Author Topic: Coefficiente alfa c della resistenza a taglio-compressione  (Read 12817 times)

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Offline g.iaria

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Re: Coefficiente alfa c della resistenza a taglio-compressione
« Reply #15 on: 02 April , 2012, 15:47:01 PM »
A distanza di tempo ho ritrovato la soluzione alla questione in parole molto molto semplici su un libro di testo (Mezzina-Raffaele-Vitone) di Tecnica. Per un generico elemento soggetto contemporaneamente a sforzo normale e momento flettente subisce un certo effetto denominato EFFETTO TRAVE-COLONNA. Praticamente l'inflessione indotta dal momento flettente determina un'interazione tra deformazione trasversale dovuta al momento ed azione assiale: lo sforzo normale di compressione riduce la rigidezza flessionale, mentre la forza di trazione produce l'effetto opposto!

(Per aiutarsi a capire basta immaginare un'asta orizzontale soggetta a momento negativo simmetrico in entrambi i nodi, più sforzo normale di compressione o trazione)
Credo che tu sia fuori strada.
L'effetto trave-colonna è essenzialmente una non linearità geometrica, consiste nel considerare gli effetti dell'azione assiale non più sulla configurazione indeformata, ma su quella deformata per flessione.
Non ha niente a che fare con la formula di verifica del taglio, i cui effetti e significato fisico è già stato spiegato negli interventi precedenti.
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Freeman Dyson

Offline Salvatore Bennardo

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Re: Re: Coefficiente alfa c della resistenza a taglio-compressione
« Reply #16 on: 02 April , 2012, 19:16:21 PM »
Credo che tu sia fuori strada.
L'effetto trave-colonna è essenzialmente una non linearità geometrica, consiste nel considerare gli effetti dell'azione assiale non più sulla configurazione indeformata, ma su quella deformata per flessione.
Non ha niente a che fare con la formula di verifica del taglio, i cui effetti e significato fisico è già stato spiegato negli interventi precedenti.

Io non vorrei né quotare né non quotare mal88 o altri, ma dico solo questo.
Sono in eterna fase di aggiornamento a NTC 2008.
Con i due 3d qua e là mi sono fatto un'idea chiara sul significato fisico di sto cavolo di alfa c, anche per c.a. normale.
Dovrei leggere quel libro che dice mal88 per capire cosa dice mal88, ma non ce l'ho.
Ho un altro libro del Mezzina, e non ritrovo (o non ho saputo cercare) questa storia dell' "effetto trave-colonna".
Non ho appresso il mio A+3 che parla di alfa c solo nel capitolo del c.a.p., e secondo me A+3 "sbaglia" a considerare alfa c = 1 per c.a. normale come fa EC2, perché dovrebbe spenderci due parole perché NTC non lo pongono = 1 per c.a. normale, se non in caso di trazione.

Conclusione:
A questo punto se non leggo cosa è "effetto trave-colonna", sono spinto a dare ragione a g.iaria, e valgono tutte le considerazioni conclusive che abbiamo fatto prima.
Questo perché ho un'idea fisica chiara del deterioramento della resistenza a taglio all'aumentare della fcd.
massima mai scaduta: la tua sinistra non sappia mai del bene che fa la tua destra (sempre che sia vero che lo faccia)
sin²(theta)=omega*sin(alfa)
Mitico Crozza! Commento di Bossi dopo le disastrose elezioni amministrative: "Poteva andare peggio. Potevo avere più figli..." (per come replicato in un post da ing.Max)

Offline g.iaria

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Re: Coefficiente alfa c della resistenza a taglio-compressione
« Reply #17 on: 02 April , 2012, 20:35:46 PM »
Due parole su questo effetto trave-colonna.
E' uno degli effetti della non linearità geometrica, lo si considera qualora si arrivino a grandi spostamenti della struttura nel corso dell'analisi (tipicamente le analisi non lineari).
Tipico degli elementi presso-inflessi che raggiungono forti deformazioni trasversali rispetto ai punti di estremità dove è applicato lo sforzo normale, ad esempio una colonna caricata di punta in cui si sono formate due cerniere plastiche aventi momento dello stesso segno.
Presa la configurazione deformata dell'elemento, se le deformazioni trasversali sono molto grandi lo sforzo normale tenderà a mantenere l'asta curvata, per cui per generare una data curvatura dell'elemento servirà un momento flettente più basso rispetto a quello teorico calcolato secondo la classica teoria della trave, l'effetto è quindi una rigidezza apparente ridotta rispetto alla configurazione indeformata iniziale. Viceversa uno sforzo di trazione tenderebbe a raddrizzare l'asta e quindi servirebbe un momento flettente più alto per raggiungere una data curvatura, l'effetto è quindi una rigidezza apparente maggiore rispetto alla configurazione indeformata iniziale.
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Freeman Dyson

Offline quattropassi

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Re: Coefficiente alfa c della resistenza a taglio-compressione
« Reply #18 on: 02 April , 2012, 23:36:15 PM »
Bah... nel 2009 la cosa mi parve chiara durante il corso di Orlando, e da allora non ho più ripreso in mano la pagina 6 della dispensa che avrete senz'altro visto perché fu la prima a comparire.
Presumo (ma non ho controllato) che anche Angotti et alii la riproducano.
Comunque ripropongo il materiale attingendolo da
http://www.ordineingegneriarezzo.it/old/didattica/Orlando_Arezzo_5giu2009.pdf

Domando scusa se la pagina 6 non dovesse entrare nulla con la domanda.  :byebye:
* Se ci scambiamo un dollaro, ognuno rimane con un dollaro.
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