secondo me la soluzione di afazio è da sconsigliare.
- si possono creare problemi di martellamento. per scongiurarli andrebbe condatta una analisi dinamica accurata per valutare in maniera corretta eventuali opposizioni di fase.
Si è piu volte detto che le dimensioni del giunto devono essere tali da scongiurare il pericolo del martellamento. Cio' basta per superare questo tuo appunto, nel senso che se quello schema e' da evitare per il rischio del martellamento, è sufficiente adottare la giusta dimensione del giunto e la si adotta. Basta un giunto di 305 cm secondo te?
- secondo il mio parere la struttura diventa irregolare in pianta in quanto si crea un una concentrazione di rigidezze dovuta al doppio pilastro esterno ed all'aumentare delle dimensioni del pilastri interno. Aumento che, a maggior ragione, si manifesta sul lato lungo del pilastro.
Questo appunto invece mi sembra ben piantato su solide disamnime dell'impalcato tipo. Dammi solo il tempo di disegnarlo. Lo disegnero' appunto per avvalorare questo tuo pensiero.
Ma al di la dell'evidente sarcasmo di cui stamani sono impregnato, ti chiedo: su quali basi dici che tale scala rende dissimmetrie in pianta se la pianta non e' nemmeno riportata?
- al nodo, ovvero dove afferisce la trave della struttura e quella della scala in presenza di sisma si hanno notevoli concentrazioni di sforzi.
Ecco tornano in campio stati tensionali che immaginiamo esserci ma che purtroppo non siamo in grado di spiegarne le origini fisico-meccaniche-dinamiche
Mi spieghi che tipo di concentrazioni di tensioni si pososno ingegnerare che non si ingenerano altrove, e da cosa sarebbero generate?
Ti chiedo cio' semplicemente per il fatto che basta conoscere una causa per riuscire a gestirne gli effetti.
Se si pensa che il moto della struttura e quello della scala sono disaccoppiati, è immediato intuire che le travi si muoverranno in contrapposizione e quindi comporteranno sforzi opposti sul nodo.
non vedo questa immediatezza della contrapposizione di fase. Vedo invece che la scala e l'edificio hanno un nodo in comune il cui moto unitamente alle rigidezze, il movimento dei nodi gemelli.
Se penso che le due travi ruoterano in maniera opposta è come se assegno alla sezione del pilastro due coppie concentrate di segno opposto e quindi la staffa risulta sottoposta ad una trazione notevole.
ricordarsi che:
la trave appartenente all'edificio e' rigidamente connessa al solaio e la sua flessione sul piano del solaio mi sembra davvero improponibile, mentre la trave a ginocchio e' rigidamente connessa alla soletta della scala. Immaginare questo sistema di momenti agenti secondo l'asse debole delle due travi gemelle come se fossero da sole disconoscendo le connessioni con gli altri elementi e' solo un tentativo di aggiungere difficolta che a mio parere non esistono.
In alternativa se penso che la trave della scala e quella della struttura hanno una traslazione orizzontale tendenzialmente non accoppiata, ovvero l'una trascina l'altra, allora la sezione di pilastro in cui attaccano le due travi si trova sottoposta a fonze orizzontali di segno opposto che potrebbero portare ad avere un tranciamento della sezione (ovvero un effetto simile al punzonamento).
Forze orizzontali di segno opposto?
quindi una parte del solaio dell'edificio viene tirato verso l'asse positivo delle x mentre l'altra parte del solaio viene tirato verso l'asse negativo delle x?
Strano sisma questo.
In ogni caso secondo me il dettaglio del calcolo non può essere trascurato ed è quindi più opportuno calcolare il pilastro tozzo in presenza di trave a ginocchio.
buona serata a tutti
Nessuno ha fin qui detto che si intende trascurare il dettaglio del calcolo mentre purtroppo risulta ormai impossibile verificare anche armando con qualche decina di centimetri quadri di buona volonta distribuita il pilastro tozzo.
saluti