Author Topic: Nuovo metodo fondazionale innovativo ed ecosostenibile  (Read 11580 times)

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Offline marco panzano

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Nuovo metodo fondazionale innovativo ed ecosostenibile
« on: 29 October , 2014, 15:57:03 PM »
Buongiorno a tutti,
 
lo scorso anno abbiamo ideato e sviluppato un sistema per realizzare una fondazione rilivellabile in caso si verifichino cedimenti. Il sistema nasce nell'ambito della ricostruzione che sta avendo luogo a Christchurch, in Nuova Zelanda, a seguito dell'evento sismico del 2011. Moltissimi edifici hanno avuto danni a seguito di fenomeni di liquefazione del terreno. Il sistema è quindi studiato e ottimizzato per l'edilizia residenziale locale, che è costituita in larghissima maggioranza di edifici in struttura di legno di 1 o 2 piani con fondazioni superficiali. Il sistema consiste in un graticcio di travi in calcestruzzo armato e utilizza casseri a perdere in cartone ad alta resistenza; al perimetro si installano delle lastre in polietilene ad altissimo peso molecolare che fanno da contrasto sul terreno nel caso si dovesse rilivellare l'edificio a seguito di un nuovo evento sismico. Il sollevamento può avvenire grazie all'installazione di martinetti idraulici in apposite cavità poste in corrispondenza delle lastre in polietilene.
A questo link c'è la presentazione del prodotto e del sistema:
http://www.armadillo-system.com
e qui trovate un servizio sull’argomento al telegiornale neozelandese:
https://www.youtube.com/watch?v=H71x8gGaM04
 
Cosa ne pensate? Vi immaginate qualche applicazione anche al di fuori dell'ambito in cui è nato?

Offline Salvatore Bennardo

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Re:Nuovo metodo fondazionale innovativo ed ecosostenibile
« Reply #1 on: 30 October , 2014, 12:28:22 PM »
che ne pensate?
l'idea è troppo banale e lo dimostra il fatto che da studente la pensai anch'io (25-30 anni fa? boh...?).

la vera "genialità" è averla creata nella realtà vera, averla potuta applicare, con ovvia grande soddisfazione da parte tua.

ovviamente è applicabile ad edifici non troppo alti, non troppo pesanti.
i martinetti dovranno essere ispezionabili, ma potrebbero anche non installarsi; sarebbero sciupati, si metterebbero nel momento in cui c'è da ri-livellare.

non credo il costo incida apprezzabilmente sui costi totali (tutti i costi) dell'edificio finito.

ma lì non potrebbe costruirsi dove non c'è pericolo di liquefazione?

in Italia, aimhé, c'è solo spazio per le chiacchiere e il malaffare.

(P.S. perdonani la crudezza in seconda riga; io sono civile, ma per un meccanico pensare queste cose sono la quotidianetà della sua vita, ed è per questo che come idea non la vedo come una "rivoluzione").
« Last Edit: 30 October , 2014, 12:30:57 PM by Salvatore Bennardo »
massima mai scaduta: la tua sinistra non sappia mai del bene che fa la tua destra (sempre che sia vero che lo faccia)
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Offline marco panzano

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Re:Nuovo metodo fondazionale innovativo ed ecosostenibile
« Reply #2 on: 30 October , 2014, 15:43:21 PM »
Mi fa piacere avere reso concreta un'idea... Gli interventi sono spesso di riparazione o ricostruzione delle case danneggiate, quindi non si può "spostare" il problema in zone non liquefacibili. I martinetti non sono installati in maniera permanente, ma nel sistema è previsto solo l'alloggiamento in fondazione e la piastra di contrasto a terra. In questo modo, in caso di necessità, si possono portare le attrezzature e usarle solo quando necessario (si spera mai!).

Offline marco73

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Re:Nuovo metodo fondazionale innovativo ed ecosostenibile
« Reply #3 on: 30 October , 2014, 16:14:35 PM »
Molto interessante. Ma si può usare anche per terreni espansivi?

Offline g.iaria

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Re:Nuovo metodo fondazionale innovativo ed ecosostenibile
« Reply #4 on: 02 November , 2014, 12:17:00 PM »
Ma una volta inseriti "una tantum" i martinetti e riportata in bolla la casa che si fà?
Si zeppa tutto e si smontano i martinetti?

Personalmente mi sembra un metodo abbastanza complicato e di difficile applicazione in Italia in cui le costruzioni sono tipicamente più massicce (c.a. e laterizio) per cui ritengo che sia abbastanza azzardato edificare nuove costruzioni, o adeguare le esistenti, su terreni a rischio liquefazione senza affidarsi a fondazioni profonde (pali o micropali).
Un bravo scienziato è una persona con delle idee originali.
Un bravo ingegnere è una persona che fa un progetto che funziona con il minor numero possibile di idee originali.

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Offline pasquale

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Re:Nuovo metodo fondazionale innovativo ed ecosostenibile
« Reply #5 on: 02 November , 2014, 19:58:55 PM »
agendo solo lungo il perimetro per il livellamento non si rischia di modificare lo schema statico della struttura che passa da appoggio continuo ad appoggi isolati e quindi potrebbe danneggiarsi ?
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Offline Salvatore Bennardo

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Re:Nuovo metodo fondazionale innovativo ed ecosostenibile
« Reply #6 on: 02 November , 2014, 20:19:55 PM »
pasquale, credo che chiunque si sia posto la stessa domanda e che ognuno abbia pensato che il fatto è tenuto in debito conto attraverso diversi modelli (sarebbe ... se non fosse così).
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Offline Salvatore Bennardo

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Re:Nuovo metodo fondazionale innovativo ed ecosostenibile
« Reply #7 on: 02 November , 2014, 21:44:22 PM »
... che passa da appoggio continuo ad appoggi isolati e quindi potrebbe danneggiarsi ?

pasquale, ho capito bene solo dopo il senso della tua domanda...
in effetti... e non tanto e non solo "che si passa da appoggio continuo ad appoggi isolati..."
nel caso di un grigliato in cui non è possibile intervenire nei punti interni.... cosa succede?
e se il grigliato è ampio...?
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Offline walter81

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Re:Nuovo metodo fondazionale innovativo ed ecosostenibile
« Reply #8 on: 03 November , 2014, 10:24:50 AM »
Molto interessante!

Offline pasquale

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Re:Nuovo metodo fondazionale innovativo ed ecosostenibile
« Reply #9 on: 03 November , 2014, 19:01:08 PM »
Salvatore il problema me lo ero posto vedendo quest'altro video
https://www.youtube.com/watch?v=9FlSJoqLMS0

la costruzione+fondazione deve quindi essere molto rigida e resistente per poter essere sollevata agendo solo  perimetralmente
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Offline Salvatore Bennardo

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Re:Nuovo metodo fondazionale innovativo ed ecosostenibile
« Reply #10 on: 03 November , 2014, 19:24:21 PM »
La soluzione è "vietare la costruzioni" in siti potenzialmente liquefabili.
A me pare che il sistema possa funzionare per edifici leggerissimi, tipo quelli in legno a un solo piano terra e non molto ampi orizzontalmente.
Appena il grigliato è ampio occorrerebbe prevedere l'alloggio dei martinetti anche nei suoi punti interni interni.
E poi ? Una volta ri-livellato? Sotto si inietta cls espansivo per riportare la fondazione su appoggio continuo? Credo di sì.
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Offline marco panzano

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Re:Nuovo metodo fondazionale innovativo ed ecosostenibile
« Reply #11 on: 17 November , 2014, 12:06:07 PM »
grazie a tutti per i commenti. Alcune precisazioni:
il grigliato di travi che si forma è in grado di sostenere l'edificio durante le fasi di sollevamento. Tenete presente che il tutto è dimensionato per case in legno di 1-2 piani, quindi leggere. La condizione è temporanea e quindi nel calcolo, i coefficienti di sicurezza sui carichi sono unitari. Come detto cambia completamente lo schema di carico. Una volta "rimesso in bolla" in tutto tramite i martinetti, si procede a riempire il vuoto con calcestruzzo fluido leggermente espansivo e a riportare quindi il tutto nelle condizioni iniziali.
La linee guida per la ricostruzione dopo in terremoto pubblicate in NZ richiedono che la fondazione sia in grado di sostenere l'edificio considerando una mensola di 2 m alle estremità (simulando la mancanza di terreno sotto la fondazione).
Le condizioni di carico più gravose per la fondazione sono quindi 2: la fase di sollevamento (che sollecita principalmente a momento positivo il centro del grigliato di travi) e l'ipotetica condizione di mancanza di supporto alle estremità, che sollecita a momento negativo il grigliato a 2 m dal bordo.
Il momento positivo è portato dalle armature inferiori delle nervature (diam. 20), mentre il momento negativo è portato dalla rete elettrosaldata superficiale (fi 8 passo 150 mm).
Le geometrie e i carichi sono, di norma, tali che non è necessario prevedere armatura specifica al taglio (condizione severa nella norma neozelandese, il taglio resistente del solo calcestruzzo deve essere almeno il doppio del taglio agente).
Il sistema si sta sviluppando nell'edilizia residenziale in Nuova Zelanda per il quale è stato pensato. Mi piacerebbe poterlo "importare" anche da noi, ma mi è chiaro che non è applicabile alla nostra villetta tipo, che ha pesi non paragonabili e decisamente superiori. Chiedevo quindi al forum se il sistema aveva qualche possibilità di applicazione diversa in principio da quella per cui è nato!


Offline LeonardoDV

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Re:Nuovo metodo fondazionale innovativo ed ecosostenibile
« Reply #12 on: 05 August , 2015, 12:00:22 PM »
Molto interessante!

concordo, anche io l'ho trovato interessante, grazie del contributo!

 

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