Author Topic: Inserimento software CDSWIN in sezione download  (Read 6637 times)

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Offline Gilean

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Inserimento software CDSWIN in sezione download
« on: 06 May , 2008, 09:11:06 AM »
Abbiamo appena aggiornato la nostra sezione download (che potrete raggiungere cliccando in alto sul pulsante downloads), con l\'inserimento del pacchetto strutture + geotecnica della sts web in versione superlight (100 nodi, 50 aste, 50 mq di setti, 50 mq di piastre).
Ecco una sommaria descrizione del software CDS, la cui recensione è stata tratta dal sito http://www.stsweb.it/STSWeb/ITA/homepage.htm


           
           
CARATTERISTICHE

           
Il
package di calcolo strutturale CDS è un potente strumento di calcolo
che permette di effettuare, con schematizzazione totalmente
tridimensionale, l\'analisi di una qualsiasi struttura mediante le più
sofisticate tecniche f.e.m.(Finite Element Method). CDS infatti
consente di modellare e calcolare strutture spaziali o piane con
elementi monodimensionali e bidimensionali (travi, pilastri, setti,
piastre, plinti, plinti su pali, platee, platee su pali, nuclei
irrigidenti)

L\'input è costituito da un CAD strutturale appositamente studiato e
dotato di sofisticate caratteristiche di puntamento diretto a video
degli elementi strutturali che consentono una rapida immissione della
struttura ed un agevole controllo grafico dei dati forniti.

Il CAD strutturale preposto alle operazioni grafiche è di immediato
apprendimento poiché è progettato per uno scopo specifico e pertanto
presenta soltanto i comandi utili per svolgere il compito a cui è
destinato.

L\'interfaccia è perciò essenziale e priva di quella marea di comandi,
spesso inutili e fuorvianti, che ritroviamo su CAD potentissimi ma
generici cioè non realizzati per compiere un lavoro specifico.

Il programma è organizzato secondo una struttura modulare per venire
incontro alle diverse esigenze professionali, permettendo a ciascun
utente di acquistare solo i moduli di effettivo interesse, realizzando
così cospicui risparmi.

Il CDS è anche disponibile in “Versione Trial”, ovvero in una speciale
versione di prova funzionante per 30 giorni che chiunque può abilitare
sul proprio computer per provare, a costo zero, le funzionalità del
prodotto.

A tal proposito vale qui la pena di sottolineare come la politica
commerciale della STS sia sempre stata improntata alla massima
trasparenza. Le versioni Trial e la struttura modulare del listino sono
infatti una garanzia per l\'utente e la chiara dimostrazione di come la
STS punti soltanto sulla qualità dei propri software per convincere i
potenziali utenti all\'acquisto.

Alcune caratteristiche degne di nota di CDS Win sono le seguenti:

- Interfaccia grafica progettata secondo lo standard Windows (finestre multiple, bottoni, toolbars, menù a tendina etc...)

- Gestione multifinestre dinamiche: ciascuna finestra può essere
suddivisa in più viewport, la cui dimensione può essere regolata
simultaneamente con il mouse

- UNDO REDO multilivello: possibilità di ripristinare la situazione
precedente ad ogni comando. Nessuna limitazione sul numero di
operazioni annullabili

- Algoritmi di rendering e linee nascoste (viste fotorealistiche con
ombreggiature) con accurata rappresentazione delle compenetrazioni fra
elementi strutturali.

- Procedure di animazione in rendering della struttura.

- Possibilità di catturare immagini dal video (ad es. Colormap e
deformate) e importarle su un documento per impaginare insieme immagini
e testo.

- Importazione modelli strutturali bidimensionali e tridimensionali da disegni in formato dxf

- Programma Wincad 2000, potente e flessibile CAD tridimensionale
realizzato dalla STS. L\'ambiente CAD prevede numerose opzioni; per le
entità grafiche: punto, linea, arco, cerchio, polilinea, 3d face,
blocchi, tratteggio;

per le modalità di osnap: centro, fine, perpendicolare, intersezione,
medio, vicino, nodo, etc...; per gli strumenti: serie, copia, specchio,
cima, offset, taglia, estendi, scala, sposta, ruota, etc...

CDS è l\'unico programma strutturale dotato di ben due modalità di input
grafico studiate al fine di rendere il più agevole possibile la fase di
immissione dei dati in funzione della tipologia strutturale.

Abbiamo così, accanto al classico “input per impalcati”,
particolarmente mirato per la definizione di edifici in c.a., anche una
modalità di “input spaziale” studiata per le strutture con geometrie
complesse (ad es. tralicci, travature reticolari spaziali, etc...).

Vale la pena di sottolineare che i due tipi di input sopracitati
possono essere utilizzati contemporaneamente per la definizione di una
stessa struttura.

Per esempio, nel caso di struttura mista acciaio/c.a. si potrà definire
la parte in c.a. con l\'input per impalcati e la parte residua in
acciaio con l\'input spaziale.

Nelle pagine seguenti sono descritte in dettaglio le modalità di input,
le caratteristiche del solutore e quelle del post-processore.[/size][/color][/font][/left]
           


            INPUT PER IMPALCATI

            L’input
per impalcati prevede l’inserimento di punti di riferimento in pianta
(fili fissi) che permettono di definire gli allineamenti verticali
principali della struttura; per facilitare l’inserimento di tali punti
si può importare in CDS un disegno architettonico in formato DXF e
utilizzare specifiche funzioni di snap di cui è dotato il programma. In
alternativa è possibile inserire direttamente i principali elementi
strutturali (pilastri e travi) agganciandoli direttamente alle linee
architettoniche con creazione automatica contestuale del filo fisso.
Qualunque fase di input è accompagnata da possibilità di “zoom” e “pan”
e di scelta dinamica del punto di vista.

                Vediamo ora in dettaglio le caratteristiche dei vari elementi strutturali:

- La posizione dei pilastri rispetto ai fili può essere gestita tramite
codici di spigolo e tutto il pilastro può essere ruotato attorno al
proprio asse; la sezione del pilastro, così come quella delle travi,
può avere qualsiasi forma, dalla rettangolare, alla T, alla circolare
o, addirittura, poligonale. Tutte queste sezioni verranno, nella
successiva fase di calcolo, correttamente verificate con rigorose
routines di verifica a tenso/presso flessione retta o deviata.

- Sotto i singoli pilastri è possibile inserire plinti di fondazione
diretti e su pali, che poi verranno calcolati e disegnati in
collegamento con il programma CDP. Per il solutore di CDS viene
generato automaticamente uno schema statico che prevede vincoli
elastici in corrispondenza di ogni plinto, schematizzando correttamente
l\'interazione fondazione-struttura.

- Le travi, sia di fondazione che di elevazione, possono essere
comunque inclinate in pianta ed in verticale. Un’altra peculiarità del
programma consiste nella possibilità di disassare le estremità della
trave rispetto ai fili fissi di riferimento: ciò permette di gestire
particolari situazioni di frequente uso della pratica tecnica, come
succede nella figura a lato.

- È anche possibile definire, sempre in modo grafico, degli elementi
bidimensionali (setti) che permettono di schematizzare situazioni
ricorrenti di muri di contenimento da cui spiccano i pilastri di 1°
piano, mensole di controventamento con o senza fori, etc....

- Tramite le platee/piastre si possono definire elementi bidimensionali
orizzontali o inclinati che permettono la schematizzazione di tetti a
falda inclinata con soletta piena, platee di fondazione etc...

La combinazione di elementi bidimensionali verticali, orizzontali ed
inclinati, permette anche l’analisi (e la relativa verifica e disegno
ferri) di strutture particolari, quali possono essere per esempio:
serbatoi, volte, cupole etc.... Gli elementi bidimensionali verticali
permettono di schematizzare anche elementi in muratura e quindi, grazie
all’interazione con il programma CDMa, si possono risolvere strutture
in muratura o strutture in cui siano presenti contemporaneamente sia
elementi in muratura che travi, pilastri e setti in c.a. o acciaio.

- L\'inserimento di eventuali fori nei setti verticali è reso
particolarmente agevole dall\'apposita procedura grafica di forature
setti; è possibile inserire fino a 10 fori nello stesso setto, e
vengono gestiti anche fori a cavallo di due setti.

- È inoltre possibile inserire e/o modificare vincoli interni ed
esterni (cerniere, bipendoli orizzontali e verticali, carrelli etc...).


- La procedura quote nodi permette la modifica della quota dei singoli
nodi, con automatico trascinamento di tutte le travi ed i pilastri
connessi. La medesima procedura permette di ottenere facilmente volte
di forma complessa, partendo da una piastra orizzontale; la relativa
mesh verrà creata automaticamente dal programma. Su una stessa quota è
prevista la possibilità di definire due o più impalcati sismici
differenti (per esempio edifici a torri indipendenti).

- I carichi previsti nel CDS coprono largamente tutti quelli di
interesse nella pratica tecnica. Sono infatti definiti i seguenti tipi:

            1. Solai

              2. Ballatoi

              3. Tamponature

              4. Espliciti

              5. Solai speciali

              6. Spinte setti

              7. Concentrati

              8. Scale

            Le
tipologie di carico previste e la modalità di input studiata “guidano”
l’utente ad una agevole analisi dei carichi gravanti su ciascun
elemento strutturale.
 L’input dei carichi è peraltro semplicissimo:
le informazioni richieste tendono semplicemente a determinare le travi
o i setti su cui sono orditi i solai, dove sono disposti i balconi e
dove gravano eventuali muri ( perimetrali e/o interni). I solai possono
avere forma qualsiasi, e i ballatoi possono occupare anche una porzione
limitata della trave. Viene lasciata inoltre la possibilità all’utente
di definire esplicitamente il valore del carico agente sugli elementi
in questione.

In figura è rappresentata una tipica videata di lavoro in cui sono ben
visibili sia le orditure che le scale alle quali è possibile associare,
secondo le necessità, un opportuno carico. Il programma effettuerà
quindi delle analisi automatiche dei carichi dando poi anche la
possibilità di inserire degli ulteriori carichi di valore imposto
dall’utente (sono previsti carichi concentrati Fx, Fy, Fz, Mx, My, Mz;
carichi distribuiti; momenti torcenti distribuiti; spinte orizzontali
sui setti). Esiste anche la possibilità di caricare in automatico le
travi secondarie (travi parallele all’orditura di carico) con
un’aliquota del carico delle travi principali.

È sempre possibile richiedere informazioni sui pesi che vengono a
scaricarsi sulle travi a causa dei carichi imposti dal progettista.

Una volta esaurita la definizione dei carichi sarà possibile
identificare i solai in pianta dichiarando semplicemente le linee di
sezione. Tale semplice operazione consente il collegamento automatico
con il programma CDF per il calcolo dei solai e delle scale ed il
disegno automatico dei ferri sulla pianta di carpenteria.

L’interfacciamento semplifica il lavoro connesso al calcolo dei solai
stessi poiché la procedura, in modo totalmente automatico, genera i
dati per il programma CDF (geometria del solaio, entità dei carichi,
alternanze dei carichi secondo le linee di influenza del solaio in
esame, etc...) e questo, una volta lanciato, oltre ad eseguire il
calcolo di detti solai permette la stampa dei tabulati di calcolo ed
anche la restituzione delle carpenterie di piano con l’esploso dei
ferri di solaio; il tutto perfettamente congruente ed integrato con gli
output di CDS per fornire un allegato progettuale completo e di facile
interpretazione.

- La fase generazione per spaziale effettua la trasformazione dei dati
dal formato impalcati al formato rileggibile dall\'input spaziale. La
generazione effettua tutta una serie di controlli sulla validità dei
dati di input forniti e, in assenza di vincoli definiti dall’utente,
crea automaticamente tutti i vincoli della struttura; inoltre la
generazione definisce automaticamente la mesh degli elementi
bidimensionali; nel caso di aste adiacenti ad elementi shells, verrà
creata una mesh corrispondente anche per le aste per garantire la
congruenza degli spostamenti. Gli elementi strutturali (aste e shell)
spezzettati dalla fase di generazione, saranno poi automaticamente
riunificati nelle fasi di disegno degli esecutivi.

           

           
INPUT SPAZIALE
           
           La
modalità di input spaziale, che si rivolge alla definizione di
strutture particolarmente complesse, si articola nelle seguenti fasi:

              1. Archivi

              2. Import/Export CAD

              3. Nodi 3d

              4. Aste 3d

              5. Elementi shell

              6. Disassamenti shell

              7. Vincoli esterni/Cedimenti

              8. Vincoli Interni

              9. Condiz. di carico

              10. Carichi aste

              11. Carichi nodali

              12. Carichi shell

           

« Last Edit: 06 May , 2008, 09:23:19 AM by Gilean »
Il calcolo è come la pelle delle @@, lo tiri dove vuoi tu.
Esempio di programmazione a Loop:
L'enunciato che segue è falso
L'enunciato precedente è vero.

Nonostante la consapevolezza dei rischi che si corrono dopo aver visto le prestazioni da 3° dan

 

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