Finito il bisogno, la carta che hanno usato è un po' dura per utilizzarla, ma in mancanza del rotolino, sì, la si utilizza lo stesso.
Non so se Simone e Bender intendono dire pure questo.
Non esageriamo, trattasi sempre di pregevoli colleghi che, comunque a loro modo, illustrano un materiale ad oggi purtroppo ancora poco utilizzato
E chi si permette di esagerare, nessuno mette in discussione il pregevolissimo collega, specie io che non ho scritto mai nulla, mentre quello fa soldi.
Qua si discute sul "libro".
L'illustrazione del materiale è bellissima, con quella tecnica del multicolor sfumato.
Se mi finisce il rotolino allora mi consigliate di prendere il Giordano, che non trovo il tempo di studiare, o i capitoli non ancora studiati del Piazza-Tomasi-Modena?
Aiutatemi, per favore.
Altrimenti mi fermo all'Ormea.
Adde.
Le case editrici serie esistono! Sono sempre esistite!
Quando prendo un libro ad esempio della Hoepli, anche se è del 1905, odora permanentemente di serietà e scientificità. Perché prima di annoverare uno scrittore tra esse, le case editrici serie prima valutano bene il contenuto da pubblicare.
Quel simposio editore-scrittore ha un solo scopo: Il commercio, fare euro, per tutti i testi, non solo questo.
Se uno vuole capire cosa sia il legno, al di là di tutte le norme di questi ultimi 10 anni, può andare a leggere i primi capitoli del Piazza-Tomasi-Modena.
Poi si capirà quanto è utile questo duo editore-scrittore e i soldi e il tempo che si dovrebbero spendere per loro.
A questo punto è meglio studiarsi il Laner, che, depurato del 50%, alcune cose serie riesce a dirle.
Ottimo e molto più istruttivo è stamparsi le norme CNR DT 206/2007, che sono a gratis.