Author Topic: Ancora sullo sfilamento delle barre con le formule (7.4.26)  (Read 15190 times)

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Offline g.iaria

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Re:Ancora sullo sfilamento delle barre con le formule (7.4.26)
« Reply #15 on: 07 July , 2014, 20:31:38 PM »
Vorrei approfittare per chiederti se il riferimento al "paio di barre  trasversalmente di diametro dbw >0,6long costipate all’interno della curvatura della barra longitudinale della trave" lo hai trovato nella versione dell'Eurocodice consultato a quel tempo, perché era proprio il "numero" che cercavo. Nell'EC8 in mio possesso (che comunque è datato 01.03.2005) si dice solo "Bends with a minimum length of 10dbL and transverse reinforcement placed tightly inside the bend of the bars may be added", anche se nella figura sono indicate effettivamente due barre.
Ma poi queste barre che forma devono avere e quanto devono essere lunghe? Bastano ferri rettilinei di lunghezza pari alla larghezza del nodo?
E, in caso di pilastro esterno con due travi ortogonali in cui ovviamente i ferri longitudinali superiori di una di esse devono per forza passare "sotto" a quelli dell'altra trave, queste barre di diametro dbw >0,6long vanno messe solo nelle pieghe dei ferri longitudinali, per così dire, "sottostanti"? (discorso analogo per i ferri inferiori).
Grazie.
Forse è bene precisare una cosa.
Nel caso della soluzione c) le barre trasversali nella piega non sono necessariamente 2 e non sono necessariamente saldate.

Se non si riescono a rispettare le formule (7.4.26) per i nodi esterni e si ricorre ad uno dei 3 espedienti sopra indicati, in ciascuno di questi 3 casi l'ancoraggio va calcolato, determinando la lunghezza di ancoraggio per via analitica.
Nel primo caso il calcolo è un banale ancoraggio secondo EC2 , con l'accortezza di conteggiare solo il tratto dritto lb e considerare la penetrazione dello snervamento, che avviene anche in CD"B" secondo NTC'08.
Nel secondo caso si tratta di verificare la piastra amarrata.
Nel terzo caso si ritorna a calcolare l'ancoraggio secondo EC2, questa volta inserendo nel calcolo della lunghezza di ancoraggio il fattore alfa3 o il fattore alfa4 in dipendenza del fatto che le barre trasversali nella piega siano accostate o saldate, con uno sconto sulla lunghezza di ancoraggio al più del 30%. Se l'armatura trasversale nella piega non è saldata, il quantitativo di questa armatura determina l'entità del fattore riduttivo alfa3, che comunque non può scendere sotto 0.7, se invece l'armatura trasversale nella piega è saldata allora basta una sola barra per avere già acquisito alfa4 = 0.7. Nulla vieta che l'armatura trasversale nella piega sia la stessa armatura longitudinale della trave ortogonale che confluisce nel nodo, ovviamente questo andrà debitamente specificato sui disegni, con opportuni particolari, che comunque saranno un puro esercizio di stile dato che verranno sicuramente disattesi in cantiere.
« Last Edit: 07 July , 2014, 20:35:48 PM by g.iaria »
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Offline Fla-flo

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Re:Ancora sullo sfilamento delle barre con le formule (7.4.26)
« Reply #16 on: 07 July , 2014, 22:19:03 PM »
Forse è bene precisare una cosa.
Nel caso della soluzione c) le barre trasversali nella piega non sono necessariamente 2 e non sono necessariamente saldate.

Leggendo la norma non è effettivamente specificato se gli spezzoni debbano essere saldati o meno lungo la curvatura delle barre longitudinali. Sono quindi d’accordo su tutto in linea di principio.
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In linea del tutto personale, "divagando" un po' dalle norme, ritengo che tali spezzoni siano effettivamente efficaci se adeguatamente saldati. È almeno noto che in corrispondenza delle zone di deviazione di barre in trazione, le trazioni lungo le barre longitudinali danno luogo a uno sforzo risultante praticamente concentrato rivolto verso l’interno della piegatura oppure a risultanti distribuite lungo il tratto curvo della barra, sempre verso il nucleo cerchiato, a seconda dell’entità del raggio di curvatura impresso nella piegatura. Nel caso di pieghe a 90° la (cosiddetta) “spinta a vuoto” è concentrata a 45° e dello stesso ordine di grandezza (ma ovviamente maggiore) delle trazioni nelle barre longitudinali tese. Notoriamente, queste “spinte a vuoto” si possono tamponare dalle pressioni verticali lungo l'altezza del pilastro all'interno del nodo stesso (come fosse un appoggio) oppure possono essere assorbite da opportune armature trasversali. In tal caso, le barre sistemate lungo la curvatura dei ferri longitudinali - nell'ipotesi che siano realmente chiamate in qualche modo ad assorbire gli sforzi di trazione dei longitudinali e le pressioni del calcestruzzo aderente, per "contrastare" lo sfilamento - saranno sottoposte a sforzi di trazione e, contemporaneamente, a sollecitazioni di pressione distribuite lungo la loro superficie laterale.

È a mio avviso intuitivo considerare lo sfilamento a trazione almeno come contrastato dall’azione di pressione del calcestruzzo del nucleo aderente sulla superficie laterale del “gruppo” di barre trasversali. In altre parole, per concludere, trovo molta difficoltà nell’accettare che l'entità di suddette pressioni possano essere contrastate efficacemente senza un'idonea saldatura ma, ad esempio, da un semplice fil di ferro che serri le varie barre tramite “doppio nodo a gancio semplice” oppure tramite “nodo a occhiello” (quest'ultimo, se proprio si volesse "garantire" l'inamovibilità dei ferri).

Similmente all'imbarazzante e al tempo stesso ilare situazione di ordinare di "levare" qualche ferro per "evitare" di penalizzare troppo la duttilità di una trave, mi è capitato di vedere letteralmente ridere le maestranze alla “richiesta” di alloggiamento di due spezzoni di barre trasversali mediante semplice legatura. Diversa è la risposta - credo personalmente a buon senso anche da parte delle maestranze - se si chiedono un paio di punti di saldatura.

Ribadisco anche ora: questa è una mia idea personale.

Un saluto.
« Last Edit: 07 July , 2014, 22:57:18 PM by Fla-flo »
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Offline enterprise

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Re:Ancora sullo sfilamento delle barre con le formule (7.4.26)
« Reply #17 on: 08 July , 2014, 11:50:30 AM »
Anticipo qui l'aggiornamento del mio foglio per il predimensionamento di travi continue in c.a., ringraziando ancora una volta g.iaria per la parte relativa allo sfilamento delle barre sui nodi.

Le modifiche rispetto alla precedente versione sono diverse. Pertanto comincio con una versione "beta". Successivamente posterò il foglio nella sezione download, se possibile.

NTC08_travi_continue_REV04_beta.xls si trova al link:

https://app.box.com/s/d8ph2wudggiqe8kpn5ik

Offline g.iaria

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Re:Ancora sullo sfilamento delle barre con le formule (7.4.26)
« Reply #18 on: 08 July , 2014, 20:29:05 PM »
Anticipo qui l'aggiornamento del mio foglio per il predimensionamento di travi continue in c.a., ringraziando ancora una volta g.iaria per la parte relativa allo sfilamento delle barre sui nodi.

Le modifiche rispetto alla precedente versione sono diverse. Pertanto comincio con una versione "beta". Successivamente posterò il foglio nella sezione download, se possibile.

NTC08_travi_continue_REV04_beta.xls si trova al link:

https://app.box.com/s/d8ph2wudggiqe8kpn5ik

Ottimo lavoro, complimenti.  :oook:
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Re:Ancora sullo sfilamento delle barre con le formule (7.4.26)
« Reply #19 on: 09 July , 2014, 19:17:42 PM »
Ottimo lavoro, complimenti.  :oook:

Grazie... Sto cercando gli errori!

Offline TNA

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Re:Ancora sullo sfilamento delle barre con le formule (7.4.26)
« Reply #20 on: 02 September , 2014, 09:13:31 AM »
Colgo l'occasione per formularvi il seguente quesito.
Finora si è discusso delle travi, però è ammessa la plasticizzazione del nodo di sommità dei pilastri in quanto non è richiesta la verifica della formula 7.4.4.
 D'altronde è necessaria la plasticizzazione del nodo di base della pilastrata.
In questi casi non è riportata alcuna verifica allo sfilamento, presumo siano sufficienti le verifiche di aderenza tipo EC2.
E' corretto?
Saluti.
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Offline g.iaria

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Re:Ancora sullo sfilamento delle barre con le formule (7.4.26)
« Reply #21 on: 02 September , 2014, 20:59:03 PM »
Colgo l'occasione per formularvi il seguente quesito.
Finora si è discusso delle travi, però è ammessa la plasticizzazione del nodo di sommità dei pilastri in quanto non è richiesta la verifica della formula 7.4.4.
 D'altronde è necessaria la plasticizzazione del nodo di base della pilastrata.
In questi casi non è riportata alcuna verifica allo sfilamento, presumo siano sufficienti le verifiche di aderenza tipo EC2.
E' corretto?
Saluti.
Credo di sì.
Da un punto di vista della problematica dello sfilamento, il caso più critico è senza dubbio quello della contemporanea plasticizzazione delle travi sulle due facce del pilastro.
Il problema è presente anche nella cerniera di base della pilastrata, anche se credo che in questa zona il pericolo di sfilamento gioca un ruolo meno importante rispetto ad altre criticità che inducono maggiori rischi di comportamenti e/o rotture fragili come il taglio, la necessità di confinamento del cls e l'instabilizzazione delle barre di armatura. Ad ogni modo, data l'importanza cruciale che ha il comportamento della sezione di base delle pilastrate, al fine di evitare problemi di sfilamento un accorgimento molto importante e molto efficace è quello di portare le sovrapposizioni al di fuori della zona critica, traslandole al di sopra di essa. Se ne era parlato qui: http://ingegneriaforum.it/index.php?topic=4386.msg27472#msg27472
Penso inoltre che in una struttura intelaiata ben progettata, in cui ci sono già delle cerniere plastiche diffuse, anche nelle sezioni di testa delle pilastrate il problema dello sfilamento assume un ruolo meno critico.
« Last Edit: 02 September , 2014, 21:05:47 PM by g.iaria »
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