Mi fermo per adesso alla prima parte.
Io ti contesterei dapprima la scelta del q=2.5 (pilastri isostatici) in quanto la tua struttura non lo è (almeno, immagino). Guarda la figura C7.4.3 della circolare e ti accorgerai cosa è per la norma una struttura a pilastri isostatici.
Invece sempre nel paragrafo C7.4.5.1.1 le solite strutture prefabbricate (con travi incernierate) vengono definite a telaio. E questo lo puoi riscontrare guardando la figura C7.4.2 dove è proprio segnato il tuo caso di struttura monopiano.
Per cui, cerniere o no, la tua struttura viene battezzata dalla circolare (io dico cogente, perchè esplicita meglio quanto riportato nel DM) come "struttura a telaio".
In forza di ciò, e di quanto riportato al paragrafo 7.4.5.1, il fattore di struttura per le strutture a telaio va ricercato nel paragrafo 7.4.3.2 (tabella 7.4.I), e non determinato dai valori riportati nella tabella 7.4.II.
Essendo la tua struttura monopiano allora il fattore di struttura corretto (in CD 'B') sarebbe 3.0*1.1=3.30 nel caso di copertura rigida, oppure di 3.0*1.05=3.15 nel caso di copertura non rigida, in quanto la struttura diventa non più regolare in pianta ed in forza di un paragrafetto del 7.3.1 bisogna mediare il valore di alfau/alfa1 con 1.0
Lo so è complicato. E tu saresti anche a favore di sicurezza avendo calcolato il tutto con 2.5. Tieni conto che in un GC sono riuscito a convincere il capo sezione, facendogli tutto il gioco di prestigio.
Mi ero portato dietro i "tomi" di norma e circolare con tutte le linguette nelle pagine giuste, e, saltellando tra norma e circolare, sono riuscito a convincerlo che il fattore di struttura si calcola come sopra. Non ha potuto ribattere.
Provaci anche tu e dimmi se ho ragione.
Non vedo la necessità di definire secondarie o no le travi. Comunque le definisci non ti cambia nulla nel calcolo generale della struttura.
Passando alla GDR, essa non si applica alle estremità dei pilastri dell'ultima elevazione (e nel tuo caso, quindi, mai).
Ma anche se fossi in una struttura pluri-piano se volessi applicare la famosa formula 7.4.4 essa è sempre e comunque verificata, poichè sempre e comunque nulli sono i momenti resistenti delle travi afferenti al nodo.
Andando oltre, sempre sulla definizione principale/secondaria della trave, nulla ti cambia anche a livello di dettagli di armatura. Non avendo zone dissipative (zone critiche) in nessuna parte della trave devi applicare le indicazioni del capitolo 7 della norma, bastano le "classiche" prescrizioni del capitolo 4.
Ovviamente il discorso GDR rimane in piedi per quanto riguarda i collegamenti.
Insomma su questo specifico punto ritengo ti sia dato la zappa sui piedi da solo.
Per gli altri punti spero di intervenire dopo. Comunque l'impressione è che tu abbia incontrato un funzionario pignolino.