Dalle foto si vede che i vari conci della trave costituenti la croce sono collegati tra loro mediante giunti a raggiera realizzati alternando spinotti a bulloni con rondelle lungo i due fianchi esterni delle travi portanti. Sono poi presenti lungo tutta l'estensione ulteriori spinotti e bulloni sui due lembi estremi, probabilmente per tenere insieme la sezione composta a cassone.
Riporto uno stralcio del "Piazza-Tomasi-Modena", che si applica perfettamente al caso in esame:
"I connettori provvisti di testa o di dadi, combinati con rondelle di diametro in genere piuttosto grande, sono spesso fonte di problemi, e rappresentano comunque un fattore di rischio importante. Oltre a frenare il deflusso normale dell'acqua sulle superfici verticali, impediscono anche il rigonfiamento trasversale del legno. Le tensioni di compressione che localmente ne derivano provocano facilmente una fessurazione elevata in caso di successivo essiccamento, ricreando quindi le condizioni per la penetrazione dell'acqua."
Dalle foto è difficile valutare lo stato di conservazione del legno dato che il rivestimento in catramina nasconde all'occhio eventuali difetti superficiali.
Bisogna comunque rilevare che l'unico presidio protettivo che è stato previsto per l'esposizione ambientale della croce è proprio questo rivestimento superficiale in materiale bituminoso, che comunque ha dei limiti perchè non va ad impregnare il legno in profondità e quindi non protegge adeguatamente dalle potenziali infiltrazioni d'acqua attraverso le fessure.