Scusate se faccio un'altra domanda sulle cerchiature...
Mi sto scervellando di capire come va determinata la forza ultima da applicare al portale costituito dai montanti e dal traverso di una cerchiatura in c.a. (e non in acciaio).
Mi spiego: l'altezza della sezione trasversale si trova con la determinazione della variazione della rigidezza (+/-15%); poi però vanno determinati la forza e lo spostamento al limite elastico della cerchiatura, entrambi ricavabili dal momento resistente.
Il mio problema è questo: nota la geometria (base e altezza) e l'armatura longitudinale (As e A's), il momento resistente Mr è quello a flessione semplice o a pressoflessione?
In quest'ultimo caso qual è la forza assiale da considerare, visto che ancora sono ignoti i carichi assiali a trazione/compressione sui montanti dovuti ai carichi verticali + forza orizzontale,quest'ultima ancora da determinare?
Se invece calcolo il momento resistente a sola flessione, riesco a risalire facilmente alla forza al limite elastico e a quella in corrispondeza dello spostamento ultimo della parete, da applicare poi al telaio; risolvendolo, si trova una forza di trazione su un montante e una di compressione sull'altra. (Considero i diagrammi dovuti ai carichi verticali allo SLU e quelli d'inviluppo dovuti ai carichi verticali in combinazione sismica + carico orizzontale "caratteristico": la trazione è dovuta ovviamente al carico orizzontale).
La verifica a pressoflessione è sempre soddisfatta, mentre quella a tensoflessione non lo sarà mai!!! E questo perché Mr-tensflex<Mr-flex<Mr-presflex!!!
La determinazione di Mr a flessione semplice è suggerita nel manuale ACM della Aedes (pagina 15, nella versione che ho scaricato in passato). Tuttavia, poi si trattano esempi solo di cerchiature metalliche...
Sul libro del Pugi (sempre Aedes) è trattata prima una cerchiatura metallica poi si passa a una in c.a. senza però dir niente sul suo dimensionamento (si trovano all'improvviso montanti 25x25); il telaio è tuttuvia risolto considerando la formazione delle cerniere plastiche prima sul traverso e poi sui montanti, con un complesso calcolo delle rotazioni delle cerniere plastiche.
Sul Ciavattini, invece, per il predimensionamento dei montanti in c.a. si sceglie un valore di tentativo di "alfa" che è il coefficiente moltiplicativo di d^2*b*fcd per ottenere il momento resistente determinato per equilibrio alla rotazione dalla quota dell'armatura tesa che quindi non interviene nel calcolo di predimensionamento (l'ipotesi iniziale è di trascurare l'armatura compressa e di rimanere nei campi di rottura a flessione): in tal modo si determina la forza ultima e la si applica al telaio ma, essendo tale forza più bassa di quella determinata attraverso il vero momento resistente a flessione con tutte le armature (tese e compresse), la verifica a tensoflessione è positiva. Non ho però capito se debba essere effettuato un controllo "a posteriori" per capire se il valore "alfa" ipotizzato inizialmente sia coerente con i risultati ottenuti.
Infine, sul foglio di calcolo di Interstudio il momento resistente è funzione del carico assiale posto pari a "BxHxSigma", in cui B e H sono le dimensioni della sezione trasversale del montante, e Sigma è la minima tensione verticale agente sui due maschi ai lati della cerchiatura. Nessun calcolo è svolto sul telaio (montanti + traverso) che non è preso minimamente in considerazione.