Ingegneria Forum

Ciao colleghi, in questi giorni mi sto occupando di n° 2 edifici a struttura portante in muratura colpiti dal recente sisma in emilia:

1- edificio isolato a pianta rettangolare di 3 piani fuori terra con solai e copertura lignei: i maggiori danni riscontrati sono fessurazioni verticali lunghe anche 4 metri che collegano le aperture ai vari piani, createsi nelle pareti perimetrali (muratura in mattoni pieni a due teste); internamente invece si notano danni ad alcune tramezzature e ad alcuni controsoffitti in arella;

2- edificio d'angolo di un complesso in centro storico di 4 piani fuori terra con murature portanti perimetrali più i due muri del vano scala centrale: i maggiori danni si sono verificati proprio nei muri del vano scala che presentano fessurazioni passanti ad ogni piano, soprattutto in corrispondenza dei pianerottoli e quindi delle porte di accesso agli appartamenti, inoltre fessurazioni importanti sono presenti nel muro di confine con la proprietà adiacente.

Secondo voi quali sono gli interventi locali più idonei al ripristino della sicurezza statica di tali edifici e magari ad un rafforzamento della loro resistenza ad un sisma???

Per il caso 1 le soluzioni pensate da me sono: a) sostituzione controsoffitti danneggiati con nuovi in cartongesso (più leggeri); b) scuci e cuci nelle fessurazioni più evidenti; c) rifacimento dell'intonaco per una fascia di 1 metro attorno alle altre fessurazioni inserendo reti in fibra di vetro; d) faciature con fibre di carbonio del fabbricato a livello dei 3 solai.

Per il caso 2 le soluzioni potrebbero essere: a) scuci e cuci attorno alle fessure nei muri del vano scala o intonaco armato da ambo i lati ovunque; b) come già suggerito nella scheda Aedes inserimento di tiranti in direzione perpendicolare ai muri del vano scala (ma in questo caso dove li ancoro? tra i due muri del vano scala solamente o tra ciascun muro del vano scala e la parete perimetrale ad esso più lontana in modo da avere una sorta di incrocio tra i tiranti??)

Scusate il poema e grazie dei suggerimenti!!!
Ciao, Ricky

per quanto riguarda l'u.i. facente parte di un aggregato, utili soluzioni si trovano in Antonino Giuffré e Caterina Carocci (a cura di), Codice di pratica per la sicurezza e la conservazione del centro storico di Palermo, con anche due esempi di progetto

Cari colleghi grazie mille dei suggerimenti,
sfortunatamente le soluzioni consigliate, che sono le migliori dal punto di vista teorico e che in buona parte
ho già adottato altrove, non sono realizzabili in questi casi poichè gli edifici non sono in fase di ristrutturazione
e sono regolarmente ammobiliati ed abitati.
Io ho la necessità di agire sulle zone danneggiate con interventi puntuali ed il meno invasivi possibile,
oltretutto visti i tempi a disposizione (ridotti) e le parcelle (ridottissime) che circolano un'analisi globale è davvero
impensabile.

Grazie comunque del contributo 
Ciao, Ricky

Concordo sull'importanza della cosa, ma dubito che in pieno centro storico mi possa tornare utile,
è assodato che non è possibile operare sulle fondazioni in tale contesto a meno che non ci siano
evidenti danni che le possano coinvolgere... questo almeno è quanto ho capito sino ad ora.

Grazie, ciao
Ricky