Devo calcolare una struttura in c.a. a forma di parallelepipedo con 3 pareti, una soletta e una platea. Per capirci immaginate uno scatolone aperto rovesciato su di un lato senza le relative alette di chiusura come in questa foto:
Sui disegni che ho sotto mano (uno strutturale di un’opera molto simile) vedo anche l’individuazione di una “trave” all’interno della soletta dalla parte della apertura che credo sia stata messa per irrobustire la parte sospesa della struttura nel punto più critico.
Fino ad ora ho usato MasterSap per calcolare strutture a telaio senza mai esaminare la problematica delle strutture bidimensionali quali le platee e le pareti così sto guardando dei video su youtube, rileggendo la norma e sfogliando il manuale per capire come affrontare il problema ma ci sono alcuni punti non chiari.
Primo fra tutti questo video:
Verifiche e disegni di pareti(1)Passo 3.43: Per le pareti snelle è plausibile individuare le sollecitazioni globali dalle tensioni locali per quelle tozze non c’è invece corrispondenza biunivoca fra sollecitazioni globali e stato tensionale.(2)Passo 5.38: Per le pareti estese debolmente armate è possibile rinunciare alla determinazione delle sollecitazioni globali sull’intera superficie essendo più coerente eseguire la verifica locale di ogni singolo elemento guscio come per le pareti tozze.(3)Passo 6.03: Le pareti di fondazione possono essere trattate come travi a T rovescia e quindi considerate come pareti non duttili applicando una verifica locale su ogni singolo elemento e senza applicare nessuna maggiorazione della sollecitazione tagliante.(4)Inoltre nell’ultima considerazione non capisco perché si ritenga possibile derogare alle disposizioni previste nel punto 7.4.4.5.1 della presente norma.
(5)Un altro punto che non capisco è l’osservazione di pagina P6-29:
Un aspetto particolare dell’elemento guscio/piastra, per altro di facile soluzione, è la mancanza di rigidezza intorno all’asse ortogonale all’elemento stesso.
Pertanto l’attacco fra un elemento guscio ed un elemento trave complanari è una cerniera; questa situazione si verifica ad esempio nell’attacco di un pilastro che spicca da un muro. Tali aspetti vengono automaticamente risolti come descritto al par. D.6.4.7; la strategia utilizzata in automatico (denominata “cordolo”) può anche essere adottata dall’utente assegnando direttamente le proprietà statiche a un’asta che svolga la funzione di interfaccia come “cordolo”.
Perché non posso far si che nasca un momento flettente tra pilastro e guscio di default?