Author Topic: Il problema del flusso dell'acqua asciutta  (Read 7722 times)

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Re:Il problema del flusso dell'acqua asciutta
« Reply #15 on: 14 August , 2015, 09:12:41 AM »
L'equazione di Baronallai - Introduzione al concetto di acqua asciutta

Ascoltavo spesso i compagni di stanza - erano più avanti di me - mentre studiavano fisica teorica. Un giorno sembravano in difficoltà su un problema che a me pareva semplicissimo: << Perché non provate l'equazione di Baronallai?>>
<< Che Roba sarebbe?>>
Spiegai loro quello che avevo in mente e come applicarlo al loro caso; difatti in quel modo si arrivava alla soluzione del problema.


Da: "Sta scherzando Mr. Feynman" - Chi ha rubato la porta.
« Last Edit: 14 August , 2015, 09:33:17 AM by afazio »
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Re:Il problema del flusso dell'acqua asciutta
« Reply #16 on: 14 August , 2015, 12:14:12 PM »
Chissà cosa sarà mai questa equazione di Baronallai, sconosciuta a chi non ha letto il libro, ma intuibile a chi ha soltanto sbirciato la lezione numero 40 del prof. Feynman.
Era il modo in cui Feynman pronunciava Bernoulli.

"Venne fuori che si trattava dell'equazione di Bernoulli, ma siccome eran cose che avevo letto sull'enciclopedia senza mai parlarne con nessuno, non avevo idea di come pronunciare quel nome."

Percepisco ma non capisco

Torniamo un attimo alla questione dello spillo; ci eravamo fermati a circa 280 m, partendo però la corsa da circa 9000 m, per riuscire ad avvertire il sussurro che in sostanza per noi avrebbe lo stesso suono del silenzio.

In effetti quel che noi percepiamo è diverso da quello che in realtà è, cioè l'intensità percepita da un normo-orecchio umano, per dirla breve senza entrare nei dettagli per i quali dovrei tirare in ballo altri fattori come frequenza, distribuzione delle frequenze, forma d'onda, livelli isofonici, adattamento dell'orecchio e altre cose fantastiche proprie di questa branca della fisica, è di qualche ordine di grandezza inferiore rispetto all'intensità del suono. o se parliamo in termini di livelli espressi in dB, il livello percepito dall'orecchio è inferiore di qualche decina di decibel rispetto al livello di intensità sonora oggettiva
Naturamente la differenza di decibel non è qualcosa di costante e fisso ma dipende da molti fattori.
Io in questo mio romanzo mi accontento di sapere che generalmente se l'intensità sonora nel luogo dove si trova il mio orecchio è di 50 dB, il mio orecchio percepisce un livello più basso, mettiamo, solo per esempio, che ne percepisce 40 dB e quindi potrebbe anche non capire.

Da questo discende che una cosa è parlare di livello sonoro della sorgente ed altra cosa è parlare del livello sonoro percepito.
Noi purtroppo usiamo lo stesso termine per entrambe le cose mentre gli inglesi distinguono in
- intensity è l'intensità sonora oggettiva, cioe quella che abbiamo calcolato con la formula
- loudness è l'intensità sonora percepita.
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Re:Il problema del flusso dell'acqua asciutta
« Reply #17 on: 14 August , 2015, 12:40:12 PM »
Avvicinarsi alla sorgente

Per dare dei numeri, mio sport preferito, riprendo l'ultimo calcolo in cui avevo ottenuto 283.10 m come distanza a cui porsi per avvertire il sussurro e inserendo il nuovo concetto di "percepire ma non capire", ammettendo valida la differenza di 10 dB tra intensita e loudness, avremmo che per poter percepire noi i 30 dB della stanza semplicemente silenziosa, li deve esserci un livello di intensita sonora pari ad almeno 40 dB (in effetti sembra che la differenza sia maggiore ma nulla aggiunge al mio romanzo).

Con questa nuova aggiunta abbiamo quanto segue:

Livello d'Intensità percepita 30 dB
Livello d'Intensità oggettiva 40 dB

quindi



svolgendo i calcoli abbiamo



e quindi



se poi siamo anche mezzi-sordi abbiamo

r< 63.3 m

Ci stiamo rapidissimamente avvicinando alla sorgente.
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Re:Il problema del flusso dell'acqua asciutta
« Reply #18 on: 14 August , 2015, 17:56:19 PM »
La potenza alla sorgente

L'energia la sappiamo calcolare:

E = mgh = 0.55/1000*9.81*28/100 = 1.51*10-3 Joule

La potenza anche:

W=E/t = 1.51*10-3/1.5 = 10-3 Watt

a dieci centimetri dal punto di caduta, l'intensità sonora vale:

I = W/S = 10-3/(4*3.14*0.1²) = 8*10-3 W/m²

con un livello di intensità sonora pari a:

LI= 10*Log(I/Io) = 10*Log( 8*10-3/10-12) =99 dB

Un bel botto.

In questi giorni ho catapultato a terra decine di spilli dopo aver trovato la famiglia di spilli che pesa circa mezzo grammo. Dato che sono mezzo sordo, tenendo in mano lo spillo a circa 30 cm, mi sono messo con l'orecchio a circa dieci centimetri. L'esperimento è stato facile; le distanze erano contemporaneamente a portata d'orecchio e sopratutto a portata di spillo.
Non avevo fatto i calcoli ed ho quindi rischiato parecchio, un botto di 100 dB dovrebbe annichilire il timpano. Ma nulla di nulla.
A dir il vero ho sentito ogni volta un flebile "plin".
Poi ho chiamato l'aiutante, non ricordo il nome, l'ho istruito nella complessa operazione del rilascio dello spillo e io via via mi allontanavo.
E' bastato allontanarmi di qualche metro per non sentire più nulla.
Poi stanco ho deciso di catapultare a terra l'intera spilliera con tutti gli spilli del laboratorio. E li ho sentito il botto della spilliera metallica che impattava sul pavimento.
« Last Edit: 14 August , 2015, 18:34:45 PM by afazio »
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Re:Il problema del flusso dell'acqua asciutta
« Reply #19 on: 14 August , 2015, 19:31:51 PM »
Confondere ipotesi e realtà  Un miliardesimo?

E' cosa normalissima perderci le ipotesi strada facendo, dimenticare che stiamo solo seguendo quel che il professore, che ha preparato l'esercizio, voleva che noi facessimo.
Stavamo semplicemente risolvendo un esercizio il cui scopo fissato dal professore era solo quello di capire se siamo in grado di mettere insieme formule di dinamica, applicare il principio di conservazione dell'energia scrivere la formula dell'energia potenziale, riuscire a scrivere la formula della potenza sonora e poi quella dell'intensità sonora.
Non erano richiesti decibel ne ipotesi di anomalie d'orecchio.
Per poterlo fare il professore ci ha spianato la strada fornendoci tutti i dati necessari per pervenire alla risposta e sopratutto tutte le ipotesi necessarie per poterlo fare. Mancava solo quel Io=10-12 W/m², che io ho dovuto cercare su internet ma che sicuramente era specificato nello stesso libro e stesso capitolo in cui era riportato o si riferiva l'esercizio.

Quando ci siamo posti la domanda, a risultato numerico noto quei 8.95 km, abbiamo dimenticato il fatto che una delle ipotesi principali era quella della trasformazione dell'energia tutta quanta in energia sonora e ci chiedevamo se era possibile riuscire a sentire il suono della caduta di uno spillo dall'altezza del palmo di una mano a 9.0 km di distanza. Diamine che domanda! Certo che è impossibile.
Quello spillo non suona nemmeno a dieci metri e non tanto perchè le leggi dell'acustica non funzionano o che abbiamo trascurato fattori essenziali come attenuazioni varie o propagazioni diverse da quella sferica.
E' impossibile che tutta la emme.gi.per.acca si sia trasformata in energia sonora, Penso nemmeno un millesimo, forse qualche miliardesimo può essersi trasformato.

Dagli esperimenti condotti con il mio aiutate, di cui, ripeto, non conosco il nome perché il romanziere ha dimenticato di scriverlo, è uscito fuori che dopo tre metri non sentivo più nulla.
Non possiamo però dire che a tre metri abbiamo raggiunto la soglia del silenzio assoluto, cioè i zero decibel.

Per continuare questo romanzo devo fissare qualche dato.

Supponiamo che a tre metri io non sentivo più nulla ma che in effetti si era raggiunto a quella distanza la soglia della stanza del normal-silenzio, cioè i 40 dB di cui ho già parlato che però sono da me percepiti come 30 dB.

Si chiede di determinare quale aliquota dell'energia potenziale dello spillo si è trasformata in energia sonora.
Un centesimo? Un millesimo o un milionesimo? Un miliardesimo?
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Re:Il problema del flusso dell'acqua asciutta
« Reply #20 on: 14 August , 2015, 20:05:31 PM »
Eureka. Un millesimo, un millesimo

Risolviamo questo nuovo quesito in maniera formale. Introduciamo pertanto il fattore k<1 che indica la frazione dell'energia potenziale che si trasforma in energia sonora e con I1 l'intensità sonora corrispondente a 40 dB.

Deve essere:



da cui è immediato ricavare il fattore k:



L'intensità corrispondente a 40 dB la avevamo calcolata e valeva
I1=10-8 W/m²

ponendo per r i 3 metri dell'esperimento otteniamo:

k=1.12*10-3 [adim]

Ecco, poco più di un millesimo dell'energia potenziale posseduta dallo spillo verrebbe trasformata in energia sonora.

Ma sono tutte ipotesi. Chissà quale è la vera aliquota trasformata: occorrerebbe fare degli esperimenti.
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Re:Il problema del flusso dell'acqua asciutta
« Reply #21 on: 15 August , 2015, 14:46:47 PM »
L'acqua asciutta

Da molto tempo non esiste più nessun problema del flusso dell'acqua asciutta, esso è stato risolto da Daniel Bernoulli intorno al 1750 e la soluzione consegnataci nella formula



Ma questa formula è applicabile ad un fluido ideale, incomprimibile e sopratutto non viscido. Nel caso dell'acqua, la mancanza di viscosità comporta il fatto che essa non può bagnare nessun oggetto con cui viene in contatto.
E' proprio per questo che il prof. R. Feynman utilizzò per questo modello ideale di acqua il termine "Dry water" - acqua asciutta.
Da qui quindi l'equazione di Bernoulli diventa equazione del flusso dell'acqua asciutta.
L'inserimento della viscosità in un modello più vicino alla realtà la rende, per Feynman, acqua bagnata.

Ma cosa c'entra il discorso dell'acqua asciustta/bagnata con il problemino di fisica proposto in questo topic?
Direi quasi nulla, sono problemi di carattere diverso lontani tra loro ma accomunati dalla caratteristica di diventare instabili, molto instabili, quando al modello ideale si aggiungono via via i vari fattori inizialmente trascurati per arrivare ad una equazione.
Cosi se le formule relative al modello ideale di liquido assumono una forma elegante, simmetrica, artistica, e con queste ottenere dei risultati, quando poi si inizia ad introdurre la viscosità, le nuove formule ottenute diventano poco eleganti, asimmetriche quasi uno scarabocchio e i risultati ottenuti con le nuove formule iniziano ad allontanarsi talvolta anche sensibilmente da quelli ideali.

Il caso dello spillo è uno di quei casi in cui basta introdurre nel modello ideale un minimo disturbo per meglio simulare la realtà per allontanarsi in maniera chilometrica dai risultati ottenuti con la formula ideale.

Ma questo non significa certamente che dobbiamo cestinare la formula d'acustica ideale perchè nella realtà essa pone risultati inverosimili cosi come è pazzo colui che afferma che l'equazione di Bernoulli deve essere buttata nella spazzatura semplicemente perchè non da i risultati del comportamento di una bella, dissetante e rigenerante bottiglia di acqua fresca bevuta a mezz'agosto.

Sta a noi capire quando è necessario porgere l'orecchio o bere dell'acqua fresca o rimanere perennemente assetati o sordi dal fragore dell'ignoranza.

Buon ferragosto
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