Ingegneria Forum

Sarò sintetico ma efficace (spero).

Edificio NON in zona simica con un piano interrato che circoscrive il perimetro della fabbrica in elevazione. Piano di posa della fondazione tra i 4 e 5 mt (variabile).
Muro di contenimento (per l'esattezza di cantina) in ca e spessore 30 cm (sì, ho scritto 30cm... un pò tantini). Progettato a mo' di trave appoggiata perché vincolata alla base da una trave/cordolo e all'estremità superiore da un solaio.

Secondo voi una rete fi8/25cm non vi pare un pò pochino?
Non dovrebbe rispettarsi il limite del >0,15% per la direzione resistente + il >=20% per ripartitori nell'altra direzione? (rif. pto 5.3.1 dm 9 genn 96)

PS Ma perché le norme le fanno così complicate?

Infatti si, scusami. L'edificio già esiste, purtroppo! E ovviamente progettato secondo il DM96 per zona non sismica.

E' da questa mattina che cerco di sciogliere questi nodi al pettine, ma proprio non risolvo ne leggendo sul web ne ragionando di testa mia. Sul web vedo una gran confusione, c'è chi interpreta i muri di sostegno in un modo, chi li considera come pareti, chi come travi etc etc.... A parte questo la luce libera di inflessione è di 3,1 mt circa, e sinceramente per un muro bello tozzo come questo, una rete fi8/25cm, non dico che non sta in piedi in zona non sismica, ma la domanda è e rimane sempre la stessa. Qual'è il limite minimo che la norma impone per muri di contenimento/sostegno/cantina/paratia? Secondo la vecchia normativa?

Ok la prassi, l'esperienza e tutto il resto... ma questo limite esiste? Il significato è univoco nella sua interpretazione? Io da quel che ho capito è 0,15 in zona tesa quindi 1fi12/25 cm (in teoria neanche 1fi10/20cm va bene