grazie a tutti per i commenti. Alcune precisazioni:
il grigliato di travi che si forma è in grado di sostenere l'edificio durante le fasi di sollevamento. Tenete presente che il tutto è dimensionato per case in legno di 1-2 piani, quindi leggere. La condizione è temporanea e quindi nel calcolo, i coefficienti di sicurezza sui carichi sono unitari. Come detto cambia completamente lo schema di carico. Una volta "rimesso in bolla" in tutto tramite i martinetti, si procede a riempire il vuoto con calcestruzzo fluido leggermente espansivo e a riportare quindi il tutto nelle condizioni iniziali.
La linee guida per la ricostruzione dopo in terremoto pubblicate in NZ richiedono che la fondazione sia in grado di sostenere l'edificio considerando una mensola di 2 m alle estremità (simulando la mancanza di terreno sotto la fondazione).
Le condizioni di carico più gravose per la fondazione sono quindi 2: la fase di sollevamento (che sollecita principalmente a momento positivo il centro del grigliato di travi) e l'ipotetica condizione di mancanza di supporto alle estremità, che sollecita a momento negativo il grigliato a 2 m dal bordo.
Il momento positivo è portato dalle armature inferiori delle nervature (diam. 20), mentre il momento negativo è portato dalla rete elettrosaldata superficiale (fi 8 passo 150 mm).
Le geometrie e i carichi sono, di norma, tali che non è necessario prevedere armatura specifica al taglio (condizione severa nella norma neozelandese, il taglio resistente del solo calcestruzzo deve essere almeno il doppio del taglio agente).
Il sistema si sta sviluppando nell'edilizia residenziale in Nuova Zelanda per il quale è stato pensato. Mi piacerebbe poterlo "importare" anche da noi, ma mi è chiaro che non è applicabile alla nostra villetta tipo, che ha pesi non paragonabili e decisamente superiori. Chiedevo quindi al forum se il sistema aveva qualche possibilità di applicazione diversa in principio da quella per cui è nato!