Concordo con barnaba1, a suo tempo aprii anche una discussione sulla inutilità della modellazione strutturale dei fabbricati in muratura... e ribadisco come mi senta un perfetto inetto nel momento in cui, lanciando il calcolo, il mio pensiero è volto a trovare il modo per "far tornare" il tutto...
E' poco professionale da dire, ma dire il contrario significa essere ipocriti... io la vedo così...
trovo che se sistematicamente, anche per un caso particolarmente robusto, ti ritrovi in quella circostanza è segno che impieghi un "modello matematico" inadeguato.
@barnaba1:
la norma prescrive molto ed è prestazionale poco sul nuovo, mentre sull'esistente è prescrittiva poco e prestazionale molto.
Questo standardizza il modo di costruire il nuovo sposandone una filosofia adeguata con i tempi, mentre permette di lavorare sull'esistente indipendentemente da cosa il tecnico si trovi di fronte. Sarà egli a trattare quindi l'aggregato (non agglomerato) o una qualsiasi altra diavoleria che egli si troverà ad affrontare.
Così come il ginecologo risolverebbe il problema dei pruriti sia alla giovine avvenente e sia alla non giovane e non avvenente.
Ecco che quindi l'aggregato viene innanzitutto definito e viene definita la "US" (§8.7.1.).
Poi viene reinterpretato come suggeriscono i §§C.8.A.3. e C.8.A.3.1. che indirizzano il progettista per costruire il modello di calcolo.
Occorre poi ricordarsi i paragrafi delle normali strutture esistenti in muratura per gestire le qualità dei materiale (§C8.A.2. e seguenti, oltreche i §§ introduttivi del problema quali: §C.8.7.1 e seguenti) e successivamente per poter fare le verifiche (fatte in similitudine con le formule ntc'08 §4.5. e §7.8.).
Inoltre i §§C.8.A.4. dicono come gestire i meccanismi locali di qualsiasi struttura esistente in muratura e quindi anche quelle in aggregato.
Infine se occorrerà rinforzare si farà riferimento ai §§C.8.A.5. e seguenti.