Ciao a tutti
Volevo sottoporre all'attenzione degli esperti l'art. 6.2.1 punto 8 dell'EC2 sulla verifica a taglio:
Per elementi soggetti prevalentemente a carichi uniformemente distribuiti, lo sforzo
di taglio di progetto non deve essere verificato a una distanza minore di d misurata
dalla faccia dell’appoggio. Si raccomanda che l’armatura richiesta per il taglio sia
estesa fino all’appoggio. In aggiunta si raccomanda di verificare che il taglio in corrispondenza
dell’appoggio non superi VRd,max [vedere anche punti 6.2.2 (6) e
6.2.3 ( Questo articolo sembra interessante perchè le costruzioni ordinarie hanno quasi sempre carichi uniformemente distribuiti.
Le armature a taglio calcolate con i valori massimi di taglio (in corrispondenza dell'appoggio), sembrano davvero essere eccessive.
Io ho progettato per molti anni con le tensioni ammissibili e là dove c'era una tau < tauC0 si mettevano solamente 3 staffe d8 al metro.
Ora i tempi sono cambiati, bisogna fare i conti con sismica, daccordo, però vedere staffature con passi dell'ordine di 10 cm e anche meno e diametri d10 o 12 mi sembra davvero eccessivo.
E' vero, bisogna fare i conti con la duttilità, quindi il passo delle staffe non deve essere elevato, però quella norma dell'EC2 mi sembra saggia.
In pratica, se non ho interpretato male, l'EC2 dice:
Se tu hai solo carichi prevalentemente distribuiti sulla trave puoi calcolare le armature a taglio NON col taglio massimo ma con quello posto ad una distanza di d dalla faccia dell'appoggio.
Poi devi mantenere costante quell'armatura fino all'appoggio e devi verificare che comunque la tua sezione non ceda nelle sole bielle compresse (vd < VRd,max).
Se la norma si applicasse con questa interpretazione, si avrebbe un buon risparmio di ferro perchè le armature si calcolerebbero con un taglio molto più ridotto.
Voi cosa ne pensate?