Rispondo in pubblico al tuo messaggio privato, perchè penso che la cosa possa essere utile anche ad altri.
Mi hai detto che un tuo collega utilizza il modulo plinto per ottenere i carichi al piede (io vorrei fare la stessa cosa!). Potresti chiedere a questo tuo amico come fa? Ho provato a togliere gli incastri alla base e ad inserire questi benedetti plinti ma i valori che ottengo non coincidono con quelli calcolati con l'incastro semplice e sembrano non essere espressi nel sistema di coordinate generali. Ho provato a fare centinaia di prove ma non riesco a capire come poter fare questa cosa. Ho pure letto il manuale ma non riesco a cavare il ragno dal buco. Potresti farti spiegare esattamente nel dettaglio come procedono per la valutazione automatica dei carichi al piede? Plinto verso l'alto o verso il basso? Rigidezza standard o moltiplicazione per un fattore k infinito? Basta posizionare il plinto al posto dell'incastro? Che altezza del plinto si deve mettere dato che i carichi in fondazione sono anche funzione di questo parametro?
Buona parte delle risposte alle tue domande le trovi nel manuale d'uso di Mastersap, in particolare, nella mia stampa dalla pagina E1-51 in poi.
Diciamo subito che una volta inserito il plinto, è nell'ambiente MasterArm che ottieni le informazioni che ti servono. I tabulati che escono fuori prevedono inizialmente una tabellina con le sollecitazioni esterne agenti sul plinto (che poi sarebbero i numeri che dovresti trasferire al geotecnico).
Tali sollecitazioni sono riferite al sistema 'locale' del plinto (guarda la figura E1.53 del manuale per capire il suo orientamento).
Qui un ruolo importante viene svolto dalla opzione "Plinto verso l'alto" o "Plinto verso il basso" rispetto alla quota del nodo in cui posizioni il plinto in fase di input.
Infatti nel caso di "plinto verso il basso" il programma somma alle sollecitazioni al piede del pilastro anche i momenti di trasporto dovuti al taglio.
Riguardo al peso proprio del plinto, esso viene evidenziato a parte, il manuale recita che agli SLU esso viene moltiplicato per 1.4 (sempre?), e non si capisce bene se venga sommato allo sforzo normale del pilastro, nella tabella dei carichi generali, oppure no. (Ma un semplice controllo dovrebbe fugare ogni dubbio).
Nella tabella "plinti" trovi come ultima opzione la voce: "Coeff. amplif. az. sismiche", per default impostato ad 1.3 che sarebbe il fattore di sovraresistenza da considerare per il calcolo delle fondazioni (in CD 'B' 1.1, in CD 'A' 1.3).
Mi dice il collega che questa cosa funziona certamente per i momenti sismici, ma a quanto pare non per il taglio. Pertanto poi non saprei dirti 'trasportando' il taglio alla base del plinto cosa accade.
L'opzione "Scelta coefficienti geotecnici per plinti" ti serve solamente per il calcolo del carico limite dei plinti, e mi pare che questo per il momento non ti interessi. Però leggi bene nel manuale tutta la storia dell'approccio 1 e 2 con le relative combinazioni che servono.
Infine, sul fatto che inserendo i plinti ti trovi azioni differenti che non incastrando direttamente i pilastri al piede.
Assolutamente normale.
Hai fatto diventare i tuoi pilastri, che adesso hanno la possibilità di ruotare alla base, meno rigidi, e pertanto potrebbero esserti modificati tutti i modi di vibrare della tua struttura, e di conseguenza le sollecitazioni.
Ma ti dirò di più. Tu potresti lasciare i plinti che hai inserito e continuare con le tue elaborazioni. Ma anche in questo caso non saresti nella condizione giusta quando qualcuno (il geotecnico) determinerà le effettive dimensioni dei plinti.
Se questi fossero di differente dimensione (sarà facile questa cosa, tra pilastri centrali e laterali, o d'angolo), alla fine avresti delle molle rotazionali al piede dei pilastri di differente rigidezza, modificando, a volte non poco, tutta la ripartizione delle azioni sismiche.
Per cui darai al tuo geotecnico 1200 combinazioni di carico. Poi, una volta che egli avrà dimensionato i plinti, tu ti accorgerai, modificando il modello, che le sollecitazioni cambiano, e quindi gli ridarai altre 1200 combinazioni, dalle quali salterà fuori che qualche plinto era sovradimensionato e qualcun altro sottodimensionato, ecc. Il tutto a ricorrervi tra te e geotecnico (ovviamente lui con il randello).
Il mio collega cosa fa? Genera 2 modelli, il primo con i plinti per dare al progettista delle fondazioni le azioni; il secondo con i pilastri incastrati al piede per dimensionare i pilastri. Sua considerazione è che così i momenti al piede dei pilastri saranno certamente i massimi. Io a dire il vero ci devo riflettere.