Il post che segue, per vedere di chiarire il topic, dovevo farlo alcuni giorni dopo il mio ultimo intervento, ma a forza di rimandare noto che sono passati anni.
quelle che seguono dopo il disegno sono considerazioni che mi scrissi allora in file word
Edificio in c.a. di 6 impalcati (6 piani) in scala reale su tavola vibrante, senza alcun tamponamento, alcuna tramezzatura e alcun sovraccarico permanente; in pratica ci sono solo le masse delle sole strutture. Strutturalmente è regolarissimo in pianta e appare regolare in alzato.
Magnitudo del terremoto simulato 6,8 (vedi).
La struttura in c.a. viene sottoposta a v
g(t).
Il 6° impalcato sbatte su quelle barre molto rigide di acciaio (v. figura), il che equivale ad applicare una forza impulsiva (istantanea) in quei nodi di sommità dei telai.
Dopo alcuni cicli si nota che viene superata la resistenza flessionale nelle due sezioni di estremità dei pilastri del piano terra => si forma il meccanismo del “piano soffice” => la parte di edificio sovrastante il p.t. ‘schiaccia’, si siede tutto sul p.t..
Si osserva che durante tutti i cicli non si viene a plasticizzare nessuna sezione delle travi o dei pilastri; i nodi rimangono integri. Cedono per flessione solo le sezione di estremità dei pilastri del p.t..
L’esperimento vuole dimostrare che la sola mancanza del giunto, nonostante tutti i buoni propositi in fase di progettazione e in fase di realizzazione,
fa crollare lo stesso l’edificio con un comportamento, una risposta tipicamente “non duttile”.
I colpi impulsivi in sommità (al 6° impalcato) si ripercuotono tutti sul 1° impalcato.
Nel forum si sono avuti diversi pareri:
- armature dei pilastri del p.t. insufficienti (1)
- mancanza di staffe nei pilastri (2)
- nodi non staffati (3)
- mancanza dei tamponamenti che fa raddoppiare le forse orizzontali (4)
- struttura priva di duttilità (5)
- mancanza di GdR nella progettazione (6)
- ... (7)
Quelli sopra sono giudizi “molto affrettati”.
(1) non si vedono le armature delle quali si dice…;
(2) i pilastri non si plasticizzano, cedono per flessione sole le due sezioni estreme di essi;
(3) i nodi rimangono integri, quindi non si vede se ci sono o no staffe nei nodi, e per quel che accade potrebbero anche non esserci staffe nei nodi…;
(4) i tamponamenti mancano a tutti i piani…;
(5) non esistono strutture in c.a prive di duttilità; inoltre, nella struttura del filmato non si plasticizza alcuna sezione;
(6) non ha alcun fondamento, è detta per spiegare “l’inspiegabile”;
(7) …
Nessuno ha notato che quei nodi del 6° impalcato sbattono su quelle barre di acciaio rigidissime.
L’applicazione di queste forze impulsive a causa di quelle barre equivale ad applicare in quei nodi intense forze impulsive che in breve tempo vanno ad innescare quel meccanismo di collasso generale.
Un crollo del genere, per colpa solo della mancanza del giunto, se avviene nella realtà, senza cioè essere filmato, non farà risalire mai alla vera causa (la mancanza del giunto), e farà stendere pareri e perizie tutte basate, sì, su elucubrazioni dotte, ma prive di fondamento e riscontro reale.
La struttura in acciaio a destra è molto rigida e anche se fosse ferma accadrebbe lo stesso fatto;
l’esperimento serve per far vedere, per capire cosa succede in mancanza del giunto al 6° impalcato.Altre sopravvenute considerazioni.
Le forze impulsive sono applicate alle teste delle tre pilastrate e poiché sono impulsive si trasmettono istantaneamente (correndo su ogni pilastrata) al piede di ogni pilastrata.
In altre parole, non c’è il tempo che si propaghino nelle travi per attivare plasticizzazioni, vanno subito al piede di ogni pilastro esterno.
Occorrerebbe vedere se i pilastri esterni di destra del piano terra cedono un attimo prima degli altri pilastri dello stesso piano terra.
Ultima considerazione.
Si prenda un pilastro a destra del piano terra.
Si disegni la deformata di esso un attimo prima che sbatta; il momento nella sezione di testa è antiorario; antiorario è pure il momento applicato nella sezione di piede.
Si traccino i momenti dovuti alla forza impulsiva nello stesso pilastro.
Se va a sommarsi c’è un forte incremento di momento, quindi crisi flessionale.
Le forze di inerzia crescono, poi decrescono e si invertono, la forza impulsiva no.
Se non è questa la spiegazione => le GDR non dovrebbero esistere nella realtà.