Author Topic: Demolizione e ricostruzione muro e nuovo ancoraggio solaio  (Read 10236 times)

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Re:Demolizione e ricostruzione muro e nuovo ancoraggio solaio
« Reply #15 on: 17 February , 2014, 11:40:10 AM »
abbandonata l'idea della trave in opera...sia in adiacenza che estradossata...

aggiungere 2 elementi in acciaio in coppia (vedi figura b, però senza getto contenitivo, in sicurezza inserirei 2 ipe 160) sotto al cordolo esistente (scoperto che ha armatura 2+2 phi12)
che è comunque collegato in modo scatolare a quelli adiacenti
forse è la soluzione meno invasiva...


la resistenza a compressione della muratura dei 2 appoggi comunque dovrebbe essere garantita dal fatto che il cordolo è in continuità con quelli ortogonali e quindi dovrebbe scaricare su una superficie maggiore...

P.s. Intervento affine (applicabile con le dovute considerazioni del caso)
http://www.constructalia.com/italiano/recuperare_con_lacciaio/vi_tecniche_di_rinforzo_e_trasformazione_di_solai_mediante_utilizzo_di_soluzioni_in_acciaio
« Last Edit: 19 February , 2014, 00:07:38 AM by acdmlk »

Offline Salvatore Bennardo

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Re:Demolizione e ricostruzione muro e nuovo ancoraggio solaio
« Reply #16 on: 17 February , 2014, 15:01:14 PM »
L'idea di gettare una trave in opera mi piace poco per le difficoltà connesse alla sua messa in forza:il solaio esistente svilupperà necessariamente un abbassamento prima di raggiungere un equilibrio definitivo con l'appoggio nel nuovo appoggio.
Ma se non hai problemi nel vederlo cedere permanentemente...

Premesso che dovrei avere avanti la situazione per vedere come operare (rendermi conto effettivamente del nuovo percorso dei carichi, al di là dei numeri), io questo aspetto "della messa in forza" non lo vedo come drammatico, trattandosi di una costruzione molto modesta.
massima mai scaduta: la tua sinistra non sappia mai del bene che fa la tua destra (sempre che sia vero che lo faccia)
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Re:Demolizione e ricostruzione muro e nuovo ancoraggio solaio
« Reply #17 on: 18 February , 2014, 10:29:46 AM »
l'intervento scelto è quello di inserire questa architrave in acciaio (doppio HE)
a sostituzione del muro da demolire
l'architrave l'ho dimensionata a semplice flessione con i carichi del solaio e del cordolo da sostenere (trascurando la resistenza del cordolo)... carico di 1200 kg/ml su una trave di 4 m (1 HEA160 è sufficiente, per modalità di intervento ne inserisco 2 in coppia)

ho verificato a compressione la muratura in tufo (resistenza 14 kg/cmq come da tabella C8A.2.2, considero il valore caratteristico e non quello di progetto)
considerando un carico concentrato allo spigolo, impronta 15 cm x 30 cm.... la verifica è soddisfatta (con il valore caratteristico e non con il valore di progetto... diviso per gammam=3)

il mio quesito/perplessità è se in realtà, il cordolo sul quale scarica il solaio, distribuisce in maniera uniforme sulla muratura ortogonale gli scarichi, e non puntuale (vedi cerchio azzurro)

puntualmente con i valori caratteristici della muratura la verifica a compressione è soddisfatta (immagino uno scarico, in esagerazione, di 2400 kg in quel punto)

« Last Edit: 18 February , 2014, 10:34:07 AM by acdmlk »

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Re:Demolizione e ricostruzione muro e nuovo ancoraggio solaio
« Reply #18 on: 18 February , 2014, 11:18:44 AM »
ok.
Come mandi in forza gli appoggi delle HE?
Qualche volta ho inserito dei piatti a misura (sia come base, sia come spessore) forzandoli con la mazza.
Io alle HE farei attraversare l'intero muro.
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Re:Demolizione e ricostruzione muro e nuovo ancoraggio solaio
« Reply #19 on: 18 February , 2014, 14:24:48 PM »
ok.
Come mandi in forza gli appoggi delle HE?
Qualche volta ho inserito dei piatti a misura (sia come base, sia come spessore) forzandoli con la mazza.
Io alle HE farei attraversare l'intero muro.

Infatti questo è anche un altro mio dubbio operativo
la messa in opera degli appoggi, su un letto di malta pensavo
Perchè la necessitá di un piatto di appoggio (se non voglio aumentare l'impronta di scarico)?
Ho un'impronta (così facendo) di 15(incasso) x 30 così ipotizzata...per la trave in acciaio... (Gli hea li solidarizzo o con delle barre saldate o con una bullonatura trasversale...)

Bennardo, secondo te o scarico di questo solaio verrá ripartito dai cordoli ortogoanli alle murature sottostanti!? O ho comunque uno scarico puntuale?
« Last Edit: 18 February , 2014, 14:26:21 PM by acdmlk »

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Re:Demolizione e ricostruzione muro e nuovo ancoraggio solaio
« Reply #20 on: 18 February , 2014, 14:59:57 PM »
Il piatto che dicevo io lo infili dopo che hai messo le HE, a pressione, con la mazza, per mandare in forza l'appoggio, per evitare "cedimenti".
Lo spessore di questo piatto deve essere adeguato, un po' maggiore dello spazio vuoto che rimane dopo che hai infilato le HE.
Io calcolerei di fare l'appoggio della malta 6-7 mm meno e poi ci infilerei un piatto di 10 mm.

In ogni caso i due HE dovranno essere calastrellati nella parte inferiore con dei piatti, specie vicino agli appoggi, dove manca una parte il muro a contrastare la "furiuscita" dai vincoli. (Scusa, vedo che in altro modo lo avevi detto).

Il due cordoli ortogonali trattenendo (se i ferri dei nodi sono stati piegati nel verso giusto) il cordolo qui in discussione, riportano lo scarico anche negli altri muri.
Se ad es. uno dei due appoggi nuovi si abbassa verrà in buona parte trattenuto dal corrispondente cordolo ortogonale....
Non sarà mai uno scarico puntuale, a meno che le armature dei nodi siano mal messe o per nulla risvoltate.
Prima che coi numeri occorre imparare a saper vedere come si deforma la struttura...
« Last Edit: 18 February , 2014, 15:12:06 PM by Salvatore Bennardo »
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Re:Demolizione e ricostruzione muro e nuovo ancoraggio solaio
« Reply #21 on: 19 February , 2014, 09:50:45 AM »
Secondo me ci sono dei problemi nello scarico dei due profili nella muratura sottostante.
Se il carico sulle putrelle é 1200 kg/m (supposto già fattorizzato), su una luce netta di 3.70 m la forza da scaricare all'appoggio é:
F = 1200*3.7/2 = 2220 kg.
Se la muratura é larga 26 cm, la superficie su cui scarica la coppia di HEA160 inflessi é:
A = 2x160*(260/2) = 41600 mmq.
La tensione di calcolo é quindi:
sigma.d = 22200/41600 = 0.53 MPa.
Per muratura di tufo (fm = 1.4 MPa) in LC1 (FC = 1.35) si ha una resistenza di calcolo (gamma.m = 3):
fd = 1.4/(1.35*3) = 0.35 MPa < sigma.d !!!
« Last Edit: 19 February , 2014, 09:53:12 AM by g.iaria »
Un bravo scienziato è una persona con delle idee originali.
Un bravo ingegnere è una persona che fa un progetto che funziona con il minor numero possibile di idee originali.

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Re:Demolizione e ricostruzione muro e nuovo ancoraggio solaio
« Reply #22 on: 19 February , 2014, 10:06:19 AM »
Per allargare l'impronta A potrebbe mettere sotto le HE un'unica piastra più larga?

Ma il muro ortogonale al solaio da sostenere manca come in quella vista assonometrica?
Serve a contenere meglio lateralmente le HE.

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Re:Demolizione e ricostruzione muro e nuovo ancoraggio solaio
« Reply #23 on: 19 February , 2014, 10:38:15 AM »
Secondo me ci sono dei problemi nello scarico dei due profili nella muratura sottostante.
Se il carico sulle putrelle é 1200 kg/m (supposto già fattorizzato), su una luce netta di 3.70 m la forza da scaricare all'appoggio é:
F = 1200*3.7/2 = 2220 kg.
Se la muratura é larga 26 cm, la superficie su cui scarica la coppia di HEA160 inflessi é:
A = 2x160*(260/2) = 41600 mmq.
La tensione di calcolo é quindi:
sigma.d = 22200/41600 = 0.53 MPa.
Per muratura di tufo (fm = 1.4 MPa) in LC1 (FC = 1.35) si ha una resistenza di calcolo (gamma.m = 3):
fd = 1.4/(1.35*3) = 0.35 MPa < sigma.d !!!


i 1200 kg/ml sono da me considerati, senza influenza di scarico da parte del cordolo!
ho seguito anche io i tuoi stessi calcoli, e per questo sono preoccupato per questa soluzione,
come chiedevo a Bennardo in realtà il solaio è collegato al cordolo che è collegato ortogonalmente agli altri cordoli
lo scarico non dovrebbe essere puntuale sull'impronta degli HE ma distribuito sull'impronta dei cordoli ortogonali (o almeno in quota parte)
no?
@Bennardo si purtroppo quei 2 muri mancano, l'assonometria è fedele

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Re:Demolizione e ricostruzione muro e nuovo ancoraggio solaio
« Reply #24 on: 19 February , 2014, 14:18:32 PM »
i 1200 kg/ml sono da me considerati, senza influenza di scarico da parte del cordolo!
ho seguito anche io i tuoi stessi calcoli, e per questo sono preoccupato per questa soluzione,
come chiedevo a Bennardo in realtà il solaio è collegato al cordolo che è collegato ortogonalmente agli altri cordoli
lo scarico non dovrebbe essere puntuale sull'impronta degli HE ma distribuito sull'impronta dei cordoli ortogonali (o almeno in quota parte)
no?
Come pensi di quantificare l'aliquota di carico portata dai cordoli e quella portata dalle travi in acciaio?
Tieni conto che visti i margini di insicurezza con cui non viene verificato lo schiacciamento della muratura sotto le HEA, una sottostima del carico portato da queste ultime può facilmente innescare una rottura per schiacciamento.
Sarebbe dunque cosa buona e giusta continuare a considerare le sole travi d'acciaio come portanti e consolidarne la zona di appoggio per aumentare la resistenza a schiacciamento, ad esempio predisponendo un baggiolo in betoncino in modo da diffondere meglio gli sforzi nella muratura.
« Last Edit: 19 February , 2014, 14:20:28 PM by g.iaria »
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Re:Demolizione e ricostruzione muro e nuovo ancoraggio solaio
« Reply #25 on: 19 February , 2014, 16:44:13 PM »
Non so perché, ma ho maturato l'idea che farei ingrossare il vecchio cordolo (staffe a cappello attorno con alcune barre nuove sotto), per non toccare minimamente quello spigolo di muratura.
L'ingrossamento non interessa la parte poggiata sopra il muro.
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Re:Demolizione e ricostruzione muro e nuovo ancoraggio solaio
« Reply #26 on: 19 February , 2014, 18:28:21 PM »
Non so perché, ma ho maturato l'idea che farei ingrossare il vecchio cordolo (staffe a cappello attorno con alcune barre nuove sotto), per non toccare minimamente quello spigolo di muratura.
L'ingrossamento non interessa la parte poggiata sopra il muro.

Si era la prima soluzione pensata (trave in aderenza collegata al cordolo)
però è anche piuttosto invasiva come soluzione in quanto avrei dovuto demolire dei travetti del solaio tessuto ortogonalmente e i travetti o comunque il cordolo esistente sopra il muro da demolire per collegare il tutto.
la mia idea è comunque di lasciare i solaio esistenti mutuamente già collegati tra di loro con il loro comportamento (a piastra?)

 :linciaggio: (questa è la mia parte cattiva che cerca di convincere la mia parte responsabile) le HE di rinforzo cerco di vederle piuttosto come un rinforzo a flessione del cordolo esistente (altezza comunque superiore ai 35 cm) che, calcoli alla mano, ha già comunque dopotutto un suo MRd di 19,85 kNm. Nonostante non sia certo del collegamento ai nodi dei cordoli, penso (voglio immaginare) che il carico si distribuisca su un'impronta di carico maggiore grazie appunto ai cordoli ortogonali
(in realtà, lo spigolo "vivo" è soltanto uno, una delle 2 pareti ortogonali prosegue per un altro metro, quindi diciamo che ho un carico centrato alla muratura.
ho intenzione di far mettere del cls sotto agli appoggi per tutta l'impronta e tutto lo scasso.

vi ringrazio per i PREZIOSI consigli e i PREZIOSI suggerimenti per questo quesito/lavoro "anomalo"
le qualità del problem solving immediato purtroppo non sono insite in me


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Re:Demolizione e ricostruzione muro e nuovo ancoraggio solaio
« Reply #27 on: 19 February , 2014, 21:08:19 PM »
La prossima volta dobbiamo essere più precisi. Uno dei due continua per un metro, mentre prima dicesti che l'assonometria era fedele.

Ero fermo sull'idea di non toccare, scassare, quei punti dei muri. Per l'angolo libero è una situazione molto critica, al di là delle verifiche teoriche sulla muratura (la parte esterna del tufo è destinata a sbriciolarsi).
Quel cordolo da ora in poi lo chiamiamo trave. Ha un'altezza > di 35, più che decente per una trave.
Per evitare scassi etc. etc. (guai a disturbare equilibri stabilitisi da tempo) potresti mettere sotto la trave una lastra placcata, lungo la luce netta, non dentro i muri.
Vista la modesta entità dei carichi, molto probabilmente quel cordolo ha già una staffatura minima per fronteggiare il taglio.
Semplice, no?
Ed anche più sbrigativo e più estetico.

Sotto questa luce, i due HE mi sembrano "esagerati" ed in un certo senso più dannosi a causa degli scassi in quei punti dove già siede da tempo la trave.

Capisco che è antipatico far cambiare idea, specie a chi non è predisposto a cambiarla.

« Last Edit: 19 February , 2014, 21:10:35 PM by Salvatore Bennardo »
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