Quanto riporta la circolare a proposito dei periodi di ritorno è, a mio avviso, una "violenza" alla norma.
Non è possibile come al solito, che si emetta una norma di ben 450 pagine, in cui a volte si sfiora lo spaccamento del capello in quattro, per poi, con la circolare, dover introdurre una ulteriore regola. Ribadisco, le circolari servono solamente per chiarire ed esplicitare meglio le regole della norma. Non ad altro.
Sempre a mio avviso, quanto contenuto nel paragrafo C.3.3.2, è un refuso non cancellato relativo alla norma del 2005, in cui si parlava di periodi di ritorno superiori a quelli riportati nella norma (ma all'interno della norma stessa previsti). Per inciso nella norma del 2005 il fattore alfa era presente anche per la neve.
La statistica è una brutta bestia.
Personalmente ho la mia teoria. Ovvero che su questi aspetti di tempo di ritorno, ecc. non si può prescindere dalla natura dell'azione.
Fintantochè si parla di sisma, nella ricerca del massimo evento (probabilisticamente parlando), visto che per fortuna il sisma non si presenta giornalmente, è giusto percorrere la scala del tempo molto più in là di quanto non debba farsi per neve e vento.
Il vento ce l'hai ogni giorno, la neve ogni anno. E' anche probabile, quindi, che in 50 anni tu abbia tutto il tempo di incappare nella tempesta o nella nevicata con cui verificherai la tua struttura. Indagare più in là, alla ricerca dell'evento che non potrà mai verificarsi il 99% delle volte non ha senso.
Almeno, questa la mia personalissima opinione che mi son fatto leggendo la Norma e confrontandola con le precedenti.
Poi la circolare.....