Mi spiego: se considero tutti i vincoli come se fossero un appoggio semplice, avrei (prescindendo da eventuali azioni orizzontali che vado a trascurare) solo reazioni verticali che passano ognuna per l'appoggio (il plinto). E quando andrò a dimensionare il plinto, avrò solo una sollecitazione "centrata" ....
Se invece tratto il generico vincolo come un incastro, avrò sì una sollecitazione verticale, ma anche un momento e quindi, in pratica, uno sforzo sì verticale, ma "eccentrico"....Cia a tutti.
Mi hanno chiesto di esprimere un parere sul modo di considerare i cincoli.
Attenzione: non è un argometo di poco conto.
Se i vincoli non vengono simulati correttamente si ottengono valori completamente sballati rispetto alla realtà.
Questo è un argomento che fa capire quanto sia discutibile l'apparente precisione e sofisticazione del calcolo.
Comiunciamo con l'affermare che raramente un appoggio nella realtà è un vero appoggio e raramente un incastro è un incastro. Anche nelle strutture più semplici si può annidare qualche trappola che sballa tutti i risultati.
Facciamo un esempio:
Consideriamo una capriata qui sotto di 18 m.
La prima simulazione è stata fatta consideranto due appoggi agli estremi (prima figura in alto). Si ottengono i risultati (SLE) di compressione delle aste indicati nella seconda figura. Come si vede la catena inferiore non è molto sollecitata.
Ma il vincolo che abbiamo messo non consente nessun movimento in direzione X-Y-Z.
Siccome la capriata si appoggia ad un pilastro, non è mica tanto vero che il movimento in direzione X-Y è nullo perchè il pilastro si feltte leggermente verso l'interno.
Quindi proviamo a mettere i vincoli Appoggio-Carrello in modo da svincolare la direzione X.
Ripetiamo il calcolo in (figure 3 e 4) e, sorpresa, otteniamo una catena inferiore che lavora molto di più di quanto avevamo ottenuto prima.
Risultato col primo calcolo ho ottenuto dei valori non veritieri ed alcune aste (catena inferiore) hanno degli sforzi notevolmente inferiori a quanto si avrebbe nella realtà.
Ora passiamo ad esaminare la struttura di Bidiblu.
Quella struttura possimo calcolarla nei seguenti modi:
1) calcolo del telaio superiore considerando i vincoli inferiore tutti incastrati. Poi con quelgi sforzi dimensiono le fondazioni.
2) calcolo del telaio superiore considerando i vincoli inferiore tutti appoggiati. Poi con quelgi sforzi dimensiono le fondazioni.
3) calcolo del telaio superiore assieme alle fondazioni considerate poggianti su suolo elastico.
In tutti e 3 i casi otterrete risultati completamente differenti.
in 2) non si ottengono momenti alla base.
in 1) e 2) si ottengono delle punte di azione assiali (N) maggiori del caso 3) perchè l'opzione 3 considera i cedimenti elastici e quindi si ottiene una sorta di ridistribuzione delle azioni sulle aste dovute ai carichi.
Quale è quella giusta?.
Quella che si avvicina più alla realtà.
E' ovvio che l'opzione 3 è la migliore, ma in quel caso si otterranno delle N minori dell'opzione 1 e 2 che potranno essere utilizzate nel caso la struttura poggi su appoggi molto rigidi.
Quanto al vincolo se debba essere considerato appoggio e incastro, va considerato il vincolo reale. Se ad esempio i pilasrtri sono esistenti in muratura, non saranno in grado di trasmettere momento. allora sarà più realistico un appoggio e non un incastro.
Molto altre considerazioni si potrebbero fare.
Ad esempio il vincolo dei solai.
In genere il primo solaio poggia su muri in calcestruzzo che offrono un vincolo più vicino all'incastro e non all'appoggio.
Viceversa il solaio sottotetto in genere non ha vincoli alle estremità per cui quel solaio è da considerarsi appoggiato.
poi però intervine il fluage, o rilassamento lento che fa ruotare viscosamente le sezioni di incastro aumentando il momento in campata. Pertano il nostro momento elastico di campata aumenta nel tempo, mentre quello dell'incastro all'appoggio diminuisce.
Questo fatto giustifica l'introduzione nei programmi di un "momento minimo di campata".
Le cose non sono così semplici come appaiono a prima vista.
Ciao, alla prossima