Io ci giro intorno da parecchio, ma mi pare anche voi.
Una parola definitiva sembra l'avesse data Normativo – il nostro Renato qui – nel topic di cui riporto il link.
http://www.ingegneri.info/forum/viewtopic.php?f=13&t=31764&st=0&sk=t&sd=aSono 7 pagine e se volete leggerle buon per voi. Ve le riassumo, e chiedo scusa in anticipo se sbaglierò nel riassunto.
In pratica la diatriba è la solita: Perchè il normatore che impone GDR a go-gò dappertutto, poi arrivato in fondazione pare fare lo sconto permettendo di verificare le fondazioni con il MINIMO tra le tre opzioni che ormai tutti abbiamo imparato a memoria? (momenti resistenti, sollecitazioni amplificate, sollecitazioni ricavate con q=1.0)
Dopo parecchi contorcimenti, come dicevo sopra, Renato ha dato una parola definitiva, normativa (anzi circolare) alla mano. Al punto C7.4 in cui si esplicitano meglio i concetti insiti nella GDR infatti è possibile leggere:
“b) la protezione dalla rottura anticipata delle fondazioni, ottenuta utilizzando come azioni le resistenze degli elementi in elevazione e non le sollecitazioni; non oltre però le sollecitazioni amplificate per 1.3 in CD “A” e 1.1 in CD “B”
Questo ha smorzato i toni di chi cominciava a discettare su cosa siano le sollecitazioni, cosa intende il Normatore, ecc.
Non ultimo mi ha colpito un topic di Vulcanear in cui, pur dando ragione a Renato, sosteneva che non capiva il senso di tale affermazione e che fino a che non lo avesse capito, lui, ma ovviamente così doveva uniformarsi l'intero universo degli ingegneri, avrebbe continuato a progettare le fondazioni con i momenti resistenti del piede pilastro. E chi, applicando la legge senza capirla, non facesse come lui era un ingegnere “scarso”.
Adesso però vi prospetto una mia interpretazione normativa che risolverebbe tutti i dubbi esistenziali che ci siamo fatti in questi mesi.
Può anche darsi che per qualcuno di voi io dica cose ovvie, cose già risapute. Mi scuso se fosse questa l'eventualità, ossia di mia scoperta dell'acqua calda. Datemi pure dell'idiota.
Paragrafo 7.4.4.2.1 Sollecitazioni di calcolo
Il titolo del paragrafo mi sembra di già assai significativo. Lì c'è la famosa formula 7.4.4
In sintesi: le verifiche non vanno svolte con i dati ricavati dalle analisi elastiche, ma con le regolette presenti nel paragrafo stesso. Attenzione quindi. Stiamo parlando di come ricavare sollecitazioni. Quelle che mi servono per le verifiche dei pilastri.
Un paragrafo in particolare va attenzionato:
“Per la sezione di base dei pilastri del piano terreno si adotta come
momento di calcolo il maggiore tra il momento risultante dall'analisi ed il momento MC,Rd della sezione di sommità del pilastro”
Ovvero la sollecitazione di base di un pilastro non è quasi mai il momento che viene dall'analisi, perchè il momento resistente della sommità pilastro che deriva dalla GDR con le travi di primo impalcato generalmente è sempre più grande.
E poiché il momento resistente in sommità diventa sollecitazione alla base va da se che le armature della base pilastro sono pressochè identiche a quelle della sommità pilastro (ci sarebbe un minimo sforzo normale in più dovuto al peso del pilastro che, normalmente benefico, mi porterebbe ad un coefficiente di sicurezza pari a 1.001). E quindi in sintesi momento resistente base identico a momento resistente sommità.
MA A QUESTO PUNTO:
NON E' FORSE SEMPRE QUESTA LA SOLLECITAZIONE DA UTILIZZARE PER IL CALCOLO DELLE FONDAZIONI?Perchè a questo punto il minore tra sollecitazione amplificata di 1.1 (es. CD “B”) e momento resistente del pilastro (praticamente quasi sempre) è proprio quest'ultimo, eliminando di fatto tutte le ambiguità e le domande che finora ci siamo posti.
Che ne pensate? E c'è modo di chiarirsi le idee con chi la norma l'ha scritta?