modo di operare può essere imputato in edilus "cernierizzando" alle estremità i pilastri in modo che non assorbano azioni orizzontali e lasciando incastrati i  setti.
A questo scopo sarebbe di grande utilità:
1) dopo aver inserito un setto ed eseguita l'analisi poter (tramite           
     integrazione delle tensioni) ricavare le classiche sollecitazioni da
     utilizzare poi nelle verifiche specifiche da eseguire per i setti secondo
     normativa.
2)  poter accorpare le pareti che costituiscono un vano ascensore in un
     unico elemento strutturale su cui poi leggere come prima le classiche
    sollecitazioni ecc. ecc.   
3) predisporre il disegno esecutivo di tali elementi, infatti le tipologie
     inizialmente potrebbero essere limitate a due : il setto rettangolare con i
     pilastrini alle estremità critiche e il nucleo ascensore con gli angoli staffati ecc. ecc.
     Molto utile naturalmente (!) sarebbe poter modificare i ferri (longit. /staffe) e le dimensioni delle zone critiche a piacere e controllare direttamente
     le  verifiche. (anche nei pilastri tutto ciò non è possibile!)
 
 
4) E' previsto l'inserimento dell'analisi semplificata per edifici in zona 4 ?
 
 
 
 
So che le richieste vengono esaminate  anche in funzione di quanti le richiedono ma spero che ne valutiate anche l'utilità.....
 
Ringrazio per l'attenzione sperando che  le altre osservazioni spedite in precedenza non cadano nel dimenticatoio.
 
Cordiali saluti, ing Elitropi
 
 
p.s. Vi allego un pdf della "concorrenza" che già da queste possibilità......



Offline Gilean

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Re: edilus ca
« Reply #1 on: 09 July , 2009, 12:48:16 PM »
grazie mille niriro

il pdf dove  lo trovo?
Il calcolo è come la pelle delle @@, lo tiri dove vuoi tu.
Esempio di programmazione a Loop:
L'enunciato che segue è falso
L'enunciato precedente è vero.

Nonostante la consapevolezza dei rischi che si corrono dopo aver visto le prestazioni da 3° dan

Offline niriro

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Re: edilus ca
« Reply #2 on: 09 July , 2009, 15:35:22 PM »
beh era solo il pdf di una pagina scansionata del programma AMV in cui si precisano le opzioni operative sui setti in c.a.
Non ho ritenuto essenziale allegarlo.

Offline ing.Max

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Re: edilus ca
« Reply #3 on: 13 July , 2009, 09:03:52 AM »
Buongiorno, mi allaccio a questo post per sottoporvi una mia riflessione sull'approccio del professor Biasoli:
come tutti sapete il metodo si basa sull'ipotesi che l'enorme differenza di resitenza tra setto e pilastro faccia si che il sisma venga assorbito dai primi. A mio parere la modellazione dei pilastri dovrebbe essere fatta con vincoli ad incastro e non con cerniere in modo da poter verificare che la nostra ipotesi di partenza sia fondata. Se nella mia modellazione risulta che nonostante la presenza di setti un pilastro sia soggetto ad una quota di azione sismica posso accorgermi per esempio di aver posizionato male i setti.
In sostanza il sisma deve andare nei setti per effetto della loro rigidità e della loro accurata disposizione e non perchè faccio finta di ignorare la presenza di elementi poco rigidi come i pilastri.
Cosa nel pensate?


Ciao
"La conoscenza non occupa spazio"

Offline IngTinda

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Re: edilus ca
« Reply #4 on: 13 July , 2009, 17:34:56 PM »
direi che essenzialmente sono daccordo con te. lo schematizzare (perchè di questo si tratta) i pilastri vincolati con vincoli di tipo cerniera rappresenta una forzatura, soprattutto per i pilastri ai piani bassi, i quali trovandosi alle prese con le travi di piano e col pilastro del piano superiore, tutto può dirsi fuorchè una cerniera. Del resto, lo schematizzare un pilastro come cerniera, poi porta a dovere realizzare praticamente questa cerniera....voi com la fareste? io non vedo molte alternative REALISTICAMENTE realizzabili.
Ingegneria nuove gravemente alla salute!

Offline pupina

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Re: edilus ca
« Reply #5 on: 18 July , 2009, 13:14:22 PM »
Non so se a voi è successo: ho risolto con edilus una struttura in c.a.,copiando la stessa struttura e rifacendo il calcolo (le 2 commesse sono identiche) su una trave ho una differenza di taglio sollecitante pari a 8000 daN.
 ???
"Everything should be made as simple as possible, but not simpler." Albert Einstein

Offline Gilean

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Re: edilus ca
« Reply #6 on: 18 July , 2009, 19:10:51 PM »
puoi inserire i files sul forum?
Il calcolo è come la pelle delle @@, lo tiri dove vuoi tu.
Esempio di programmazione a Loop:
L'enunciato che segue è falso
L'enunciato precedente è vero.

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Offline niriro

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Re: edilus ca
« Reply #7 on: 20 July , 2009, 13:01:25 PM »
Come detto si può essere d'accordo o no su questa impostazione; personalmente penso di fare girare il modello due volte, una lasciando i pilastri incastrati ad eccezione dell'ultimo solaio ( li l'incastro sarebbe sicuramente eccessivo, a meno di far sporgere dei ferri dai pilastri che entrino nelle travi !), l'altra inserendo le cerniere nei pilastri. In tal modo dovrei operare a favore di sicurezza nel calcolo dei setti che, in maniera forzata, assorbirebbero tutta l'azione simica. Anch'io sto facendo delle prove per capire la bontà di qs ragionamenti in base a i risultati ottenuti. Credo che lo spirito del metodo suggerito dal prof. Biasioli sia questo, semplificare il modello operando a favore di sicurezza (per il calcolo dei setti sismici)

 

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