Ciao Rambo3ITA, allego la pianta in esame.
Si tratta del piano terra di un edificio in muratura/mista costruito nel 1982 (prima che nelle Marche entrasse in vigore la normativa sismica, quindi non c'è alcun deposito al genio civile) con pilastri in c.a. negli spigoli e lungo lo sviluppo delle murature, oltre ad altri isolati.
Prendendo in esame la parete esterna sinistra, in cui si dovrà aprire una nuova finestra, io pensavo di considerare i maschi murari m1, ..., m5, in particolare m3 e m4 sono distinti perché separati dal pilastro p2. Inoltre m3 ha lunghezza inferiore a 0,3*H, quindi non considererei la sua rigidezza per la determinazione di quella della parete. Terrei conto invece della rigidezza dei singoli pilastri, come si fa per i piedritti delle cerchiature.
Inoltre, considerando la parete orizzontale sulla destra delimitata da un pilastro e nella quale c'è già un'apertura, ritengo che spostare o allargare quest'apertura non necessita il calcolo di una cerchiatura ma della sola architrave, in quanto già attualmente il maschio murario ha lunghezza inferiore a 0,3*H, quindi come caso limite si avrebbe un aumento della rigidezza della parete nel suo insieme (ma mai una diminuzione) nel caso in cui l'apertura si spostasse in modo che il maschio nella configurazione finale avesse lunghezza > 0,3*H.