Grazie Ing. Edoardo,
ho sistemato il modello secondo i tuoi consigli. Inoltre ho ridotto la rigidezza torsionale della trave di bordo al massimo. In questo modo riesco a ridurre all'osso
il momento torcente sulla trave di bordo (cosa che mi avvicina maggiornmente al concetto di appoggio). Non si risolve però il problema del momento.
Riguardo alla necessità di utilizzare tale tipo di modello, essa è stata dettata dalla comodità di modellazione, in questo senso: trattandosi di impalcato ferroviario
(sotto c'è un canale; il modello vero è un altro, quello che hai visto è una semplificazione su cui "ragionare") ed avendo già diffuso tutti i carichi all'asse della
soletta, è risultato più agevole applicare i carichi sulle rispettive aree di influenza. Utilizzando un modello a travi sarebbe necessario un ulteriore passaggio di
calcolo "a mano" per determinare i carichi su ogni trave. Nulla di trascendentale, ben inteso (anzi, è possibile che alla fine utilizzi tale modellazione) ma ora devo
a tutti i costi fare tornare anche il modello a piastra. Non è possibile che il momento nei nodi di bordo sia così elevato. Quale è il motivo secondo te (o secondo voi) ?
P.S.: è corretto come tu affermi che se metto la piastra su due travi opposte allora il comportamento è più simile a quello di trave, ma ultimamente, ripassando la teoria
ho trovato su un libro un esempio di piastra identica al mio caso, ed il diagramma del momento è disegnato nullo agli appoggi...quindi la teoria della piastra deve funzionare!