Seguendo il tuo ragionamento sarebbe come dire che se ho una trave appoggiata (prima condizione: isostatica - terza condizione: stesso vincolamento a terra), con un carico P in mezzeria (seconda condizione: carichi sempre identici e posizionati in nodi omologhi), qualsiasi sia la luce della trave ottengo sempre lo stesso momento in mezzeria.
Cosa assolutamente non vera come ben sanno anche i sassi.
zax, credo che non sia come dici.Spero che il discorso, spingendosi solo apparentemente su altri binari, non crei confusioni nell'amico ercipolla.
Se siamo preliminarmente d'accordo, la trave app.-app. la vediamo benissimo come una sistema appartenete all'insieme delle strutture reticolari anzidette, cioè è una struttura reticolare isostatica ridotta ad una sola asta.
La tesi enunciata vale nell'ipotesi di carichi applicati solo e unicamente nei nodi, altrimenti, sappiamo benissimo, non potrebbe applicarsi il metodo cremoniano o altre tecniche di risoluzione quale il metodo di Ritter. Detto in altro modo, questa ipotesi è necessaria per poter parlare di cremoniano o di Ritter ed è richiamata chiaramente nella seconda condizione.
Fatte le superiori precisazioni,
zax, penso tu abbia spostato il problema (la domanda di ercipolla, che non è cosa da poco) in un altro ambito,
cioè hai spostato il problema di quella tesi enunciata per l'insieme delle strutture reticolari isostatiche che sono soggette solo a sforzi assiali a una trave appoggiata-appoggiata (struttura reticolare isostatica fatta di una sola asta), alla quale il carico che dici non è applicato nei nodi, contrariamente alle ipotesi.
Per rimanere off topic, visto che è stata tirata in ballo questa trave app.-app. con un carico applicato non in uno dei nodi, riporto la figura che segue e delle semplici conclusioni generali che ho ricavato (non servirebbe precisarlo che sono valide per il solo sistema in figura)
Ci stiamo muovendo nelle classiche ipotesi di comportamento lineare.
Aggiungo che il carico potrebbe essere anche inclinato, o in altro modo, in C si pensi ci sia pure un carico concentrato orizzontale H.
Siano date due strutture simili, cioè che differiscono per il solo rapporto geometrico di scala, che chiamo rs.
Nelle suddette due strutture le rispettive coppie uguali dei carichi P e H siano applicate alla stessa ascissa adimensionalizzata xa=a/l=cost, cioè stessi carichi applicati negli stessi punti omologhi.
In efeftti il discorso che seguirà vale anche se i due carichi P e H non sono applicati nello stesso punto C, ma potrebbero essere applicati in due punti diversi, C1 e C2, purché nelle due strutture geometricamente simili siano applicati nei rispettivi punti omologhi.
Ebbene, con dei semplici sviluppi, lavorando sulle formulette della figura:
Reazioni vincolari, sforzo normale e taglio non dipendono dal rapporto di scala (e fin qui siamo pare siamo nella stesa tesi enunciata ieri per le strutture reticolari).
Il momento flettente varia linearmente con il rapporto di scala.
Si noti che fin qui le due travi potrebbero avere anche diverso EJ.
Per quanto attiene gli spostamenti, essi invece dipendono in maniera non lineare dal fattore di scala e dipendono anche dalle due travi per mezzo di EJ al denominatore.