Author Topic: MALEDETTO C.A.  (Read 14873 times)

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Offline salvo@ing

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Re: MALEDETTO C.A.
« Reply #15 on: 13 September , 2010, 21:16:09 PM »
lo spessore delle pareti è definito dal punto 7.4.6.1.4 ed è correlato all'altezza libera di interpiano, a prescindere dalal modellazione. La trave non ci vuole. Se non ricordo male se definisci i tronchi pari all'interpiano e inputi la parete tronco per tronco sismicad riconosce correttamente l'altezza libera di interpiano, altrimenti fregatene della nota di modellazione (clicca sulla V e digli valutato!)
Ho fatto esattamente così, modellandola parete per tronchi pari all'interpiano.
Unica nota, da capire: in sede di verifica, considero l'intera parete o la valuto pezzo per pezzo (per tronchi)?
Bada che son tutte pareti tozze, quindi ho bisogno dell'armatura inclinata, quindi se verificassi per tronchi (come sto facendo), per ogni interpiano devo avere armatura inclinata.
S.L.F.

Offline salvo@ing

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Re: MALEDETTO C.A.
« Reply #16 on: 13 September , 2010, 21:18:50 PM »
Scusate se domando ancora. E' una questione legata specificamente a Sismicad?
No! Tecnicamente come inserisci una trave all'interno di un setto sismico? Ci sarebbe un inutile groviglio di armature.
Vedila un pò come si fa nelle strutture in c.a.p.: la parete non è mai tagliata da travi, ed ospita una mensola per appoggiarvi i tegoli. Qui sessa cosa: solo che la mensola non serve poiché il solaio vien "gettato" in parete.
Ciao
S.L.F.

Offline Ing. Edoardo

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Re: MALEDETTO C.A.
« Reply #17 on: 13 September , 2010, 22:33:41 PM »
Credo che sia una notazione generica, Max, in quanto una parete in c.a. viene riconsciuta come tale per cui non ha bisogno della trave ( o cordolo) come nele strutture in muratura. Nel mio software se metto una trave in c.a. sopra una parete in c.a. mi manda a quel paese :)
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Offline ing.Max

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Re: MALEDETTO C.A.
« Reply #18 on: 14 September , 2010, 08:46:17 AM »
Ok ho capito, con il mio sotware non ho bisogno di eliminare la trave, che per altro non risulta sollecitata a flessione in corrispondenza del setto, pertanto i ferri longitudinali sono di solito costituiti dal minimo di norma.

ciao e grazie
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Offline _automa_

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Re: MALEDETTO C.A.
« Reply #19 on: 14 September , 2010, 09:21:53 AM »
Ho fatto esattamente così, modellandola parete per tronchi pari all'interpiano.
Unica nota, da capire: in sede di verifica, considero l'intera parete o la valuto pezzo per pezzo (per tronchi)?
Bada che son tutte pareti tozze, quindi ho bisogno dell'armatura inclinata, quindi se verificassi per tronchi (come sto facendo), per ogni interpiano devo avere armatura inclinata.

le pareti i nfase di verifica si devono considerare intere altrimenti tutti i discorsi sulel altezze critiche e sul diagramma linearizzato del momento flettente che trovi in 7.4.4.5.1 non possono funzionare


Offline salvo@ing

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Re: MALEDETTO C.A.
« Reply #20 on: 14 September , 2010, 10:37:52 AM »
le pareti i nfase di verifica si devono considerare intere altrimenti tutti i discorsi sulel altezze critiche e sul diagramma linearizzato del momento flettente che trovi in 7.4.4.5.1 non possono funzionare


Si, son d'accordo, ma in tutto ciò c'è un problema concettuale: quando inserisco le pareti per tronchi, e non vedo altra soluzione praticabile, esse son considerate tozze (lunghezza 3,5 m. ed h_interpiano 3,00 m.). Quando passo alla fase di verifica, se effettuo la verifica dei tra tronchi come fossero unico blocco, avrei h_totale=9 m. ed l=3,5 m. Pertanto la parete non diventa più tozza. Inoltre siccome credo che non sia possibile gettare in unica soluzione l'intera parete, occorre prevedere armatura inclinata per eventuale scorrimento, cosa che posso inserire, prevedendone gli effetti, solo se verifico per tronchi, così come da inserimento.
S.L.F.

Offline _automa_

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Re: MALEDETTO C.A.
« Reply #21 on: 14 September , 2010, 15:37:56 PM »
Si, son d'accordo, ma in tutto ciò c'è un problema concettuale: quando inserisco le pareti per tronchi, e non vedo altra soluzione praticabile, esse son considerate tozze (lunghezza 3,5 m. ed h_interpiano 3,00 m.). Quando passo alla fase di verifica, se effettuo la verifica dei tra tronchi come fossero unico blocco, avrei h_totale=9 m. ed l=3,5 m. Pertanto la parete non diventa più tozza. Inoltre siccome credo che non sia possibile gettare in unica soluzione l'intera parete, occorre prevedere armatura inclinata per eventuale scorrimento, cosa che posso inserire, prevedendone gli effetti, solo se verifico per tronchi, così come da inserimento.

lascia perdere i tronchi e livelli che sono semplicemente convnzioni per l'inseirmento di un oggetto in un programma di calcolo.
la perete la devi considerare intera per tutta l'altezza in fase di verifica e te l'ho dice il 7.4.4.5 (anceh se fra le righe). Te lo dice quando ti disegna il diagramma delal figura 7.4.2. Te lo dice quando definisce l'altezza critica (in particola modo quando definisce l'altezza hw della parete che è diversa dall'altezza del primo piano).

Poi ti dice che per le strutture CDA [....] intendendendo per snelle le pareti con rapporto tra altezza e larghezza superiore a due. Si parla di altezza e larghezza della parete e non dell'interpiano.

Per quanto riguarda la verifica a scorrimento, qeusta va fatta solo in zona critica, pertanto, se qualcuno piu esperto di me non mi contraddice, essendo la zona critica sempre al massimo contenuta all'interno del primo piano, tale verifica va eseguita solo all'interfaccia fondazione-parete.

un esempio di come procedo:
parete inserita per tronchi:

e la stessa parete parete verificata per intero

« Last Edit: 14 September , 2010, 15:47:31 PM by _automa_ »

Offline Ing. Edoardo

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Re: MALEDETTO C.A.
« Reply #22 on: 14 September , 2010, 16:03:01 PM »

Per quanto riguarda la verifica a scorrimento, qeusta va fatta solo in zona critica, pertanto, se qualcuno piu esperto di me non mi contraddice, essendo la zona critica sempre al massimo contenuta all'interno del primo piano, tale verifica va eseguita solo all'interfaccia fondazione-parete.


Sono  abbastanza d'accordo con te e, pur non essendo più esperto di te, non è detto che la zona critica sia contenuta sempre all'interno del primo piano.. Prendi ad esempio una struttura con un piano completamente interrato. La quota di spiccato è ovviamente quella zero, per cui la zona critica è sicuramente nel primo piano ma: Le zone critiche sappiamo che hanno tutte le armature nelle zone confinate, quindi un raffittimento delle stesse, però ha senso lasciare che le armature delle zone confinate siano solo nel primo piano senza che queste proseguano anche sotto nell'interrato? A mio avviso no perchè la struttura lavora male. Lo vedo un pò come il discorso dei pilastri. Se ti chiamano maggiore armatura nei piani superiori, è ovvio che la stessa và fatta proseguire in quelli inferiori, ma non viceversa.
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Offline salvo@ing

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Re: MALEDETTO C.A.
« Reply #23 on: 14 September , 2010, 17:22:41 PM »
Secondo me le zone critiche son le seguenti:

CASO DI FABBRICATO CON PIANO INTERRATO

Considerare tutto l'elemento al di sotto dello zero sismico come BFS (quindi blocco fondazionale unico) avendo così come zona di possibile scorrimento quella a livello del p.c.. Eventualmente, ne cosa di riprese di getto, esse vanno trattate come superfici di possibile scorrimento.


CASO DI FABBRICATO SENZA PIANO INTERRATO

Esattamente quando detto sopra, ma con la prima zona di scorrimento coincidente con lo spiccato delle fondazioni
S.L.F.

Renato

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Re: MALEDETTO C.A.
« Reply #24 on: 15 September , 2010, 05:38:28 AM »
Secondo me le zone critiche son le seguenti:

CASO DI FABBRICATO CON PIANO INTERRATO

Considerare tutto l'elemento al di sotto dello zero sismico come BFS (quindi blocco fondazionale unico) avendo così come zona di possibile scorrimento quella a livello del p.c.. Eventualmente, ne cosa di riprese di getto, esse vanno trattate come superfici di possibile scorrimento.


CASO DI FABBRICATO SENZA PIANO INTERRATO

Esattamente quando detto sopra, ma con la prima zona di scorrimento coincidente con lo spiccato delle fondazioni

Se in un BFS capita che alcune pareti centrali non  si incastrano in una parete di cantina mi sembra necessario assicurare - in questi casi -  la continuità delle armature della zona critica a tutta l'altezza del piano cantinato (continuità con quelle critiche del primo piano fuori terra).
Cioè in presenza di pareti non perimetrali per ottenere un buon BFS occorrerebbe una struttura scatolare a graticcio.




Offline salvo@ing

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Re: MALEDETTO C.A.
« Reply #25 on: 15 September , 2010, 11:15:29 AM »
Concordo! Il mio riferimento, sebbene non specificato, considerava un BFS con sole pareti perimetrali.
Mi scuso per l'imprecisione comunicativa. :inchino:
S.L.F.

Offline salvo@ing

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Re: MALEDETTO C.A.
« Reply #26 on: 16 September , 2010, 00:01:01 AM »
Cavolo, ero riuscito ad inquadrare tutto con pilastri 30x60, travi a spessore e tutto ciò che la committenza desiderava. Purtroppo ho dovuto variare la mansarda per questioni di regolamento edilizio (l'architettonico non è mio ed aveva un errore).
Adesso ho tutto verificato, fuorché 4 pilastri 30x60. Essi non mi verificano in sommità, sia nella parte bassa della mansarda (120 cm - pilastro tozzo) che nella parte alta.
Nei due livelli sottostanti, invece, le verifiche risultano soddisfatte.
Il problema è il taglio dovuto alla compressione, avendo Ved>Vrcd. Devo aumentare quest'ultimo, o diminuire il Ved. Poiché sul primo credo ci sia poco da fare, a meno di non migliorare il fattore di struttura (ad esempio passando da CD_B a CD_A, ma non è nemmeno possibile perché dovrei rinunciare alle travi a spessore), devo intervenire sul Vrcd.
Possibile che 'unico modo di aumentare questo valore sia di aumentare la sezione del pilastro? Aumentare in sommità un già 30x60, significa aumentare tutta la sezione, a meno di non "inventare" un pilastro rastremato "al contrario"...
Infine, travi a spessore: nelle zone critiche devo avere un'armatura trasversale a distanza minore di 1/4 dello spessore, ossia 5 cm. Non è pochino pensare di inserire staffe ogni 4 cm.? Vi è mai capitato?
Ciao
S.L.F.

Offline ing.Max

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Re: MALEDETTO C.A.
« Reply #27 on: 16 September , 2010, 08:56:12 AM »
Infine, travi a spessore: nelle zone critiche devo avere un'armatura trasversale a distanza minore di 1/4 dello spessore, ossia 5 cm. Non è pochino pensare di inserire staffe ogni 4 cm.? Vi è mai capitato?
Penso sia capitato a tutti quelli che abbiano usato travi a spessore, non c'è via si scampo.
"La conoscenza non occupa spazio"

Offline Gilean

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Re: MALEDETTO C.A.
« Reply #28 on: 16 September , 2010, 09:17:18 AM »
Il taglio sollecitante deriva dall'equilibrio dei momenti resistenti, quindi più che aumentare la sezione dovresti diminuirla...
Il calcolo è come la pelle delle @@, lo tiri dove vuoi tu.
Esempio di programmazione a Loop:
L'enunciato che segue è falso
L'enunciato precedente è vero.

Nonostante la consapevolezza dei rischi che si corrono dopo aver visto le prestazioni da 3° dan

Offline salvo@ing

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Re: MALEDETTO C.A.
« Reply #29 on: 16 September , 2010, 10:36:10 AM »
Il taglio sollecitante deriva dall'equilibrio dei momenti resistenti, quindi più che aumentare la sezione dovresti diminuirla...
Ok, ma l'equilibrio dei momenti resistenti (sup. e inf.) dipende dall'equilibrio del nodo, quindi anche dalle sollecitazioni trasmesse dalla trave. Per cui la cosa non credo sia così immediata.
S.L.F.

 

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