Le considerazioni di Renato sono molto precise e lo ringrazio.
A me resta il dubbio del motivo per cui armare con lo 0.2%. Per la parte in elevazione riesco a comprendere certi limiti, non tanto per le fondazioni.
Se per assurdo decidessi di ingrandire molto le fondazioni sicuramente ne aumenterei anche la rigidezza e quindi mi salvaguarderei da eventuali cedimenti differenziali imprevisti o sforzi altrettanto imprevedibili. Però dovrei sempre armare allo 0.2%.
E' probabile che mi sfugga qualcosa.
Sono bene accetti chiarimenti e suggerimenti.
Allego un articolo sempre trovato in rete in cui:
- per le travi a T si consiglia di assumere l'area data dall'anima;
- per le travi rettangolari invece si suggerisce il ricorso ad una sezione minima resistente.
Saluti.
L'ing. Palermo dice quello che dice Fardis a proposito delle travi a T cioè di considerare solo l'anima della trave nel calcolo dell'area di cls. da moltiplicare per la percentuale minima dello 0,2% fissata nelle NTC: cioè la sezione a T viene trattata come se fosse una sezione rettangolare avente laghezza pari all'anima ed altezza pari all'intera altezza della sezione a T.
Se però la sezione è rettangolare con la base larga all'ing. Palermo non va più bene la % dello 0.2 che viene ritenuta troppo elevata....
Ma allora all'ing. Palermo (non solo a mlui) sfugge il ragionamento (esposto nel mio precedente intervento) per cui all'ingrosso vale la relazione As min = 0.5 fctm B Ht
.
A conti fatti As min è sempre superiore allo 0,2% e quindi una sezione con meno di tale armatura non può nemmeno essere considerata una sezione in c.a.!!!!!! (Con meno di tale armatura la sezione SI ROMPE in maniera fragile !!!!!)
Se oltre a desiderare una sezione che possa CONSIDERARSI una sezione in c.a. pretendo una certa robustezza per evitare che per piccoli eventi sismici debba effettuare riparazioni anche in fondazione (difficili e costose) ecco che l'EC8 pretende un minimo dello 0,4%.