Author Topic: [Normativa] GR e soletta piena  (Read 17598 times)

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ingwilly

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Re:[Normativa] GR e soletta piena
« Reply #15 on: 22 September , 2011, 20:18:40 PM »
Naturalmente il genio italico ha già trovato la soluzione per farsi autorizzare le solette piene dalla burocrazia ottusa.
E' solo un problema di rappresentazione grafica: basta disegnare e calcolare una trave a spessore di dimensione idonea a stare sul pilastro ed una soletta piena che scarica sulle quattro travi di bordo.
Et voilà .... il gioco è fatto.   :asd:
 


Naturalmente il problema, come dice Renato, è molto più complesso, ma per certi burocrati la cosa potrebbe andare bene.

Inoltre se volete allargare le travi a spessore al difuori del consentito potrete sempre utilizzare il finto pulvino :   :clap:
http://ingegneriaforum.it/index.php?topic=2127.0

Willy  :byebye:
« Last Edit: 22 September , 2011, 20:30:02 PM by ingwilly »

Offline pasquale

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Re:[Normativa] GR e soletta piena
« Reply #16 on: 26 March , 2012, 22:37:13 PM »
scusate se riprendo questo argomento ma la cosa non mi è molto chiara;
in questo studio hanno usato ad esempio un q = 3
http://users.auth.gr/mitoulis/12%20Applications%20of%20flat-slab%20RC%20structures%20in%20seismic%20regions.pdf

un solaio in laterocemento ha una rigidezza flessionale non molto diversa da quella di un elemento pieno di pari altezza,
per esempio per una sezione piena 100x24 il momento d'inerzia del solo cls vale 115'200 cm4, per un solaio h 20+4 e travetti da 12 interasse 50 cm il momento di inerzia è 71835 cm4/m, il rapporto tra i due è solamente 1,6 ;

io credo che questi criteri della gdr siano stati pensati riferendosi a travi emergenti e quindi molto più rigide dei solai e non anche ai molto usati impalcati con travi a spessore e solai in laterocemento, e vedendo il problema solamente nel piano e non nello spazio per cui la cerniera plastica non è nella sola trave ma è una cerniera cilindrica riguardante un interasse che comprende quindi anche il solaio

siccome un solaio in laterocemento non è un foglio di carta, ed è quasi come una soletta piena, non capisco perché le strutture con  solai a fungo dovrebbero calcolarsi con q=1 o 1,5 e non anche le strutture con solai in laterocemento

altra cosa è che le yield lines di rottura di una piastra non disegnano altro che l'andamento delle tensioni tangenziali in una trave larga


 
« Last Edit: 26 March , 2012, 22:40:15 PM by pasquale »
impossibile est ut is faciat, qui nescit quomodo fiat
(Arnold Geulincx)

Offline _automa_

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Re:[Normativa] GR e soletta piena
« Reply #17 on: 26 March , 2012, 23:15:53 PM »
ho letto il documento per intero, che spiega bene molto bene il pericolo della rottura a punzonamento. poi sono interessanti le conlcusioni che sintetizzo.

1) edifici a soletta piena con soli pilastri, solo per piccole strutture MA LA NORMA GRECA LE VIETA E OBBLIGA L'USO DI PARETI A TAGLIO

2) edifici a soletta con TELAI PERIMETRALI SUPPORTATI DA COLONNE,  norma ma sono necessarie grosse sezioni di pilastri

3) edifici a soletta con pareti di taglio, andate tranquilli

Offline ing.Max

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Re:[Normativa] GR e soletta piena
« Reply #18 on: 12 June , 2012, 11:52:04 AM »
So che il tema del giorno sono i capannoni esistenti però vi butto li una domandina vecchia su un edificio nuovo.
Quando ho avuto a che fare con solette piene ho sempre utilizzato pareti a taglio, per la precisione in un numero e geometria tale che i pilastri raccogliessere meno del 15% del taglio. Verifica degli spostamenti con doppio modello, uno con pilastri incastrati uno con pilastri incernierati. I setti rispondevano alle prescizioni del cap. 7.
In pratica una valanga di materiale in più, ma dato che l'impresa imponeva la soletta piena non ho trovato altre soluzioni più vantaggiose.
 
Alla luce della recente apertura del CSLLPP verso strutture non dissipative, per vedere di risparmiare un po' sulle quantità di ferro pensavo di progettare la struttura con q=1 (zona 3, 1 o 2 piani fuori terra) e di verificare i setti con le sole prescrizioni del capitolo 4.
Secondo voi è un'interpretazione sbagliata?
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Renato

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Re:[Normativa] GR e soletta piena
« Reply #19 on: 12 June , 2012, 12:34:52 PM »
So che il tema del giorno sono i capannoni esistenti però vi butto li una domandina vecchia su un edificio nuovo.
Quando ho avuto a che fare con solette piene ho sempre utilizzato pareti a taglio, per la precisione in un numero e geometria tale che i pilastri raccogliessere meno del 15% del taglio. Verifica degli spostamenti con doppio modello, uno con pilastri incastrati uno con pilastri incernierati. I setti rispondevano alle prescizioni del cap. 7.
In pratica una valanga di materiale in più, ma dato che l'impresa imponeva la soletta piena non ho trovato altre soluzioni più vantaggiose.
 
Alla luce della recente apertura del CSLLPP verso strutture non dissipative, per vedere di risparmiare un po' sulle quantità di ferro pensavo di progettare la struttura con q=1 (zona 3, 1 o 2 piani fuori terra) e di verificare i setti con le sole prescrizioni del capitolo 4.
Secondo voi è un'interpretazione sbagliata?

Secondo me non vale la pena. Le pareti duttili in CDB non sono particolarmente armate ed inoltre se usi q=1 avrai  problemi dai maggiori momenti e tagli in fondazione.

Offline mg

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Re:[Normativa] GR e soletta piena
« Reply #20 on: 12 June , 2012, 17:13:15 PM »
Cerco di dare il mio contributo alla domanda base della discussione.

Quale è lo schema statico da assumere e come determinare q quando si hanno piastre in sistemi sismo-resistenti?

Visto che:
1. la norma non prevede tale situazione
2. non vi è consenso su come debba essere stimato il momento assorbito dalle piastre. Sottostimare tale momento significa, per la GR, togliere armatura ai pilastri e quindi rischiare che la cerniera plastica si formi sul pilastro
3. meglio non tentare di arginare il problema ipotizzando lo schema a telaio per il motivo sopra riportato

e' meglio affidare il controllo del drift integralmente a delle pareti e progettare le piastre solo per carichi statici dando la giusta attenzione alla duttilità della piastra.

Seppure per le piastre si assume in genere che non vi siano problemi di duttilità (il cls è confinato e quindi non fragile) se il drift eccede il 2% circa, si possono avere problemi di duttilità e punzonamento locale. Si consiglia quindi di inserire delle staffe e non i connettori per il punzonamento che non funzionano con inversioni di momento.

Marco


Offline ing.Max

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[Normativa] GR e soletta piena
« Reply #21 on: 12 June , 2012, 17:44:56 PM »
Grazie a tutti per le risposte. Il mio dubbio era dovuto al fatto che applicando q>1 devo garantire che i pilastri siano elementi secondari. Questo, complice la geometria complicata tipica di una villetta, comporta l'inserimento in pianta di un elevatissimo numero di setti, tali da garantire il famoso 15% in ogni direzione, torsione compresa.
Applicando q=1 sarei libero da gdr e da questo limite del 15% oltre che dai minimi di armatura per duttilità del cap 7. Infatti se la struttura dovesse rispondere in campo elastico potrebbe avere anche uno schema resistente misto pilastri-setti. Certo non converrebbe spostare le sollecitazioni troppo sui i pilastri per cui dovrei lasciare comunque un adeguato numero di setti, nel complesso peró pur lavorando in campo elastico potrebbe risultare necessario molto meno ferro.
Considerate che il lotto in questione ha una scatola interrata e 1 piano fuori terra, poi ne avrò un altro con 2 piani fuori terra. Diciamo che per utilizzare q=2,5 circa sono costretto a progettare 3-4 pilastri secondari e dieci-dodici setti  duttili 80x20 con zona critica che prosegue nell'interrato... mi pare veramente troppo il ferro minimo, soprattutto a taglio.
Ad ogni modo mi sembra di capire che concordiate sul fatto entrambe le vie siano percorribili, valuterò nel merito quale delle due utilizza meno materiale.




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Renato

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Re:[Normativa] GR e soletta piena
« Reply #22 on: 12 June , 2012, 17:56:44 PM »
Grazie a tutti per le risposte. Il mio dubbio era dovuto al fatto che applicando q>1 devo garantire che i pilastri siano elementi secondari. Questo, complice la geometria complicata tipica di una villetta, comporta l'inserimento in pianta di un elevatissimo numero di setti, tali da garantire il famoso 15% in ogni direzione, torsione compresa.
Applicando q=1 sarei libero da gdr e da questo limite del 15% oltre che dai minimi di armatura per duttilità del cap 7. Infatti se la struttura dovesse rispondere in campo elastico potrebbe avere anche uno schema resistente misto pilastri-setti. Certo non converrebbe spostare le sollecitazioni troppo sui i pilastri per cui dovrei lasciare comunque un adeguato numero di setti, nel complesso peró pur lavorando in campo elastico potrebbe risultare necessario molto meno ferro.
Considerate che il lotto in questione ha una scatola interrata e 1 piano fuori terra, poi ne avrò un altro con 2 piani fuori terra. Diciamo che per utilizzare q=2,5 circa sono costretto a progettare 3-4 pilastri secondari e dieci-dodici setti  duttili 80x20 con zona critica che prosegue nell'interrato... mi pare veramente troppo il ferro minimo, soprattutto a taglio.
Ad ogni modo mi sembra di capire che concordiate sul fatto entrambe le vie siano percorribili, valuterò nel merito quale delle due utilizza meno materiale.
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I "setti" 80x20 non sono pareti ma pilastrini.  Non è una mia opinione ma è il pensiero di quelli che hanno scitto l'EC8 (da cui le NTC) : vedi il volume di Fardis o la Guida all'EC8 edita da EPC.

ingwilly

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Re:[Normativa] GR e soletta piena
« Reply #23 on: 12 June , 2012, 19:06:34 PM »
I "setti" 80x20 non sono pareti ma pilastrini.  Non è una mia opinione ma è il pensiero di quelli che hanno scitto l'EC8 (da cui le NTC) : vedi il volume di Fardis o la Guida all'EC8 edita da EPC.
Per le NTC il rapporto deve essere superiore a 4 e, quindi, almeno 81x20, ma non è questo il punto.
Ha ragione Renato le pareti 81x20 sono, malgrado il rispetto delle NTC, elementi strutturali troppo poco rigidi, molto più simili a pilastri che a pareti. Inoltre le zone da confinare coprono ben 60 degli 80 centimetri della parete 2*(1.5*b); cosa poco auspicabile visto che sono queste le zone in cui mollto probabilmente si può manifestare il danno.

Non sta scritto da nessuna parte, ma, quando la parete è troppo corta ed è la dimensione trasversale "B" che comanda sulla determinazione delle zone confinate io mi regolo calibrando la parete in modo che il rapporto zona confinata/non confinata sia uguale al rapporto 40/60 del primo punto della norma:
"Nella  zona  critica  si  individuano  alle  estremità  della  parete  due  zone  confinate  aventi  per  lati  lo
spessore della parete e una lunghezza “confinata” l c  pari al 20% della lunghezza in pianta l della
parete stessa
e comunque non inferiore a 1,5 volte lo spessore della parete.
"

Perciò nel tuo caso:
1) Zona confinata = 20*1.5 = 30
3) Lunghezza totale = 30/0.2= 150

Willy

Offline ing.Max

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[Normativa] GR e soletta piena
« Reply #24 on: 12 June , 2012, 19:07:44 PM »
Approfondirò appena rientro le osservazioni del fardis! Ma secondo te non dipende dal rapporto con l'altezza complessiva della mensola? Questa in particolare è alta 3 m in totale per cui vedo difficile associargli un comportamento da pilastro


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Offline ing.Max

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[Normativa] GR e soletta piena
« Reply #25 on: 12 June , 2012, 19:09:25 PM »
Per le NTC il rapporto deve essere superiore a 4 e, quindi, almeno 81x20, ma non è questo il punto.
Ha ragione Renato le pareti 81x20 sono, malgrado il rispetto delle NTC, elementi strutturali troppo poco rigidi, molto più simili a pilastri che a pareti. Inoltre le zone da confinare coprono ben 60 degli 80 centimetri della parete 2*(1.5*b); cosa poco auspicabile visto che sono queste le zone in cui mollto probabilmente si può manifestare il danno.

Non sta scritto da nessuna parte, ma, quando la parete è troppo corta ed è la dimensione trasversale "B" che comanda sulla determinazione delle zone confinate io mi regolo calibrando la parete in modo che il rapporto zona confinata/non confinata sia uguale al rapporto 40/60 del primo punto della norma:
"Nella  zona  critica  si  individuano  alle  estremità  della  parete  due  zone  confinate  aventi  per  lati  lo
spessore della parete e una lunghezza “confinata” l c  pari al 20% della lunghezza in pianta l della
parete stessa e comunque non inferiore a 1,5 volte lo spessore della parete."

Perciò nel tuo caso:
1) Zona confinata = 20*1.5 = 30
3) Lunghezza totale = 30/0.2= 150

Willy
Interessante! Devo rifletterci.


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