Siamo d'accordo?
...
avevo intuito che "applicavi" quella tecnica di valutazione. Il mio "questa non l'ho capita" è stata frase di circostanza.
In quel caso ti espongo il mio punto di vista.
Una trave (anche in legno o in acciaio) non creata monoliticamente come nel c.a. in opera, non poggia mai su tutta la sua base, ma ruota, portandosi a scaricare quasi su una linea (e si creano effetti torsionali sulla trave dei quali quasi sempre non ne teniamo conto).
Detto ciò, quella trave regge più tegoli e la base di appoggio della trave ruota indipendentemente dalla faccia sommitale del pilastro.
E siccome la trave è libera di ruotare, fatto che fa spostare in aumento e
1, per me in quel caso la L del pilastro sulla quale valutare la L
0 è 13 e non 14. (sarebbe 14 se pilastro e trave fossero monolitici o fossero veramente impediti di ruotare all'interfaccia). In questo caso rimane la difficoltà di stimare con una certa precisione e
1, visto che si sta a parlare di effetti del II ordine (in un caso che è stato molto tirato in progetto).
Detto in diverso modo, non è detto che assumendo L un metro in più mi possa portare a risultati "migliori", a risultati di maggior conforto.
Faccio un altro discorso.
Se con L=14 e con una e
2 stimata bene ottengo la verifica, che me ne faccio se poi con L=13 e la vera e
1 non mi verifica?
Viceversa, se con L=13 e con la vera e
1 mi verifica, che mi frega se con L=14 e con una e
2 stimata bene non mi verifica?
Queste del II ordine sono teorie che vanno contro l'intuito della nostra specie.
Non che non si possa fare, ma con quelle altezze capisco le grosse difficoltà di stimare (misurare) le vere e
i, le quali, tra l'altro, possono nel tempo anche aumentare. Compatibilmente con il sistema trave pilastro, si potrebbe ipotizzare una e
1 "spostata da una parte, nella posizione più gravosa e che sia anche realistica..." e provare a fare i conti.
Se sapessi programmare e avessi tempo mi ci metterei a vedere che risultati escono fuori.