Penso proprio di no.
O meglio, non dovrebbe essere così, perchè qualsiasi sia il tipo scelto, la fondazione dovrebbe essere notevolmente più rigida, salvo caso particolari, della sovrastruttura.
Mi pare, ad esmpio, che, in qualche pubblicazione di Ghersi, lui proponga, in prima approssimazione, che, nel caso di travi rovesce, l'inerzia delle stesse sia almeno il quadruplo della somma delle inerzie delle travi sovrastanti. Ovvio che il tutto dipende dalla tipologia del terreno e da ancora altri fattori, ma le fondazioni devono essere molto rigide per evitare cedimenti eccessivi, assoluti e/o differenziali.
Infatti, molti autori propongono, anche al fine di non andare a ipotizzare un periodo proprio delle struttura irreale e tale da ridurre fittiziamente, nello spettro di risposta, le accelerazioni, di calcolare la sovrastruttura come vincolata al piede con incastri.
Questo per quanto riguarda le situazioni "reali".
Se ti riferisci, invece, alle risultanze di calcoli effettuati con i programmi in commerci, è possibile senz'altro che conducano a risultati diversi, per le diverse deformabilità (specialmente dal punto di vista numerico) delle fondazioni. Tutto ciò a prescindere dal fatto che le sollecitazioni da carichi permanenti si scaricano su strutture con calcestruzzi non ancora del tutto maturi, che consentono adattamenti viscosi anche in fondazione, mentre invece solo i carichi accidentali ed il sima si scaricano su una struttura "completa" e aderente al telaio spaziale sia come schema che come caratteristiche dei materiali.
Occorrerebbe anche valutare la coerenza dei metodi di modellazione e calcolo dei diversi tipi di fondazione: sappiamo che, se la teoria sul comportamento delle strutture in elevazione ha delle notevoli complessità, nel campo delle fondazioni ci sono incertezze, specialente numerico-computazionali, molto maggiori. La schematizzazione alla Winkler è una mera astrazione numerica (l'interazione terreno-struttura, come ci insegna Viggiani, segue regole molto più complesse), anche se adoperta praticamente da tuti i programmi in commercio, mentre la schematizzazione del plinto su pali è svolta con ipotesi teoriche differenti e con modalità differenti, di appropriatezza tutta da verificare.
Insomma, il mio parere (non mi permetto di dare consigli) è di fare fondazioni rigide: se ne gioverà la struttura, e il calcolo con incastri al piede sarà sufficientemente (dal punto di vista ingegneristico e non "farmacistico") aderente alla realtà.